La coscienza e la memoria sono due funzioni del nostro sistema cerebrale, protagoniste indiscusse della vita di tutti i giorni; rimane però una questione spinosa cercare di dare loro una definizione esaustiva in poche parole. Nella presente dissertazione si proporrà un lavoro di approfondimento bibliografico con l’obiettivo di fare luce su questi due concetti che, per centinaia di anni, hanno affascinato numerosi intellettuali. Più nello specifico, le correlazioni tra memoria e coscienza verranno messe in risalto facendo riferimento ad evidenze sperimentali. Lo studio dell’attività di determinati circuiti neuronali, implicati nel recupero conscio di informazioni depositate in memoria, permetterà di mettere in risalto possibili zone cerebrali attribuibili alla coscienza. Henri Bergson, filosofo francese del ‘900, intuisce quanto sia forte questa relazione: “coscienza significa in primo luogo memoria. La memoria può mancare di ampiezza, può abbracciare solo una piccola parte del passato, può trattenere solo quello che è appena accaduto. Ma deve esserci memoria, altrimenti non ci sarebbe coscienza”; e ancora: “la coscienza è il tramite tra ciò che è stato e ciò che sarà, un ponte gettato fra il passato e il futuro (Bergson, 1919). L’intuizione avuta da Bergson fungerà dunque da trampolino di lancio per un tentativo di studio della coscienza dal punto di vista biologico. Nel primo capitolo della trattazione verrà esposta un’analisi concettuale delle due funzioni con un ragguaglio a specifici neuroscienziati ed ai loro studi a riguardo. Continuando, nel secondo capitolo si cercheranno di evidenziare le correlazioni tra memoria e coscienza facendo riferimento al modello strutturale proposto dal neuroscienziato Endel Tulving (1972) che rileva in maniera limpida questa connessione e che ha permesso ad un altro gruppo di neuroscienziati (Ledoux et al., 2020) di localizzare importanti zone cerebrali implicate nella correlazione tra memoria e coscienza. Per concludere, nel terzo capitolo si prenderanno in considerazione la malattia neurodegenerativa di Alzheimer e i disturbi amnestici come modello per dimostrare la connessione tra memoria e coscienza e per evidenziare come il deterioramento della memoria possa influenzare anche la coscienza. Nel primo paragrafo si definiranno i criteri diagnostici dell’amnesia e del morbo di Alzheimer; nel secondo verranno messi in risalto due studi di Damasio (2000-2010) che valutano la connessione tra memoria e coscienza in determinati casi clinici; nell’ultimo paragrafo si proporrà uno studio sperimentale (Rauchs et al., 2008) che permette di comprendere quali sono le zone cerebrali che si attivano nel momento in cui si innescano determinati tipi di coscienza.

Fare luce sulla coscienza tramite le sue correlazioni con la memoria

ROVEYAZ, DAVID
2021/2022

Abstract

La coscienza e la memoria sono due funzioni del nostro sistema cerebrale, protagoniste indiscusse della vita di tutti i giorni; rimane però una questione spinosa cercare di dare loro una definizione esaustiva in poche parole. Nella presente dissertazione si proporrà un lavoro di approfondimento bibliografico con l’obiettivo di fare luce su questi due concetti che, per centinaia di anni, hanno affascinato numerosi intellettuali. Più nello specifico, le correlazioni tra memoria e coscienza verranno messe in risalto facendo riferimento ad evidenze sperimentali. Lo studio dell’attività di determinati circuiti neuronali, implicati nel recupero conscio di informazioni depositate in memoria, permetterà di mettere in risalto possibili zone cerebrali attribuibili alla coscienza. Henri Bergson, filosofo francese del ‘900, intuisce quanto sia forte questa relazione: “coscienza significa in primo luogo memoria. La memoria può mancare di ampiezza, può abbracciare solo una piccola parte del passato, può trattenere solo quello che è appena accaduto. Ma deve esserci memoria, altrimenti non ci sarebbe coscienza”; e ancora: “la coscienza è il tramite tra ciò che è stato e ciò che sarà, un ponte gettato fra il passato e il futuro (Bergson, 1919). L’intuizione avuta da Bergson fungerà dunque da trampolino di lancio per un tentativo di studio della coscienza dal punto di vista biologico. Nel primo capitolo della trattazione verrà esposta un’analisi concettuale delle due funzioni con un ragguaglio a specifici neuroscienziati ed ai loro studi a riguardo. Continuando, nel secondo capitolo si cercheranno di evidenziare le correlazioni tra memoria e coscienza facendo riferimento al modello strutturale proposto dal neuroscienziato Endel Tulving (1972) che rileva in maniera limpida questa connessione e che ha permesso ad un altro gruppo di neuroscienziati (Ledoux et al., 2020) di localizzare importanti zone cerebrali implicate nella correlazione tra memoria e coscienza. Per concludere, nel terzo capitolo si prenderanno in considerazione la malattia neurodegenerativa di Alzheimer e i disturbi amnestici come modello per dimostrare la connessione tra memoria e coscienza e per evidenziare come il deterioramento della memoria possa influenzare anche la coscienza. Nel primo paragrafo si definiranno i criteri diagnostici dell’amnesia e del morbo di Alzheimer; nel secondo verranno messi in risalto due studi di Damasio (2000-2010) che valutano la connessione tra memoria e coscienza in determinati casi clinici; nell’ultimo paragrafo si proporrà uno studio sperimentale (Rauchs et al., 2008) che permette di comprendere quali sono le zone cerebrali che si attivano nel momento in cui si innescano determinati tipi di coscienza.
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