Nella seguente tesi si affronta un tema di strettissima attualità, ormai entrato a far parte della nostra quotidianità al netto del costante processo tecnologico e all'utilizzo sempre più diffuso dei servizi digitali: le azioni di risarcimento del danno per l'illecito trattamento dei dati personali, ossia il c.d. private enforcement. Tale strumento è analizzato alla luce della disciplina unionale operante nell'ambito della data protection, contenuta specificatamente nel Reg. (UE) 2016/679, il c.d. GDPR. All'interno di questo regolamento sono contemplati i rimedi già ampiamente diffusi in materia di diritto antitrust: il public enforcement, esercitato dalle Autorità Garanti (fondato sul sistema delle sanzioni) e parallelamente, l'istituto del private enforcement riguardante, per contro, le azioni privatistiche tentate dai singoli individui dinanzi al giudice civile per ottenere il risarcimento del danno alla luce dell'art. 82 GDPR. Nel seguente lavoro si analizza dunque la possibile correlazione/complementarietà tra questi due istituti che, allo stesso tempo, viaggiano in modo parallelo e alternativo: nell'ambito della protezione dei dati personali, il public enforcement rappresenta tutt'oggi lo strumento privilegiato, nonché quello più semplice da esperire in termini di un' analisi costi/benefici. Tuttavia, con il GDPR si è ampliato il ventaglio di rimedi disponibili per gli interessati, che dispongono altresì dell'istituto delle azioni collettive: quest'ultime tra l'altro sempre più ricorrenti nei confronti dei grandi colossi del mercato digitale. In ultima istanza, si affronta il problema della quantificazione del danno non patrimoniale scaturente dall'illecita violazione dei dati personali e, pertanto, oggetto di costante dibattito in dottrina e giurisprudenza. Ai fini del risarcimento del danno, tali danni morali soggettivi sono spesso considerati alla stregua di generiche sofferenze interiori, riguardanti ad esempio sentimenti di afflizione/rabbia e spesso, dunque, non suscettibili di una valutazione economica.

GDPR E AZIONI DI RISARCIMENTO DEL DANNO: IL RUOLO DEL PRIVATE ENFORCEMENT NELLA TUTELA DEI DATI PERSONALI NELL' ORDINAMENTO DELL' UNIONE

ZAGARIA, RAOUL
2020/2021

Abstract

Nella seguente tesi si affronta un tema di strettissima attualità, ormai entrato a far parte della nostra quotidianità al netto del costante processo tecnologico e all'utilizzo sempre più diffuso dei servizi digitali: le azioni di risarcimento del danno per l'illecito trattamento dei dati personali, ossia il c.d. private enforcement. Tale strumento è analizzato alla luce della disciplina unionale operante nell'ambito della data protection, contenuta specificatamente nel Reg. (UE) 2016/679, il c.d. GDPR. All'interno di questo regolamento sono contemplati i rimedi già ampiamente diffusi in materia di diritto antitrust: il public enforcement, esercitato dalle Autorità Garanti (fondato sul sistema delle sanzioni) e parallelamente, l'istituto del private enforcement riguardante, per contro, le azioni privatistiche tentate dai singoli individui dinanzi al giudice civile per ottenere il risarcimento del danno alla luce dell'art. 82 GDPR. Nel seguente lavoro si analizza dunque la possibile correlazione/complementarietà tra questi due istituti che, allo stesso tempo, viaggiano in modo parallelo e alternativo: nell'ambito della protezione dei dati personali, il public enforcement rappresenta tutt'oggi lo strumento privilegiato, nonché quello più semplice da esperire in termini di un' analisi costi/benefici. Tuttavia, con il GDPR si è ampliato il ventaglio di rimedi disponibili per gli interessati, che dispongono altresì dell'istituto delle azioni collettive: quest'ultime tra l'altro sempre più ricorrenti nei confronti dei grandi colossi del mercato digitale. In ultima istanza, si affronta il problema della quantificazione del danno non patrimoniale scaturente dall'illecita violazione dei dati personali e, pertanto, oggetto di costante dibattito in dottrina e giurisprudenza. Ai fini del risarcimento del danno, tali danni morali soggettivi sono spesso considerati alla stregua di generiche sofferenze interiori, riguardanti ad esempio sentimenti di afflizione/rabbia e spesso, dunque, non suscettibili di una valutazione economica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/80951