Le misure di prevenzione, personali o patrimoniali, sono state studiate per limitare, rispettivamente, la sfera della libertà personale ovvero la disponibilità e l’utilizzo di beni che si ritengano essere stati acquisiti illecitamente. Prevengono dunque la commissione di reati che possono essere commessi da soggetti socialmente pericolosi e inibiscono l’utilizzo di patrimoni o beni illecitamente detenuti o acquisiti, agevolando il controllo e la vigilanza degli organi preposti alla tutela della sicurezza pubblica. Introdotte per combattere comportamenti immorali giudicati socialmente pericolosi quali quelli di vagabondi e oziosi, per lungo tempo le misure di prevenzione sono state attribuite esclusivamente al diritto amministrativo e presentano da sempre evidenti punti di criticità costituzionale suscitando interrogativi sulla loro legittimità, trattandosi di misure restrittive della libertà personale basate su semplici sospetti o indizi. Lo scopo di questo elaborato è quello di illustrare l’evoluzione storica e legislativa delle misure di prevenzione, sin dalla sua origine fino ai giorni nostri, focalizzando l’attenzione sui soggetti destinatari e sui criteri per l’applicazione di tali misure. Punto cruciale è la determinazione e la valutazione della pericolosità che, come avremo modo di vedere, si differenzia tra le misure di prevenzione patrimoniali e personali. Nel primo capitolo si analizzeranno le leggi di pubblica sicurezza e gli interventi normativi sulle misure di prevenzione che si sono succeduti dall’Ottocento ad oggi e che hanno portato ad una graduale continua espansione sia della platea dei destinatari che delle tipologie di misure. Successivamente si introdurranno le misure di prevenzione personali e patrimoniali andando a comprendere a chi sono rivolte e quali sono le loro funzioni, anche in considerazione dell’applicazione disgiunta prevista a partire dal 2008. Particolare attenzione è stata data alle misure di prevenzione patrimoniale focalizzandosi sugli elementi caratterizzanti le misure tradizionali del sequestro e della confisca e i nuovi istituti dell’amministrazione giudiziaria dei beni connesse alle attività economiche e del controllo giudiziario delle aziende. Si approfondirà il concetto di pericolosità alla luce di quelli che sono stati gli interventi giurisdizionali della Corte di Strasburgo e della Corte Costituzionale, al fine di riconoscere alle misure di prevenzione le garanzie tipiche del diritto penale, il rispetto del principio di legalità, la tassatività e il principio di proporzionalità. Notevole importanza assumono le sentenze n. 24/2019 della Corte Costituzionale e la sentenza “De Tommaso contro Italia” del 2017 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di cui verrà sviluppato il contenuto. Verranno infine illustrate le modalità operative del sequestro e della confisca sia della fase di indagine che del procedimento.

Le misure di prevenzione personali e patrimoniali: criteri di applicazione e determinazione della pericolosità

SCARPIELLO, ALESSIO
2020/2021

Abstract

Le misure di prevenzione, personali o patrimoniali, sono state studiate per limitare, rispettivamente, la sfera della libertà personale ovvero la disponibilità e l’utilizzo di beni che si ritengano essere stati acquisiti illecitamente. Prevengono dunque la commissione di reati che possono essere commessi da soggetti socialmente pericolosi e inibiscono l’utilizzo di patrimoni o beni illecitamente detenuti o acquisiti, agevolando il controllo e la vigilanza degli organi preposti alla tutela della sicurezza pubblica. Introdotte per combattere comportamenti immorali giudicati socialmente pericolosi quali quelli di vagabondi e oziosi, per lungo tempo le misure di prevenzione sono state attribuite esclusivamente al diritto amministrativo e presentano da sempre evidenti punti di criticità costituzionale suscitando interrogativi sulla loro legittimità, trattandosi di misure restrittive della libertà personale basate su semplici sospetti o indizi. Lo scopo di questo elaborato è quello di illustrare l’evoluzione storica e legislativa delle misure di prevenzione, sin dalla sua origine fino ai giorni nostri, focalizzando l’attenzione sui soggetti destinatari e sui criteri per l’applicazione di tali misure. Punto cruciale è la determinazione e la valutazione della pericolosità che, come avremo modo di vedere, si differenzia tra le misure di prevenzione patrimoniali e personali. Nel primo capitolo si analizzeranno le leggi di pubblica sicurezza e gli interventi normativi sulle misure di prevenzione che si sono succeduti dall’Ottocento ad oggi e che hanno portato ad una graduale continua espansione sia della platea dei destinatari che delle tipologie di misure. Successivamente si introdurranno le misure di prevenzione personali e patrimoniali andando a comprendere a chi sono rivolte e quali sono le loro funzioni, anche in considerazione dell’applicazione disgiunta prevista a partire dal 2008. Particolare attenzione è stata data alle misure di prevenzione patrimoniale focalizzandosi sugli elementi caratterizzanti le misure tradizionali del sequestro e della confisca e i nuovi istituti dell’amministrazione giudiziaria dei beni connesse alle attività economiche e del controllo giudiziario delle aziende. Si approfondirà il concetto di pericolosità alla luce di quelli che sono stati gli interventi giurisdizionali della Corte di Strasburgo e della Corte Costituzionale, al fine di riconoscere alle misure di prevenzione le garanzie tipiche del diritto penale, il rispetto del principio di legalità, la tassatività e il principio di proporzionalità. Notevole importanza assumono le sentenze n. 24/2019 della Corte Costituzionale e la sentenza “De Tommaso contro Italia” del 2017 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di cui verrà sviluppato il contenuto. Verranno infine illustrate le modalità operative del sequestro e della confisca sia della fase di indagine che del procedimento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/80904