In the last few years, a trend has emerged that has seen many countries engaged in carrying out lengthy and structural sectoral reforms of their public administrations, with the intention of affirming a new administrative 'culture' that is not only more transparent, open, accessible and participatory for citizens, but also aimed at technological and digital innovation, in a general context of greater efficiency. In spite of this, the latest OECD data available show that Italy is still among the EU countries that place the least trust in the work of its national government, probably due in part to the fact that the lack of investment in Italy over the last decade amounts to around €545 billion. This is the estimate that emerges from the WEF Global Competitiveness Report, which focuses on the high costs and slowness of our bureaucratic system, scoring 39 points out of 100 in its index of innovation and tax review. The data relating to the Digital Economy and Society Index, published by the European Commission in 2021, are also not very exciting: Italy is only in twentieth place among the twenty-seven member countries, up from twenty-fifth place in the previous edition, but still below the European average. This is a leap forward, forced by the ongoing pandemic crisis, which nonetheless bodes well for the future, also in view of the forecast of substantial investment in digital literacy promoted by PNRR. In this already complicated context, the unexpected pandemic crisis caused by the Covid-19, which followed the economic crisis that began in 2008, has meant that, just as private companies have had to cope with the scarcity of capital on the market, public administrations too have started to consider some alternative financial instruments to make up for the growing budgetary constraints in the public sector. Among these, the one that has aroused my interest is the one that has been growing steadily in recent years in terms of investors and supporters: crowdfunding. The first part of the paper is therefore completely dedicated to the analysis of this instrument: from its birth and evolution to its different types of application (donation, reward, equity, lending) with particular reference to civic crowdfunding, up to its legislative regulation. The second part is dedicated to investigating the benefits that the use of crowdfunding by public administrations could bring in terms of citizen involvement, transparency, and responsiveness to the needs of the market and society. In order to do so, the criticalities and advantages of the theoretical frameworks underlying the public management model (with particular reference to the public economics) and crowdfunding are compared, highlighting how they can not only be complementary, but also how, if combined, they could lead to a new social paradigm based on mutual trust in the context of interactions between citizens, public administrations and crowdfunding platforms. Finally, in the third and last part, some case studies of existing experiences of combining crowdfunding and public funding were examined, with particular reference to initiatives promoted within European funding programmes, such as the successful civic crowdfunding initiatives of the Municipalities of Milan and Venice, in collaboration with the platform ‘Produzioni dal Basso’.
Negli ultimi anni è emersa una tendenza che ha visto molti Stati impegnati a realizzare lunghe e strutturali riforme delle proprie pubbliche amministrazioni, con l’intento di affermare una nuova ‘cultura’ amministrativa più trasparente, aperta, accessibile e partecipata dai cittadini, e anche volta all’innovazione tecnologica e digitale, in un contesto generale di maggiore efficienza. Nonostante ciò, gli ultimi dati dell’OCSE, vedono ancora l’Italia tra i Paesi europei che ripongono meno fiducia nell’operato del proprio governo, probabilmente dovuto anche al fatto che nell’ultimo decennio il mancato investimento sul territorio italiano ammonta a circa 545 miliardi di euro. Questa è la stima che risulta dal Global Competitiveness Report del WEF che pone al centro del problema i grandi costi e la lentezza del nostro sistema burocratico. Non entusiasmanti sono anche i dati relativi al Digital Economy and Society Index del 2021, che vedono l’Italia solo al ventesimo posto fra i ventisette Stati UE, in risalita dal venticinquesimo posto dell’edizione precedente, ma ancora al di sotto della media europea. Un balzo in avanti questo, costretto dalla crisi pandemica in corso, che fa comunque ben sperare per il futuro, in vista anche della previsione di ingenti investimenti volti all’alfabetizzazione digitale promossa dal PNRR. In questo contesto già di per sé complicato, l’inaspettata crisi pandemica che ha fatto seguito a quella economica iniziata nel 2008, ha fatto sì che, così come accaduto per le imprese private per far fronte alla scarsità di capitali sul mercato, anche le pubbliche amministrazioni per sopperire ai crescenti vincoli di bilancio nel settore pubblico, abbiano iniziato a prendere in considerazione alcuni strumenti della finanza alternativa. Tra questi quello che ha suscitato il mio interesse è quello che negli ultimi anni ha avuto una costante crescita in termini di investitori e sostenitori: il crowdfunding. La prima parte dell’elaborato è quindi completamente dedicata all’analisi di questo strumento: dalla sua nascita ed evoluzione, alle sue diverse tipologie applicative (donation, reward, equity, lending) con particolare riferimento al civic crowdfunding, fino alla sua regolamentazione legislativa. La seconda parte è invece dedicata ad indagare i benefici che l’utilizzo del crowdfunding da parte delle pubbliche amministrazioni potrebbe portare in termini di coinvolgimento dei cittadini, di trasparenza, e di reattività nella risposta ai bisogni del mercato e della società. Per fare ciò si sono messe a paragone le criticità e i vantaggi degli impianti teorici che sottostanno al modello di management pubblico (con particolare riferimento alla scienza delle finanze) e del crowdfunding, evidenziando come essi non solo possano essere complementari, ma anche come, se uniti, potrebbero portare a un nuovo paradigma sociale fondato sulla reciproca fiducia nel contesto delle interazioni tra cittadini, pubbliche amministrazioni e piattaforme di crowdfunding. Infine, nella terza e ultima parte, sono stati presi in esame alcuni casi studio di esperienze già esistenti di combinazione tra crowdfunding e finanziamenti pubblici, con particolare riferimento alle iniziative promosse nell’ambito dei programmi di finanziamento europei, come per esempio le iniziative di successo di civic crowdfunding dei Comuni di Milano e Venezia, in collaborazione con la piattaforma ‘Produzioni dal Basso’.
Il crowdfunding come ‘nuovo’ strumento della finanza pubblica
SAMMARITANI, ALBERTO
2020/2021
Abstract
Negli ultimi anni è emersa una tendenza che ha visto molti Stati impegnati a realizzare lunghe e strutturali riforme delle proprie pubbliche amministrazioni, con l’intento di affermare una nuova ‘cultura’ amministrativa più trasparente, aperta, accessibile e partecipata dai cittadini, e anche volta all’innovazione tecnologica e digitale, in un contesto generale di maggiore efficienza. Nonostante ciò, gli ultimi dati dell’OCSE, vedono ancora l’Italia tra i Paesi europei che ripongono meno fiducia nell’operato del proprio governo, probabilmente dovuto anche al fatto che nell’ultimo decennio il mancato investimento sul territorio italiano ammonta a circa 545 miliardi di euro. Questa è la stima che risulta dal Global Competitiveness Report del WEF che pone al centro del problema i grandi costi e la lentezza del nostro sistema burocratico. Non entusiasmanti sono anche i dati relativi al Digital Economy and Society Index del 2021, che vedono l’Italia solo al ventesimo posto fra i ventisette Stati UE, in risalita dal venticinquesimo posto dell’edizione precedente, ma ancora al di sotto della media europea. Un balzo in avanti questo, costretto dalla crisi pandemica in corso, che fa comunque ben sperare per il futuro, in vista anche della previsione di ingenti investimenti volti all’alfabetizzazione digitale promossa dal PNRR. In questo contesto già di per sé complicato, l’inaspettata crisi pandemica che ha fatto seguito a quella economica iniziata nel 2008, ha fatto sì che, così come accaduto per le imprese private per far fronte alla scarsità di capitali sul mercato, anche le pubbliche amministrazioni per sopperire ai crescenti vincoli di bilancio nel settore pubblico, abbiano iniziato a prendere in considerazione alcuni strumenti della finanza alternativa. Tra questi quello che ha suscitato il mio interesse è quello che negli ultimi anni ha avuto una costante crescita in termini di investitori e sostenitori: il crowdfunding. La prima parte dell’elaborato è quindi completamente dedicata all’analisi di questo strumento: dalla sua nascita ed evoluzione, alle sue diverse tipologie applicative (donation, reward, equity, lending) con particolare riferimento al civic crowdfunding, fino alla sua regolamentazione legislativa. La seconda parte è invece dedicata ad indagare i benefici che l’utilizzo del crowdfunding da parte delle pubbliche amministrazioni potrebbe portare in termini di coinvolgimento dei cittadini, di trasparenza, e di reattività nella risposta ai bisogni del mercato e della società. Per fare ciò si sono messe a paragone le criticità e i vantaggi degli impianti teorici che sottostanno al modello di management pubblico (con particolare riferimento alla scienza delle finanze) e del crowdfunding, evidenziando come essi non solo possano essere complementari, ma anche come, se uniti, potrebbero portare a un nuovo paradigma sociale fondato sulla reciproca fiducia nel contesto delle interazioni tra cittadini, pubbliche amministrazioni e piattaforme di crowdfunding. Infine, nella terza e ultima parte, sono stati presi in esame alcuni casi studio di esperienze già esistenti di combinazione tra crowdfunding e finanziamenti pubblici, con particolare riferimento alle iniziative promosse nell’ambito dei programmi di finanziamento europei, come per esempio le iniziative di successo di civic crowdfunding dei Comuni di Milano e Venezia, in collaborazione con la piattaforma ‘Produzioni dal Basso’.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
825907_tesilaureaalbertosammaritani.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.01 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.01 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/80851