Questa tesi si pone l’obiettivo di analizzare, dal punto di vista strutturale ma soprattutto stilistico, l’Iliade volgare di Francesco Nevizzano per comprendere in che modo l’autore si sia servito della propria cultura di uomo rinascimentale per la lettura e la riscrittura del poema epico. Nella prima parte dell’elaborato si analizzerà il contesto in cui si colloca la traduzione di Nevizzano, sia in relazione alle altre versioni in lingua volgare sia ai testi in latino, e solo in seguito si analizzeranno le differenze strutturali rispetto al testo greco quali alcuni episodi omessi o modificati per avvicinare il testo al gusto di Nevizzano e dei lettori dell’epoca. Successivamente si studierà il rapporto con le fonti volgari che hanno influenzato la traduzione attraverso l’utilizzo di figure retoriche o riprese lessicali e infine, passando dal generale al particolare, si prenderà in esame il modo di tradurre gli epiteti che restano sempre una sfida per i traduttori, antichi o moderni, che si avvicinino ai poemi omerici. In appendice si troverà la trascrizione dell’intero testo della traduzione cinquecentesca con l’aggiunta della numerazione dei versi per agevolare lo studio dell’opera analizzata e permettere di comprendere al meglio il mio lavoro di interpretazione.

Letterarietà e intertesto nell'Iliade di Francesco Nevizzano

GIRIBUOLA, AURORA
2020/2021

Abstract

Questa tesi si pone l’obiettivo di analizzare, dal punto di vista strutturale ma soprattutto stilistico, l’Iliade volgare di Francesco Nevizzano per comprendere in che modo l’autore si sia servito della propria cultura di uomo rinascimentale per la lettura e la riscrittura del poema epico. Nella prima parte dell’elaborato si analizzerà il contesto in cui si colloca la traduzione di Nevizzano, sia in relazione alle altre versioni in lingua volgare sia ai testi in latino, e solo in seguito si analizzeranno le differenze strutturali rispetto al testo greco quali alcuni episodi omessi o modificati per avvicinare il testo al gusto di Nevizzano e dei lettori dell’epoca. Successivamente si studierà il rapporto con le fonti volgari che hanno influenzato la traduzione attraverso l’utilizzo di figure retoriche o riprese lessicali e infine, passando dal generale al particolare, si prenderà in esame il modo di tradurre gli epiteti che restano sempre una sfida per i traduttori, antichi o moderni, che si avvicinino ai poemi omerici. In appendice si troverà la trascrizione dell’intero testo della traduzione cinquecentesca con l’aggiunta della numerazione dei versi per agevolare lo studio dell’opera analizzata e permettere di comprendere al meglio il mio lavoro di interpretazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/80843