Nonostante la rilevanza storica del Festival Internazionale Cinema Giovani (FICG) – oggi Torino Film Festival (TFF) – una sua analisi e una ricostruzione della sua storia non è mai stata tentata. Cercando di evidenziare quegli elementi che complessivamente caratterizzano la manifestazione, la ricerca si configura come uno studio monografico che, sulla scorta dei recenti festival studies e degli strumenti metodologici introdotti, ha come oggetto il FICG-TFF, considerato sotto una duplice prospettiva. Attraverso una ricerca condotta presso l’Archivio Storico della Città di Torino, la ricostruzione della manifestazione torinese, il primo festival cinematografico metropolitano in Italia, si concentra sulla relazione tra l’organizzazione del FICG e l’Amministrazione Comunale, con particolare riferimento al momento della sua nascita. Il riferimento alla storia e alla politica torinese sarà funzionale all’oggetto della ricerca: di conseguenza si prenderanno in considerazione solo quelle iniziative che hanno una correlazione significativa e diretta con il Festival. L’altra prospettiva seguita dalla ricerca consiste nel considerare il Festival come un promotore e produttore di cultura cinematografica, nonché come un punto di passaggio nella comprensione e legittimazione di alcuni momenti, fenomeni e singoli autori della storia del cinema. Nonostante ci si concentri anche sulla seconda metà degli anni Settanta, considerati come il momento in cui si creano le premesse per la nascita della manifestazione, il periodo preso in considerazione va dal 1982, anno della prima edizione del FICG, al 2006. Il primo capitolo ricostruisce il clima politico e la temperie culturale torinese a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, prendendo in considerazione da un lato le politiche culturali promosse dall’amministrazione comunale e, dall’altro, quelle iniziative che concorrono alla formazione di una cultura cinematografica diffusa nel capoluogo piemontese, con particolare riferimento all’associazionismo. Nel secondo capitolo si ricostruiscono i passaggi che, a partire dal 1981, portano alla nascita e alla definizione della manifestazione attraverso l’analisi dei primi documenti che ne delineano la fisionomia, lo statuto e l’impostazione giuridico-istituzionale. Il terzo capitolo si concentra innanzitutto sulla prima edizione del FICG e sulle sue linee portanti; in secondo luogo, prende in considerazione, a seguito dell’annullamento dell’edizione del 1983, il periodo della direzione di Gianni Rondolino (1984-1988). Il quarto capitolo è dedicato alle due sezioni che fin da subito caratterizzano maggiormente la manifestazione, le retrospettive e Spazio Aperto, e si concentra sulla rilevanza storico-critico-analitica della proposta delle prime e sulla capacità di trasformazione del secondo al fine di adeguarsi al costante mutamento del contesto produttivo. Infine, il quinto e ultimo capitolo, analizza il periodo della direzione di Alberto Barbera, il momento di maggiore crescita e internazionalizzazione del festival; viene poi presa in considerazione la politica locale, il contenuto del Piano Strategico e la creazione del “sistema cinema” nei primi anni Duemila. L’ultima parte del capitolo è dedicata alla direzione di Stefano Della Casa e alla co-direzione di Giulia D’Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto fino all’inclusione del TFF all’interno del Museo Nazionale del Cinema. L’elaborato è accompagnato da un’appendice che riporta le interviste svolte durante

VENT’ANNI DI STORIA E CULTURA CINEMATOGRAFICA: DAL FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI AL TORINO FILM FESTIVAL (1982-2006)

SACCHI, ELIO
2020/2021

Abstract

Nonostante la rilevanza storica del Festival Internazionale Cinema Giovani (FICG) – oggi Torino Film Festival (TFF) – una sua analisi e una ricostruzione della sua storia non è mai stata tentata. Cercando di evidenziare quegli elementi che complessivamente caratterizzano la manifestazione, la ricerca si configura come uno studio monografico che, sulla scorta dei recenti festival studies e degli strumenti metodologici introdotti, ha come oggetto il FICG-TFF, considerato sotto una duplice prospettiva. Attraverso una ricerca condotta presso l’Archivio Storico della Città di Torino, la ricostruzione della manifestazione torinese, il primo festival cinematografico metropolitano in Italia, si concentra sulla relazione tra l’organizzazione del FICG e l’Amministrazione Comunale, con particolare riferimento al momento della sua nascita. Il riferimento alla storia e alla politica torinese sarà funzionale all’oggetto della ricerca: di conseguenza si prenderanno in considerazione solo quelle iniziative che hanno una correlazione significativa e diretta con il Festival. L’altra prospettiva seguita dalla ricerca consiste nel considerare il Festival come un promotore e produttore di cultura cinematografica, nonché come un punto di passaggio nella comprensione e legittimazione di alcuni momenti, fenomeni e singoli autori della storia del cinema. Nonostante ci si concentri anche sulla seconda metà degli anni Settanta, considerati come il momento in cui si creano le premesse per la nascita della manifestazione, il periodo preso in considerazione va dal 1982, anno della prima edizione del FICG, al 2006. Il primo capitolo ricostruisce il clima politico e la temperie culturale torinese a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, prendendo in considerazione da un lato le politiche culturali promosse dall’amministrazione comunale e, dall’altro, quelle iniziative che concorrono alla formazione di una cultura cinematografica diffusa nel capoluogo piemontese, con particolare riferimento all’associazionismo. Nel secondo capitolo si ricostruiscono i passaggi che, a partire dal 1981, portano alla nascita e alla definizione della manifestazione attraverso l’analisi dei primi documenti che ne delineano la fisionomia, lo statuto e l’impostazione giuridico-istituzionale. Il terzo capitolo si concentra innanzitutto sulla prima edizione del FICG e sulle sue linee portanti; in secondo luogo, prende in considerazione, a seguito dell’annullamento dell’edizione del 1983, il periodo della direzione di Gianni Rondolino (1984-1988). Il quarto capitolo è dedicato alle due sezioni che fin da subito caratterizzano maggiormente la manifestazione, le retrospettive e Spazio Aperto, e si concentra sulla rilevanza storico-critico-analitica della proposta delle prime e sulla capacità di trasformazione del secondo al fine di adeguarsi al costante mutamento del contesto produttivo. Infine, il quinto e ultimo capitolo, analizza il periodo della direzione di Alberto Barbera, il momento di maggiore crescita e internazionalizzazione del festival; viene poi presa in considerazione la politica locale, il contenuto del Piano Strategico e la creazione del “sistema cinema” nei primi anni Duemila. L’ultima parte del capitolo è dedicata alla direzione di Stefano Della Casa e alla co-direzione di Giulia D’Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto fino all’inclusione del TFF all’interno del Museo Nazionale del Cinema. L’elaborato è accompagnato da un’appendice che riporta le interviste svolte durante
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