Theobroma cacao L. (Sterculiaceae) è una pianta dall’importanza agronomica e sociale che ha un valore sul mercato non trascurabile. La sua coltivazione permette una perdita di biodiversità minore rispetto alle colture di altre piante economicamente importanti, in quanto solitamente è praticata l’agroselvicoltura. Inoltre, i produttori, in maggioranza piccole attività, devono affrontare una mole di lavoro non indifferente, in quanto l’albero del cacao è esigente e l’automazione è pressoché inesistente. Oltre ai bisogni di un equilibrio tra arieggiamento, ombreggiamento e irrigazione, quest’albero è anche sensibile ad altri fattori, primo tra tutti le malattie e i parassiti. Tutto ciò deve far fronte a una domanda sul mercato in aumento di anno in anno. Nello schema generale della coltivazione di questa pianta, un ruolo cruciale è svolto dagli insetti. Questi sono importanti in quanto vettori di patologie che ogni anno causano ingenti perdite nel raccolto, come quelle portate dai funghi Phytophtora, Moniliophthora e Oncobasidium theobromae e il Cacao swollen shoot virus, ma sono anche causa di gravi casi di parassitismo, portati principalmente da Miridi, le falene Acrocercops cramerella ed Earias biplaga, i coleotteri del genere Pantorytes e Xylosandrus compactus. Gli insetti sono però importanti per i servizi ecosistemici resi, quali l’impollinazione, di cui sono i principali responsabili i moscerini appartenenti alla famiglia dei Ceratopogonidae, la lotta biologica ai parassiti e sono anche importanti vettori di microrganismi, fondamentali per la corretta fermentazione dei frutti (principalmente funghi), l'essiccazione e la conservazione. In un sistema con tante variabili e in cui questa coltura sta guadagnando sempre più notorietà è necessario uno studio integrato, poichè base di proposte per approcci agricoli sostenibili, che sappiano sfruttare al meglio le proprie risorse. Per fare questo, è fondamentale una riflessione sui metodi per limitare i danni degli insetti e promuoverne i benefici.
Il ruolo degli insetti nelle piantagioni di cacao: danni e benefici
FASANO, ELISA
2020/2021
Abstract
Theobroma cacao L. (Sterculiaceae) è una pianta dall’importanza agronomica e sociale che ha un valore sul mercato non trascurabile. La sua coltivazione permette una perdita di biodiversità minore rispetto alle colture di altre piante economicamente importanti, in quanto solitamente è praticata l’agroselvicoltura. Inoltre, i produttori, in maggioranza piccole attività, devono affrontare una mole di lavoro non indifferente, in quanto l’albero del cacao è esigente e l’automazione è pressoché inesistente. Oltre ai bisogni di un equilibrio tra arieggiamento, ombreggiamento e irrigazione, quest’albero è anche sensibile ad altri fattori, primo tra tutti le malattie e i parassiti. Tutto ciò deve far fronte a una domanda sul mercato in aumento di anno in anno. Nello schema generale della coltivazione di questa pianta, un ruolo cruciale è svolto dagli insetti. Questi sono importanti in quanto vettori di patologie che ogni anno causano ingenti perdite nel raccolto, come quelle portate dai funghi Phytophtora, Moniliophthora e Oncobasidium theobromae e il Cacao swollen shoot virus, ma sono anche causa di gravi casi di parassitismo, portati principalmente da Miridi, le falene Acrocercops cramerella ed Earias biplaga, i coleotteri del genere Pantorytes e Xylosandrus compactus. Gli insetti sono però importanti per i servizi ecosistemici resi, quali l’impollinazione, di cui sono i principali responsabili i moscerini appartenenti alla famiglia dei Ceratopogonidae, la lotta biologica ai parassiti e sono anche importanti vettori di microrganismi, fondamentali per la corretta fermentazione dei frutti (principalmente funghi), l'essiccazione e la conservazione. In un sistema con tante variabili e in cui questa coltura sta guadagnando sempre più notorietà è necessario uno studio integrato, poichè base di proposte per approcci agricoli sostenibili, che sappiano sfruttare al meglio le proprie risorse. Per fare questo, è fondamentale una riflessione sui metodi per limitare i danni degli insetti e promuoverne i benefici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80770