BACKGROUND A polymer-free biolimus-eluting stent (PF-BES) and the latest polymer-based zotarolimus-eluting stent (PB-ZES) recently showed similar clinical profiles and appear to be competing options in patients at high bleeding risk undergoing percutaneous coronary intervention (PCI). Whether they perform similarly also in complex procedural settings remains unaddressed. OBJECTIVES The aim of the present study was to compare PF-BES and PB-ZES in a real-world subpopulation, that of patients presenting with bifurcation lesions. METHODS All consecutive patients undergoing coronary bifurcation PCI with PF-BES or PB-ZES from three large multicenter real-world registries were included. The primary endpoint was major adverse cardiac events (MACE), a composite endpoint of all-cause death, myocardial infarction (MI), target lesion revascularization (TLR) and stent thrombosys (ST), while its components, along with target vessel revascularization (TVR), were secondary endpoints. Multiple analyses to adjust for baseline differences were carried, according to propensity score (PS) matching, PS stratification and inverse-probability-of-treatment-weighting (IPTW) methods. Outcomes are reported according to Cox proportional hazard models censored at 400-day follow-up. RESULTS A total of 1169 patients treated with PF-BES (n=440) or PB- ZES (n=729) on a coronary bifurcation lesion were included (mean age 69±11 years, 75.4% male, 53.8% acute coronary syndrome at presentation, 26.1% left main bifurcation). No difference between PF-BES and PB-ZES in the occurrence of the primary endpoint was observed (PS-matching: HR 1.66, 95%CI 0.80-3.44, p=0.165; PS stratification: HR 1.56, 95%CI 0.94-2.59, p=0.083; IPTW: HR 1.46, 95%CI 0.97-2.18, p=0.060). All-cause death, TLR and ST were also non-statistically different between groups, while higher MI and TVR occurrence was observed with PF-BES. CONCLUSIONS In this large contemporary cohort of patients undergoing coronary bifurcation PCI, the occurrence of MACE was similar with the use of PF-BES and PB-ZES devices. Further studies are needed to explore whether this association is independent from dual antiplatelet therapy duration.

BACKGROUND Uno stent a rilascio di biolimus senza polimero (PF-BES) e l’ultimo stent a rilascio di zotarolimus a base di polimero (PB-ZES) hanno recentemente mostrato profili clinici simili e sono opzioni concorrenti nel trattamento di pazienti ad alto rischio di sanguinamento sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI). Resta da verificare se si comportano in modo simile anche in contesti procedurali complessi. OBIETTIVI Lo scopo del presente studio era di confrontare il PF-BES e il PB-ZES in una sottopopolazione del mondo reale, quella dei pazienti che presentano lesioni delle biforcazioni. METODI Sono stati inclusi tutti i pazienti consecutivi sottoposti a PCI di biforcazione con impianto di PF-BES o PB-ZES da tre grandi registri multicentrici. L’endpoint primario é stato definito come “eventi cardiaci avversi maggiori” (MACE), un endpoint composito di morte per tutte le cause, infarto del miocardio (MI), rivascolarizzazione della lesione target (TLR) e trombosi dello stent (ST), mentre il suo i componenti, insieme alla rivascolarizzazione del vaso target (TVR), erano endpoint secondari. Sono state condotte analisi multiple per aggiustare le differenze in termini di caratteristiche di base, secondo i metodi di propensity score (PS) matching, PS stratification e inverse-probability-of-treatment- weighting (IPTW). Gli outcomes sono riportati in base al modello dei rischi proporzionali di Cox censurati a 400 giorni di follow-up. RISULTATI Un totale di 1169 pazienti trattati con PF-BES (n = 440) o PB-ZES (n = 729) su una lesione di una biforcazione coronarica sono stati inclusi (età media 69±11 anni, 75,4% maschi, 53,8% presentazione come sindrome coronarica acuta, 26,1% con coinvolgimento del tronco comune). Nessuna differenza tra PF-BES e PB-ZES nel verificarsi dell’endpoint primario é stata osservata (PS matching: HR 1,66, IC 95% 0,80-3,44, p = 0,165; PS stratification: HR 1,56, IC 95% 0,94-2,59, p = 0,083; IPTW: HR 1,46, 95% CI 0,97-2,18, p = 0,060). Morte per qualsiasi causa, TLR e ST erano anche non statisticamente differenti tra i due gruppi, mentre l’occorrenza di MI e TVR é stata maggiore con il PF-BES. CONCLUSIONI In questa grande coorte contemporanea di pazienti sottoposti a PCI di biforcazione coronarica, l’incidenza di MACE era simile con l’utilizzo di dispositivi PF-BES e PB-ZES. Ulteriori studi sono necessari per verificare se questa associazione è indipendente dalla durata della doppia terapia antiaggregante.

Stent Medicati Polymer-based o Polymer-free nel Trattamento delle Biforcazioni Coronariche

LANDRA, FEDERICO
2019/2020

Abstract

BACKGROUND Uno stent a rilascio di biolimus senza polimero (PF-BES) e l’ultimo stent a rilascio di zotarolimus a base di polimero (PB-ZES) hanno recentemente mostrato profili clinici simili e sono opzioni concorrenti nel trattamento di pazienti ad alto rischio di sanguinamento sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI). Resta da verificare se si comportano in modo simile anche in contesti procedurali complessi. OBIETTIVI Lo scopo del presente studio era di confrontare il PF-BES e il PB-ZES in una sottopopolazione del mondo reale, quella dei pazienti che presentano lesioni delle biforcazioni. METODI Sono stati inclusi tutti i pazienti consecutivi sottoposti a PCI di biforcazione con impianto di PF-BES o PB-ZES da tre grandi registri multicentrici. L’endpoint primario é stato definito come “eventi cardiaci avversi maggiori” (MACE), un endpoint composito di morte per tutte le cause, infarto del miocardio (MI), rivascolarizzazione della lesione target (TLR) e trombosi dello stent (ST), mentre il suo i componenti, insieme alla rivascolarizzazione del vaso target (TVR), erano endpoint secondari. Sono state condotte analisi multiple per aggiustare le differenze in termini di caratteristiche di base, secondo i metodi di propensity score (PS) matching, PS stratification e inverse-probability-of-treatment- weighting (IPTW). Gli outcomes sono riportati in base al modello dei rischi proporzionali di Cox censurati a 400 giorni di follow-up. RISULTATI Un totale di 1169 pazienti trattati con PF-BES (n = 440) o PB-ZES (n = 729) su una lesione di una biforcazione coronarica sono stati inclusi (età media 69±11 anni, 75,4% maschi, 53,8% presentazione come sindrome coronarica acuta, 26,1% con coinvolgimento del tronco comune). Nessuna differenza tra PF-BES e PB-ZES nel verificarsi dell’endpoint primario é stata osservata (PS matching: HR 1,66, IC 95% 0,80-3,44, p = 0,165; PS stratification: HR 1,56, IC 95% 0,94-2,59, p = 0,083; IPTW: HR 1,46, 95% CI 0,97-2,18, p = 0,060). Morte per qualsiasi causa, TLR e ST erano anche non statisticamente differenti tra i due gruppi, mentre l’occorrenza di MI e TVR é stata maggiore con il PF-BES. CONCLUSIONI In questa grande coorte contemporanea di pazienti sottoposti a PCI di biforcazione coronarica, l’incidenza di MACE era simile con l’utilizzo di dispositivi PF-BES e PB-ZES. Ulteriori studi sono necessari per verificare se questa associazione è indipendente dalla durata della doppia terapia antiaggregante.
Polymer-based or Polymer-free Stents for Coronary Bifurcation Lesions
BACKGROUND A polymer-free biolimus-eluting stent (PF-BES) and the latest polymer-based zotarolimus-eluting stent (PB-ZES) recently showed similar clinical profiles and appear to be competing options in patients at high bleeding risk undergoing percutaneous coronary intervention (PCI). Whether they perform similarly also in complex procedural settings remains unaddressed. OBJECTIVES The aim of the present study was to compare PF-BES and PB-ZES in a real-world subpopulation, that of patients presenting with bifurcation lesions. METHODS All consecutive patients undergoing coronary bifurcation PCI with PF-BES or PB-ZES from three large multicenter real-world registries were included. The primary endpoint was major adverse cardiac events (MACE), a composite endpoint of all-cause death, myocardial infarction (MI), target lesion revascularization (TLR) and stent thrombosys (ST), while its components, along with target vessel revascularization (TVR), were secondary endpoints. Multiple analyses to adjust for baseline differences were carried, according to propensity score (PS) matching, PS stratification and inverse-probability-of-treatment-weighting (IPTW) methods. Outcomes are reported according to Cox proportional hazard models censored at 400-day follow-up. RESULTS A total of 1169 patients treated with PF-BES (n=440) or PB- ZES (n=729) on a coronary bifurcation lesion were included (mean age 69±11 years, 75.4% male, 53.8% acute coronary syndrome at presentation, 26.1% left main bifurcation). No difference between PF-BES and PB-ZES in the occurrence of the primary endpoint was observed (PS-matching: HR 1.66, 95%CI 0.80-3.44, p=0.165; PS stratification: HR 1.56, 95%CI 0.94-2.59, p=0.083; IPTW: HR 1.46, 95%CI 0.97-2.18, p=0.060). All-cause death, TLR and ST were also non-statistically different between groups, while higher MI and TVR occurrence was observed with PF-BES. CONCLUSIONS In this large contemporary cohort of patients undergoing coronary bifurcation PCI, the occurrence of MACE was similar with the use of PF-BES and PB-ZES devices. Further studies are needed to explore whether this association is independent from dual antiplatelet therapy duration.
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