Background Non-recognition at birth is a practice permitted in several countries. The institution of adoption has entered societies around the world to prevent episodes of infant abandonment and infanticide; although the systems over the centuries have been different, starting from the 2000s, the Secret Birth has introduced a system to protect the health of both. Objectives To describe the phenomenon of anonymous birth, noting epidemiological aspects to review the international and European legislations, with an in-depth analysis of the care provided in Italy, in order to survey the accessibility of clear and exhaustive information, and identify the contribution of Midwives in the reception of pregnant women who access the service. Materials and Methods The bibliographic research was carried out on the basis of: scientific sources, online databases, legal documents, institutional websites, regional and local healthcare guidelines, and company protocols of Local Health Authorities and Hospitals and University Trusts. Results From the work of Thesis it was found that on an international level the possibility of giving birth anonymously is distributed in a varied way. The Italian context is made up of a structured system; the Piedmont Region has established a communication channel that makes the information available on the regional website, while the same is variable for the individual ASLs and AOUs. Conclusions Cases of non-recognition, although infrequent in the Piedmont Region, persist and it is essential to take action to equally guarantee the right to health protection of both the unborn child and the woman giving birth; to make this possible it is important that women who decide to give birth anonymously and not recognize the unborn child have access to adequate, clear and exhaustive information.
Introduzione Il non riconoscimento alla nascita è una pratica consentita in diversi Paesi. L’istituto dell’adozione si è inserito nelle società di tutto il mondo per prevenire gli episodi di abbandono infantile ed infanticidio; sebbene i sistemi nel corso dei secoli siano stati differenti, a partire dagli anni 2000, il parto in anonimato, ha permesso di introdurre un sistema a tutela della Salute di entrambe le parti. Obiettivi Descrivere il fenomeno del parto in anonimato, rilevando aspetti epidemiologici per revisionare le offerte normative internazionali ed europee, con un approfondimento sull’offerta assistenziale erogata in Italia, al fine di censire l’accessibilità di informative chiare ed esaustive, ed individuare il contributo dell’Ostetrica/o nell’accoglienza delle donne in gravidanza che accedono al servizio. Materiali e Metodi La ricerca bibliografica è stata svolta sulla base di: fonti scientifiche, banche dati online, documenti giuridici, siti istituzionali, linee guida assistenziali, regionali e locali, e protocolli aziendali delle Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere ed Universitarie. Risultati Dal lavoro di Tesi è stato riscontrato che sul piano internazionale la possibilità di partorire in anonimato è distribuita in modo variegato. Il contesto italiano è costituito da un sistema strutturato; la Regione Piemonte ha istituito canale di comunicazione che rende l’informazione disponibile sul sito regionale, mentre, la stessa è variabile per le singole ASL e AOU. Conclusioni Casi di non riconoscimento, anche se poco frequenti in Regione Piemonte, persistono ed è fondamentale attivarsi per garantire equamente il diritto alla tutela della Salute sia del nascituro sia della donna partoriente; per rendere questo possibile è importante che le donne che decidono di partorire anonimamente e di non riconoscere il nascituro abbiano accesso ad informazioni adeguate, chiare ed esaustive.
Parto in anonimato: percorsi assistenziali e prospettive
GASTI, ELEONORA
2023/2024
Abstract
Introduzione Il non riconoscimento alla nascita è una pratica consentita in diversi Paesi. L’istituto dell’adozione si è inserito nelle società di tutto il mondo per prevenire gli episodi di abbandono infantile ed infanticidio; sebbene i sistemi nel corso dei secoli siano stati differenti, a partire dagli anni 2000, il parto in anonimato, ha permesso di introdurre un sistema a tutela della Salute di entrambe le parti. Obiettivi Descrivere il fenomeno del parto in anonimato, rilevando aspetti epidemiologici per revisionare le offerte normative internazionali ed europee, con un approfondimento sull’offerta assistenziale erogata in Italia, al fine di censire l’accessibilità di informative chiare ed esaustive, ed individuare il contributo dell’Ostetrica/o nell’accoglienza delle donne in gravidanza che accedono al servizio. Materiali e Metodi La ricerca bibliografica è stata svolta sulla base di: fonti scientifiche, banche dati online, documenti giuridici, siti istituzionali, linee guida assistenziali, regionali e locali, e protocolli aziendali delle Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere ed Universitarie. Risultati Dal lavoro di Tesi è stato riscontrato che sul piano internazionale la possibilità di partorire in anonimato è distribuita in modo variegato. Il contesto italiano è costituito da un sistema strutturato; la Regione Piemonte ha istituito canale di comunicazione che rende l’informazione disponibile sul sito regionale, mentre, la stessa è variabile per le singole ASL e AOU. Conclusioni Casi di non riconoscimento, anche se poco frequenti in Regione Piemonte, persistono ed è fondamentale attivarsi per garantire equamente il diritto alla tutela della Salute sia del nascituro sia della donna partoriente; per rendere questo possibile è importante che le donne che decidono di partorire anonimamente e di non riconoscere il nascituro abbiano accesso ad informazioni adeguate, chiare ed esaustive.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Gasti__TESI_Parto_in_Anonimato.pdf
non disponibili
Dimensione
1.69 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.69 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/8066