L’afta epizootica è una patologia virale estremamente contagiosa che colpisce gli ungulati causata da un virus (FMDV) a RNA appartenente al genere Aphthovirus della famiglia Picornaviridae di cui esistono 7 sierotipi diffusi prevalentemente tra Asia e Africa: O, A, C, SAT1, SAT2, SAT3 e Asia-1. L’utilizzo di tecniche diagnostiche semplici, veloci e utilizzabili su campo, come i dispositivi point-of-care, permette un monitoraggio della malattia rapido e mirato: i test immunocromatografici offrono il vantaggio di eliminare i problemi di trasporto e conservazione dei campioni e sono stati affiancati alle tecniche di identificazione tradizionali. Questo studio è volto allo sviluppo di un test immunocromatografico in formato sandwich e multianalita in grado di rivelare e identificare i sierotipi del virus dell’afta epizootica sfruttando disegni sperimentali in modo da esplorare un dominio definito da 3 variabili (distanza degli anticorpi di cattura rispetto al pozzetto del campione, quantità di anticorpi marcati e densità ottica degli stessi) al fine di realizzare un dispositivo diagnostico in grado di riconoscere i sierotipi SAT1 e SAT2 ottenendo la migliore performance analitica possibile in termini di sensibilità di rivelazione. I disegni sperimentali si sono rivelati concordi tra loro nel suggerire le migliori condizioni per la realizzazione del dispositivo: grazie ad essi è stato identificato il miglior posizionamento dei due anticorpi specifici anti-FMDV SAT1 (HD7) e anti-FMDV SAT2 (2H6) sulle linee di test, la quantità di marcato e la concentrazione ottimali da impiegare. Le performance analitiche e diagnostiche sono state studiate testando campioni di riferimento in laboratorio provenienti da colture virali. Interessante sarà, in futuro, valutare le risposte analitiche utilizzando campioni su campo e studiare ulteriormente HD7 testando un antigene diluito maggiormente in modo tale che sia evidente l’effetto gancio. Questo studio ha infatti dimostrato che, lavorando con un campione di SAT1 alla stessa diluizione di quello di SAT2 ma utilizzando HD7 con titolo anticorpale maggiore rispetto a quello di 2H6, non è stato possibile individuare in modo accurato il dominio in cui si evidenzia l’effetto e, di conseguenza, non è stato possibile migliorare il test su campioni bassi positivi per SAT1 a fronte di un miglioramento, comunque evidente, di sensibilità per SAT2.
Approccio mediante disegno sperimentale allo sviluppo di un test immunocromatografico per la rivelazione e sierotipizzazione del virus dell'afta epizootica
BORGHI, ALESSANDRO
2020/2021
Abstract
L’afta epizootica è una patologia virale estremamente contagiosa che colpisce gli ungulati causata da un virus (FMDV) a RNA appartenente al genere Aphthovirus della famiglia Picornaviridae di cui esistono 7 sierotipi diffusi prevalentemente tra Asia e Africa: O, A, C, SAT1, SAT2, SAT3 e Asia-1. L’utilizzo di tecniche diagnostiche semplici, veloci e utilizzabili su campo, come i dispositivi point-of-care, permette un monitoraggio della malattia rapido e mirato: i test immunocromatografici offrono il vantaggio di eliminare i problemi di trasporto e conservazione dei campioni e sono stati affiancati alle tecniche di identificazione tradizionali. Questo studio è volto allo sviluppo di un test immunocromatografico in formato sandwich e multianalita in grado di rivelare e identificare i sierotipi del virus dell’afta epizootica sfruttando disegni sperimentali in modo da esplorare un dominio definito da 3 variabili (distanza degli anticorpi di cattura rispetto al pozzetto del campione, quantità di anticorpi marcati e densità ottica degli stessi) al fine di realizzare un dispositivo diagnostico in grado di riconoscere i sierotipi SAT1 e SAT2 ottenendo la migliore performance analitica possibile in termini di sensibilità di rivelazione. I disegni sperimentali si sono rivelati concordi tra loro nel suggerire le migliori condizioni per la realizzazione del dispositivo: grazie ad essi è stato identificato il miglior posizionamento dei due anticorpi specifici anti-FMDV SAT1 (HD7) e anti-FMDV SAT2 (2H6) sulle linee di test, la quantità di marcato e la concentrazione ottimali da impiegare. Le performance analitiche e diagnostiche sono state studiate testando campioni di riferimento in laboratorio provenienti da colture virali. Interessante sarà, in futuro, valutare le risposte analitiche utilizzando campioni su campo e studiare ulteriormente HD7 testando un antigene diluito maggiormente in modo tale che sia evidente l’effetto gancio. Questo studio ha infatti dimostrato che, lavorando con un campione di SAT1 alla stessa diluizione di quello di SAT2 ma utilizzando HD7 con titolo anticorpale maggiore rispetto a quello di 2H6, non è stato possibile individuare in modo accurato il dominio in cui si evidenzia l’effetto e, di conseguenza, non è stato possibile migliorare il test su campioni bassi positivi per SAT1 a fronte di un miglioramento, comunque evidente, di sensibilità per SAT2.File | Dimensione | Formato | |
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