Al fine di ridurre le perdite economiche del settore cerealicolo, è di fondamentale importanza trovare nuovi sistemi per inattivare ed eliminare le micotossine dai prodotti. Recentemente, è stata presa in considerazione la possibilità di recuperare matrici cerealicole contaminate da micotossine come substrato di alimentazione per l’allevamento massale di insetti. L’obiettivo della presente ricerca è stato quello di determinare il potenziale accumulo di diverse micotossine tra cui deossinivalenolo, zearalenone, nivalenolo ed enniatine in larve di Tenebrio molitor allevate su tre diverse matrici derivate dalla molitura del frumento tenero (sfarinato integrale ottenuto dalla macinazione integrale della granella, crusca e farinaccio) contaminate con diversi livelli di deossinivalenolo: (basso:<800 µg/kg, medio: ~2500 µg/kg e alto >5000 µg/kg). In totale, sono state saggiate nove diverse diete: i) dieta granella, basso DON, ii) dieta granella, medio DON, iii) dieta granella, alto DON, iv) dieta farinaccio, basso DON, v) dieta farinaccio, medio DON, vi) dieta farinaccio, alto DON, vii) dieta crusca, basso DON, viii) dieta crusca, medio DON, ix) dieta crusca, alto DON. Sono state allestite due tipologie di prove al fine di valutare l’incremento in peso, la mortalità, il consumo di substrato durante l’allevamento massale e la capacità di T. molitor di accumulare ed espellere le diverse micotossine. I risultati ottenuti evidenziano come il livello di contaminazione non abbia influenzato negativamente l’incremento in peso medio giornaliero (ADG), la durata dello sviluppo, il tasso di mortalità e il consumo di substrato. Tuttavia, l’ADG, il consumo di substrato e la durata dello sviluppo sono stati influenzati dalla matrice alimentare. Infatti, larve allevate su granella presentano un maggiore ADG e un consumo di substrato e una durata di sviluppo più bassi dovuti al maggiore valore nutritivo della matrice alimentare. In questo studio è stata osservata la capacità delle larve di espellere la maggior parte del deossinivalenolo ingerito e dei suoi derivati attraverso le esuvie e le deiezioni. Tale capacità è stata osservata anche nei confronti dello zearalenone ingerito, infatti l’accumulo massimo osservato nelle larve è stato pari a 75 µg/kg s.s. Le larve hanno accumulato un maggiore quantitativo di nivalenolo quando allevate sul substrato con alto livello di contaminazione. Infine, le enniatine sono state le uniche micotossine analizzate in cui il livello di contaminazione nei substrati di partenza era invertito rispetto ai livelli del DON. Infatti, un maggior accumulo è stato osservato nelle larve allevate con un basso livello di contaminazione da DON. I risultati ottenuti dimostrano come larve di T. molitor siano in grado di accumulare bassi livelli di micotossine, sempre al di sotto degli attuali limiti di legge per i mangimi zootecnici, grazie anche alla loro capacità di espellerne buona parte attraverso esuvie e deiezioni. I dati ottenuti aprono nuovi scenari sulla possibilità di recuperare matrici contaminate da micotossine per l’allevamento T. molitor. Ulteriori studi andranno condotti anche al fine di valutare la possibilità d’impiego di larve di T. molitor allevate su matrici contaminate da micotossine come fonte proteica sostenibile e sicura.
Bioconversione di cereali contaminati da deossinivalenolo mediante larve di Tenebrio molitor (Coleoptera, Tenebrionidae)
BONA, ALESSANDRO
2020/2021
Abstract
Al fine di ridurre le perdite economiche del settore cerealicolo, è di fondamentale importanza trovare nuovi sistemi per inattivare ed eliminare le micotossine dai prodotti. Recentemente, è stata presa in considerazione la possibilità di recuperare matrici cerealicole contaminate da micotossine come substrato di alimentazione per l’allevamento massale di insetti. L’obiettivo della presente ricerca è stato quello di determinare il potenziale accumulo di diverse micotossine tra cui deossinivalenolo, zearalenone, nivalenolo ed enniatine in larve di Tenebrio molitor allevate su tre diverse matrici derivate dalla molitura del frumento tenero (sfarinato integrale ottenuto dalla macinazione integrale della granella, crusca e farinaccio) contaminate con diversi livelli di deossinivalenolo: (basso:<800 µg/kg, medio: ~2500 µg/kg e alto >5000 µg/kg). In totale, sono state saggiate nove diverse diete: i) dieta granella, basso DON, ii) dieta granella, medio DON, iii) dieta granella, alto DON, iv) dieta farinaccio, basso DON, v) dieta farinaccio, medio DON, vi) dieta farinaccio, alto DON, vii) dieta crusca, basso DON, viii) dieta crusca, medio DON, ix) dieta crusca, alto DON. Sono state allestite due tipologie di prove al fine di valutare l’incremento in peso, la mortalità, il consumo di substrato durante l’allevamento massale e la capacità di T. molitor di accumulare ed espellere le diverse micotossine. I risultati ottenuti evidenziano come il livello di contaminazione non abbia influenzato negativamente l’incremento in peso medio giornaliero (ADG), la durata dello sviluppo, il tasso di mortalità e il consumo di substrato. Tuttavia, l’ADG, il consumo di substrato e la durata dello sviluppo sono stati influenzati dalla matrice alimentare. Infatti, larve allevate su granella presentano un maggiore ADG e un consumo di substrato e una durata di sviluppo più bassi dovuti al maggiore valore nutritivo della matrice alimentare. In questo studio è stata osservata la capacità delle larve di espellere la maggior parte del deossinivalenolo ingerito e dei suoi derivati attraverso le esuvie e le deiezioni. Tale capacità è stata osservata anche nei confronti dello zearalenone ingerito, infatti l’accumulo massimo osservato nelle larve è stato pari a 75 µg/kg s.s. Le larve hanno accumulato un maggiore quantitativo di nivalenolo quando allevate sul substrato con alto livello di contaminazione. Infine, le enniatine sono state le uniche micotossine analizzate in cui il livello di contaminazione nei substrati di partenza era invertito rispetto ai livelli del DON. Infatti, un maggior accumulo è stato osservato nelle larve allevate con un basso livello di contaminazione da DON. I risultati ottenuti dimostrano come larve di T. molitor siano in grado di accumulare bassi livelli di micotossine, sempre al di sotto degli attuali limiti di legge per i mangimi zootecnici, grazie anche alla loro capacità di espellerne buona parte attraverso esuvie e deiezioni. I dati ottenuti aprono nuovi scenari sulla possibilità di recuperare matrici contaminate da micotossine per l’allevamento T. molitor. Ulteriori studi andranno condotti anche al fine di valutare la possibilità d’impiego di larve di T. molitor allevate su matrici contaminate da micotossine come fonte proteica sostenibile e sicura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80608