To face the fight against mastitis, which leads to very serious economic losses for the dairy farms, and the obligation of reduction of antibiotics by the farms, used mainly for the treatment of mastitis during the dry period, which can lead to antibiotic resistance episodes; an optimal management of the dry period is indispensable for reaching the goal of mastitis incidence reduction and, diminishing the use of antibiotics, aiming at a selective use of these drugs only when they are necessary. Achieving this goal is only possible trough prophylaxis and good management practices in support of the dairy cow immune system, as: the improvement of the environmental conditions, the reduction of the animal handling and heat induced stress, the periodic check of the milking system and the milking operations, the satisfactions of the dietary needs of the dry cow, with sufficient supply of energy and nutrients, and the early diagnosis of intramammary infections through the Somatic cell count and differential cell count values in the milk, followed, in case of infectious symptoms, by a bacteriological exam to determine the responsible pathogen and develop a targeted treatment strategy. The combination of these preventive practices makes it possible to meet the necessary requirements for the application of selective dry-cow therapy: a practice implemented in many countries that involves the use of antibiotic substances only in cases of real need, followed using intramammary sealants in bismuth. This choice must be undertaken by consulting the veterinarian beforehand, who will authorize the antibiotic treatment in the dry period, based on the farm characteristics: it will be possible to adopt selective dry-cow therapy only in herds where there are no contagious bacteria, with low prevalence of environmental bacteria, with good hygiene and welfare standards and with somatic cell count lower than 200,000 cs / ml throughout the year. In view of the possible risks resulting from not using systematic dry-cow therapy, concerns have arisen about the application of selective dry-cow therapy. In some studies, a worsening of the level of the somatic cell count has been found in the first 60 days of lactation, especially in multiparous cows. In general, there have been no significant worsening regarding mammary health; in fact, farmers have improved the heard management, resulting in a general increase in animal welfare. The use of selective dry-cow therapy, leads to positive environmental and economic implications, produced by the reduction of antibiotics use and the improvement of the efficiency in farms: there is both a reduction in costs for the farm and a decrease in the danger of antibiotic resistance. The management and hygiene levels in dairy farms are improving, both thanks to the new technologies and the services provided by and the research. It is therefore possible to conclude that, depending on the health status and the level of somatic cell count of the herd, it will be possible to define the proportion between therapy and prevention in the farm, together with the farm veterinarian, undertaking the selective dry-cow therapy when possible, relying on the improvement of mastitis prophylaxis and prevention measures in the dry period, therefore reducing successfully both the incidence of mastitis and the use of antibiotics within the farm.
Per affrontare la lotta contro le mastiti le quali portano gravissime perdite economiche per gli allevamenti di bovine da latte, e l’obbligo di riduzione dell’impiego di antibiotici da parte delle azienda, usati prevalentemente per il trattamento delle mastiti in asciutta, e i quali possono portare ad episodi di antibiotico resistenza, risulta indispensabile una gestione ottimale del periodo di asciutta, con l’obbiettivo di ridurre l’incidenza delle mastiti e, nel contempo, diminuire l’uso degli antibiotici, puntando su un utilizzo selettivo di questi farmaci. Il raggiungimento di questo scopo è possibile soltanto attraverso la profilassi e buone pratiche di management a supporto del sistema immunitario della vacca, come : il miglioramento delle condizioni ambientali, la riduzione degli stress da spostamento e da caldo, il controllo periodico dell’efficienza e pulizia dell’impianto e delle operazioni di mungitura, il soddisfacimento dei fabbisogni delle bovine in asciutta con adeguati apporti di energetici e nutritivi e la diagnosi precoce delle infezioni intramammarie, tramite i valori di delle cellule somatiche e differenziali nel latte, ed in caso di sintomi infettivi, l’esecuzione di un esame batteriologico per determinare il patogeno responsabile, e sviluppare una strategia di cura mirata. Queste pratiche preventive permettono di soddisfare i requisiti per l’applicazione asciutta selettiva: una pratica attuata in molti paesi che prevede l’utilizzo delle sostanze antibiotiche solo nei casi di reale bisogno, accompagnata dall’impiego di sigillanti intramammari. Questa scelta va intrapresa consultando il veterinario, il quale autorizzerà o meno il trattamento antibiotico, in base alle caratteristiche aziendali: sarà possibile adottare la terapia selettiva solo nelle aziende in cui vi è assenza di batteri contagiosi, bassa prevalenza di batteri ambientali, buon tenore di igiene e benessere in allevamento e valori di cellule somatiche inferiori a 200.000 cs/ml durante l’anno. A fronte dei possibili rischi derivanti dal mancato trattamento, sono sorte delle preoccupazioni verso l’impiego dell’asciutta selettiva. In alcuni studi si è riscontrato un peggioramento del livello di cellule somatiche nei primi 60 giorni di lattazione, soprattutto nelle bovine pluripare. In generale non si sono riscontrati peggioramenti considerabili significativi per quanto riguarda la salute della mammella; gli allevatori hanno migliorato le modalità di gestione delle bovine, determinandone quindi un aumento del benessere. L’asciutta selettiva, porta a risvolti ambientali ed economici positivi in seguito alla riduzione dell’impiego di antibiotici e del miglioramento dell’efficienza degli allevamenti: vi è sia una riduzione dei costi per l’azienda agricola che una diminuzione del pericolo di antibiotico resistenza. I livelli gestionali e di igiene negli allevamenti di bovine da latte sono sempre più all’avanguardia, sia grazie alle nuove tecnologie che ai servizi forniti dalle associazioni e dalla ricerca. Quindi, in funzione dello stato sanitario e del livello di cellule somatiche della mandria, si definirà la proporzione tra terapia e prevenzione assieme al Veterinario aziendale, intraprendendo l’asciutta selettiva nei casi dove è praticabile, basandosi sul miglioramento delle misure di profilassi e prevenzione della mastite in asciutta e riducendo sia l’incidenza delle mastiti che l’impiego di antibiotici all’interno dell’allevamento con successo.
Gestione del periodo di asciutta per ridurre le mastiti e l’uso di antibiotici nella bovina da latte
SAPINO, NADIA
2020/2021
Abstract
Per affrontare la lotta contro le mastiti le quali portano gravissime perdite economiche per gli allevamenti di bovine da latte, e l’obbligo di riduzione dell’impiego di antibiotici da parte delle azienda, usati prevalentemente per il trattamento delle mastiti in asciutta, e i quali possono portare ad episodi di antibiotico resistenza, risulta indispensabile una gestione ottimale del periodo di asciutta, con l’obbiettivo di ridurre l’incidenza delle mastiti e, nel contempo, diminuire l’uso degli antibiotici, puntando su un utilizzo selettivo di questi farmaci. Il raggiungimento di questo scopo è possibile soltanto attraverso la profilassi e buone pratiche di management a supporto del sistema immunitario della vacca, come : il miglioramento delle condizioni ambientali, la riduzione degli stress da spostamento e da caldo, il controllo periodico dell’efficienza e pulizia dell’impianto e delle operazioni di mungitura, il soddisfacimento dei fabbisogni delle bovine in asciutta con adeguati apporti di energetici e nutritivi e la diagnosi precoce delle infezioni intramammarie, tramite i valori di delle cellule somatiche e differenziali nel latte, ed in caso di sintomi infettivi, l’esecuzione di un esame batteriologico per determinare il patogeno responsabile, e sviluppare una strategia di cura mirata. Queste pratiche preventive permettono di soddisfare i requisiti per l’applicazione asciutta selettiva: una pratica attuata in molti paesi che prevede l’utilizzo delle sostanze antibiotiche solo nei casi di reale bisogno, accompagnata dall’impiego di sigillanti intramammari. Questa scelta va intrapresa consultando il veterinario, il quale autorizzerà o meno il trattamento antibiotico, in base alle caratteristiche aziendali: sarà possibile adottare la terapia selettiva solo nelle aziende in cui vi è assenza di batteri contagiosi, bassa prevalenza di batteri ambientali, buon tenore di igiene e benessere in allevamento e valori di cellule somatiche inferiori a 200.000 cs/ml durante l’anno. A fronte dei possibili rischi derivanti dal mancato trattamento, sono sorte delle preoccupazioni verso l’impiego dell’asciutta selettiva. In alcuni studi si è riscontrato un peggioramento del livello di cellule somatiche nei primi 60 giorni di lattazione, soprattutto nelle bovine pluripare. In generale non si sono riscontrati peggioramenti considerabili significativi per quanto riguarda la salute della mammella; gli allevatori hanno migliorato le modalità di gestione delle bovine, determinandone quindi un aumento del benessere. L’asciutta selettiva, porta a risvolti ambientali ed economici positivi in seguito alla riduzione dell’impiego di antibiotici e del miglioramento dell’efficienza degli allevamenti: vi è sia una riduzione dei costi per l’azienda agricola che una diminuzione del pericolo di antibiotico resistenza. I livelli gestionali e di igiene negli allevamenti di bovine da latte sono sempre più all’avanguardia, sia grazie alle nuove tecnologie che ai servizi forniti dalle associazioni e dalla ricerca. Quindi, in funzione dello stato sanitario e del livello di cellule somatiche della mandria, si definirà la proporzione tra terapia e prevenzione assieme al Veterinario aziendale, intraprendendo l’asciutta selettiva nei casi dove è praticabile, basandosi sul miglioramento delle misure di profilassi e prevenzione della mastite in asciutta e riducendo sia l’incidenza delle mastiti che l’impiego di antibiotici all’interno dell’allevamento con successo.File | Dimensione | Formato | |
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