In questi ultimi anni, quando ero libero da impegni lavorativi o di studio, e il mondo non era colpito da una pandemia, mi sono spesso ritagliato del tempo per viaggiare, in Italia e all’estero. Una volta raggiunta la destinazione è importante, affinché l’esperienza sia godibile al massimo, pensare a come spostarsi. Le opzioni possono essere molteplici: car sharing, bike sharing, monopattini elettrici e molto altro ancora. Chi non opta per questi metodi ha un’ulteriore opzione per muoversi nella città: utilizzare i mezzi di trasporto pubblici. Mi son spesso trovato a doverli utilizzare in diverse occasioni e più volte ho avuto difficoltà a capire quale fosse il biglietto più adatto alle mie esigenze, o semplicemente quali fossero le sue caratteristiche. Da qui è nata l’idea di tentare di migliorare il sistema presente all’interno delle macchinette della metropolitana GTT con il quale, ad esser sincero, non ho mai avuto un buon rapporto. L’obiettivo che mi sono dato è quindi, in un certo senso, quello di semplificare il processo di acquisto e di rendere più intuitivo il tutto, comprese le diverse tipologie di biglietti. Per fare quest’operazione sono partito con un’introduzione generale all’interno del primo capitolo dove spiego cosa sono User Experience (UX) e User Interface (UI) e perché queste sono estremamente importanti. Ho portato anche degli esempi pratici in modo da rendere il tutto più chiaro. Nel secondo capitolo ho introdotto le cosiddette “best practice” per uno user experience designer. Ho parlato anche delle principali metodologie di progettazione e mi sono in seguito focalizzato sullo User Centered Design e sul concetto di usabilità. Per concludere, nell’ultimo capitolo, ho svolto un’analisi qualitativa del vecchio sistema presente nelle macchinette della metropolitana utilizzando le dieci euristiche di Nielsen. Ho anche raccolto i feedback degli attuali utilizzatori del servizio, per capire quali siano le loro opinioni e abitudini di utilizzo. Per la raccolta dei dati ho preparato un questionario, diffuso su larga scala. Al fine di ottenere ulteriori dati sulle criticità del sistema ho effettuato una fase di test con una decina di utenti, monitorandoli nell’interazione per poi analizzare i dati successivamente. Una volta ottenute le risposte necessarie, ho unito i dati raccolti nella mia analisi, quelli ottenuti tramite il questionario e quelli evidenziati durante la fase di test con gli utenti. Utilizzando questi dati ho creato lo scheletro di una nuova interfaccia, sul quale ho successivamente applicato una veste grafica per svolgere una seconda fase di test finale volta a verificare che sia stato posto rimedio a tutte le criticità individuate.
UX/UI per la mobilità
CAPUTO, PIETRO
2020/2021
Abstract
In questi ultimi anni, quando ero libero da impegni lavorativi o di studio, e il mondo non era colpito da una pandemia, mi sono spesso ritagliato del tempo per viaggiare, in Italia e all’estero. Una volta raggiunta la destinazione è importante, affinché l’esperienza sia godibile al massimo, pensare a come spostarsi. Le opzioni possono essere molteplici: car sharing, bike sharing, monopattini elettrici e molto altro ancora. Chi non opta per questi metodi ha un’ulteriore opzione per muoversi nella città: utilizzare i mezzi di trasporto pubblici. Mi son spesso trovato a doverli utilizzare in diverse occasioni e più volte ho avuto difficoltà a capire quale fosse il biglietto più adatto alle mie esigenze, o semplicemente quali fossero le sue caratteristiche. Da qui è nata l’idea di tentare di migliorare il sistema presente all’interno delle macchinette della metropolitana GTT con il quale, ad esser sincero, non ho mai avuto un buon rapporto. L’obiettivo che mi sono dato è quindi, in un certo senso, quello di semplificare il processo di acquisto e di rendere più intuitivo il tutto, comprese le diverse tipologie di biglietti. Per fare quest’operazione sono partito con un’introduzione generale all’interno del primo capitolo dove spiego cosa sono User Experience (UX) e User Interface (UI) e perché queste sono estremamente importanti. Ho portato anche degli esempi pratici in modo da rendere il tutto più chiaro. Nel secondo capitolo ho introdotto le cosiddette “best practice” per uno user experience designer. Ho parlato anche delle principali metodologie di progettazione e mi sono in seguito focalizzato sullo User Centered Design e sul concetto di usabilità. Per concludere, nell’ultimo capitolo, ho svolto un’analisi qualitativa del vecchio sistema presente nelle macchinette della metropolitana utilizzando le dieci euristiche di Nielsen. Ho anche raccolto i feedback degli attuali utilizzatori del servizio, per capire quali siano le loro opinioni e abitudini di utilizzo. Per la raccolta dei dati ho preparato un questionario, diffuso su larga scala. Al fine di ottenere ulteriori dati sulle criticità del sistema ho effettuato una fase di test con una decina di utenti, monitorandoli nell’interazione per poi analizzare i dati successivamente. Una volta ottenute le risposte necessarie, ho unito i dati raccolti nella mia analisi, quelli ottenuti tramite il questionario e quelli evidenziati durante la fase di test con gli utenti. Utilizzando questi dati ho creato lo scheletro di una nuova interfaccia, sul quale ho successivamente applicato una veste grafica per svolgere una seconda fase di test finale volta a verificare che sia stato posto rimedio a tutte le criticità individuate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80566