L’inerbimento di un vigneto è una pratica agricola sostenibile che consiste nel creare una copertura vegetale permanente sul suolo coltivato a vite attraverso la semina di specie erbacee, e che presenta numerosi vantaggi come l’aumento della biodiversità nell’ambiente e la riduzione dell’utilizzo di erbicidi. Dall’altra parte i funghi micorrizici arbuscolari del suolo sono microorganismi biotrofi obbligati che instaurano simbiosi mutualistiche con le radici dell’80-90% delle piante terrestri, inclusa la vite. I funghi AM offrono ottimi benefici alla vite con un maggiore apporto di nutrienti minerali e migliore tolleranza agli stress. L’obiettivo di questa ricerca di tesi consiste nel capire quali sono gli effetti dell’inerbimento di un vigneto sui funghi arbuscolari del suolo. Il vigneto si trova in prossimità dell’abitato di Diano d’Alba (CN) ed è suddiviso in appezzamento 1 e appezzamento 2. I suoli sono stati prelevati ad ottobre 2020 e a giugno 2021. Durante la seconda data di campionamento (giugno 2021) l’appezzamento 1 era inerbito. I suoli sono poi stati utilizzati come substrati per le semine in vaso di Trifolium repens (“pianta trappola”). Dopo una serie di passaggi, le radici di T. repens sono state osservate al microscopio ottico per la quantizzazione dei funghi AM mediante il metodo di Trouvelot ovvero F%(frequenza micorrizica), M%(intensità micorrizica dell’apparato radicale), m%(intensità micorrizica per frammento radicale), a%(abbondanza arbuscolare per frammento radicale), A%(abbondanza arbuscolare dell’apparato radicale). L’analisi statistica si è focalizzata inizialmente sul confronto delle differenze del grado di micorrizazione delle radici cresciute sul suolo dell’appezzamento 1 prima e dopo l’inerbimento, per testare l’effetto di questa pratica agricola sullo stesso suolo. È stato poi condotto un ulteriore confronto statistico tra le radici dell’appezzamento 1 e quelle dell’appezzamento 2, suolo testimone, per i campioni del giugno 2021. Dal primo confronto emerge che l’inerbimento dell’appezzamento 1, ha determinato un incremento dell’abbondanza di arbuscoli e una diminuzione dell’intensità di micorrizazione nelle radici delle piante trappola. Dal secondo confronto si osserva che quando i due tipi di suolo vengono campionati nel mese di giugno, le radici cresciute sul suolo inerbito presentano un aumento sia della frequenza di funghi AM, sia dell’abbondanza di arbuscoli; questo ritrovamento sembrerebbe escludere una possibile influenza stagionale sulle differenze del grado di micorrizazione documentate tra i due tempi di campionamento sull’appezzamento 1 (ottobre 2020, giugno 2021). Nel complesso l’inerbimento ha effetti positivi sui funghi arbuscolari in quanto promuove l’abbondanza di arbuscoli, che sono le principali strutture di scambio dei nutrienti tra fungo e pianta ospite. Questo risultato corrobora la tesi secondo cui la presenza di una copertura vegetale esercita non solo un’azione positiva sulla struttura e composizione dei suoli, ma favorirebbe anche l’instaurarsi di una comunità fungina capace di colonizzare prontamente nuove radici dell’ospite con l’innesco di scambi trofici. È quindi importante intensificare l’utilizzo di pratiche sostenibili, come l’inerbimento, che promuovono l’attività microbica del suolo come nel caso dei funghi AM, in quanto l’aumento di questi biofertilizzanti comporta il potenziamento della coltura senza l’applicazione di sostanze chimiche impattanti sull’ambiente.

Effetti dell'inerbimento di un vigneto su funghi micorrizici arbuscolari del suolo: analisi delle radici in Trifolium repens

MALATESTA, CHIARA
2020/2021

Abstract

L’inerbimento di un vigneto è una pratica agricola sostenibile che consiste nel creare una copertura vegetale permanente sul suolo coltivato a vite attraverso la semina di specie erbacee, e che presenta numerosi vantaggi come l’aumento della biodiversità nell’ambiente e la riduzione dell’utilizzo di erbicidi. Dall’altra parte i funghi micorrizici arbuscolari del suolo sono microorganismi biotrofi obbligati che instaurano simbiosi mutualistiche con le radici dell’80-90% delle piante terrestri, inclusa la vite. I funghi AM offrono ottimi benefici alla vite con un maggiore apporto di nutrienti minerali e migliore tolleranza agli stress. L’obiettivo di questa ricerca di tesi consiste nel capire quali sono gli effetti dell’inerbimento di un vigneto sui funghi arbuscolari del suolo. Il vigneto si trova in prossimità dell’abitato di Diano d’Alba (CN) ed è suddiviso in appezzamento 1 e appezzamento 2. I suoli sono stati prelevati ad ottobre 2020 e a giugno 2021. Durante la seconda data di campionamento (giugno 2021) l’appezzamento 1 era inerbito. I suoli sono poi stati utilizzati come substrati per le semine in vaso di Trifolium repens (“pianta trappola”). Dopo una serie di passaggi, le radici di T. repens sono state osservate al microscopio ottico per la quantizzazione dei funghi AM mediante il metodo di Trouvelot ovvero F%(frequenza micorrizica), M%(intensità micorrizica dell’apparato radicale), m%(intensità micorrizica per frammento radicale), a%(abbondanza arbuscolare per frammento radicale), A%(abbondanza arbuscolare dell’apparato radicale). L’analisi statistica si è focalizzata inizialmente sul confronto delle differenze del grado di micorrizazione delle radici cresciute sul suolo dell’appezzamento 1 prima e dopo l’inerbimento, per testare l’effetto di questa pratica agricola sullo stesso suolo. È stato poi condotto un ulteriore confronto statistico tra le radici dell’appezzamento 1 e quelle dell’appezzamento 2, suolo testimone, per i campioni del giugno 2021. Dal primo confronto emerge che l’inerbimento dell’appezzamento 1, ha determinato un incremento dell’abbondanza di arbuscoli e una diminuzione dell’intensità di micorrizazione nelle radici delle piante trappola. Dal secondo confronto si osserva che quando i due tipi di suolo vengono campionati nel mese di giugno, le radici cresciute sul suolo inerbito presentano un aumento sia della frequenza di funghi AM, sia dell’abbondanza di arbuscoli; questo ritrovamento sembrerebbe escludere una possibile influenza stagionale sulle differenze del grado di micorrizazione documentate tra i due tempi di campionamento sull’appezzamento 1 (ottobre 2020, giugno 2021). Nel complesso l’inerbimento ha effetti positivi sui funghi arbuscolari in quanto promuove l’abbondanza di arbuscoli, che sono le principali strutture di scambio dei nutrienti tra fungo e pianta ospite. Questo risultato corrobora la tesi secondo cui la presenza di una copertura vegetale esercita non solo un’azione positiva sulla struttura e composizione dei suoli, ma favorirebbe anche l’instaurarsi di una comunità fungina capace di colonizzare prontamente nuove radici dell’ospite con l’innesco di scambi trofici. È quindi importante intensificare l’utilizzo di pratiche sostenibili, come l’inerbimento, che promuovono l’attività microbica del suolo come nel caso dei funghi AM, in quanto l’aumento di questi biofertilizzanti comporta il potenziamento della coltura senza l’applicazione di sostanze chimiche impattanti sull’ambiente.
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