Questo lavoro di ricerca si pone l’obiettivo di analizzare uno dei maggiori hotspot di biodiversità del Pianeta Terra: il Madagascar. Classificandosi come la quarta isola più grande del Pianeta, questo territorio ospita il 5% delle specie della Terra, di cui oltre l’80% sono endemiche. Tuttavia, la maggior parte di esse sono inserite nella Red List del International Union for Conservation of Nature, con conseguente istituzione di progetti volti alla loro salvaguardia. In questo studio viene effettuata un’analisi degli aspetti generali del Madagascar, considerando i molteplici attori che agiscono sul territorio, dalla flora e fauna nativa agli esseri umani, al fine di evidenziare la ricchezza che risiede in questo Paese. Parallelamente, vengono mostrate le principali minacce che influenzano le popolazioni dei lemuri, dalla continua deforestazione alla caccia. I progetti di conservazione attuali, dati dall’istituzione delle aree protette e dei Parchi nazionali, sembrano non migliorare la situazione, in quanto diminuiscono la porzione di territorio all’interno del quale le popolazioni umane locali possono prelevare le risorse naturali alla base della loro sopravvivenza. Si è cercato, quindi, di analizzare soluzioni che includessero benefici sia per l’uomo sia per l’ambiente. L’inclusione della cultura tradizionale e la creazione di agroecosistemi possono essere delle buone alternative, poiché oltre a fornire una protezione alla biodiversità attraverso l’adozione dei tabù locali, generano risorse sfruttabili sia dai malgasci sia dalla fauna endemica e specialmente dai primati. Tuttavia, al fine di ottenere un successo a lungo termine nelle pratiche di conservazione, è necessario sviluppare progetti di educazione e sensibilizzare la popolazione locale che favoriscano la conoscenza dei preziosi beni naturali presenti in Madagascar. L’insegnamento di pratiche agricole sostenibili e l’importanza dei servizi ecosistemici che svolgono la foresta e i suoi abitanti può contribuire a diminuire l’impatto delle azioni antropiche sull’ambiente. Senza un aiuto concreto al popolo malgascio, soprattutto nelle aree rurali, la straordinaria biodiversità dell’isola scomparirà, perché gli esseri umani saranno sempre propensi a salvaguardare la propria sopravvivenza a dispetto della flora e della fauna locale.

Crisi della biodiversità in Madagascar: minacce e conservazione dei Lemuri

FACCINTI, SARA
2020/2021

Abstract

Questo lavoro di ricerca si pone l’obiettivo di analizzare uno dei maggiori hotspot di biodiversità del Pianeta Terra: il Madagascar. Classificandosi come la quarta isola più grande del Pianeta, questo territorio ospita il 5% delle specie della Terra, di cui oltre l’80% sono endemiche. Tuttavia, la maggior parte di esse sono inserite nella Red List del International Union for Conservation of Nature, con conseguente istituzione di progetti volti alla loro salvaguardia. In questo studio viene effettuata un’analisi degli aspetti generali del Madagascar, considerando i molteplici attori che agiscono sul territorio, dalla flora e fauna nativa agli esseri umani, al fine di evidenziare la ricchezza che risiede in questo Paese. Parallelamente, vengono mostrate le principali minacce che influenzano le popolazioni dei lemuri, dalla continua deforestazione alla caccia. I progetti di conservazione attuali, dati dall’istituzione delle aree protette e dei Parchi nazionali, sembrano non migliorare la situazione, in quanto diminuiscono la porzione di territorio all’interno del quale le popolazioni umane locali possono prelevare le risorse naturali alla base della loro sopravvivenza. Si è cercato, quindi, di analizzare soluzioni che includessero benefici sia per l’uomo sia per l’ambiente. L’inclusione della cultura tradizionale e la creazione di agroecosistemi possono essere delle buone alternative, poiché oltre a fornire una protezione alla biodiversità attraverso l’adozione dei tabù locali, generano risorse sfruttabili sia dai malgasci sia dalla fauna endemica e specialmente dai primati. Tuttavia, al fine di ottenere un successo a lungo termine nelle pratiche di conservazione, è necessario sviluppare progetti di educazione e sensibilizzare la popolazione locale che favoriscano la conoscenza dei preziosi beni naturali presenti in Madagascar. L’insegnamento di pratiche agricole sostenibili e l’importanza dei servizi ecosistemici che svolgono la foresta e i suoi abitanti può contribuire a diminuire l’impatto delle azioni antropiche sull’ambiente. Senza un aiuto concreto al popolo malgascio, soprattutto nelle aree rurali, la straordinaria biodiversità dell’isola scomparirà, perché gli esseri umani saranno sempre propensi a salvaguardare la propria sopravvivenza a dispetto della flora e della fauna locale.
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