Titolo: Principali cause di morte negli allevamenti suini del Piemonte: indagini anatomo-istopatologiche e microbiologiche Introduzione: Nei Paesi industrializzati si è assistito alla progressiva intensificazione delle aziende suinicole e alla nascita dei sistemi multi – sito, caratterizzati dalla differenziazione della fase di riproduzione, svezzamento e ingrasso. I cambiamenti gestionali, la maggiore densità di animali per allevamento, la globalizzazione e le movimentazioni di animali e carne suina, associati a misure di biosicurezza inadeguate, hanno favorito la diffusione delle malattie infettive. Per migliorare la produttività negli allevamenti è necessario quindi individuare le patologie infettive più comuni, ma anche quelle di origine nutrizionale, genetica e gestionale, che costituiscono ancora un limite per la salute e la produttività aziendale. Obiettivi: Lo scopo di questa tesi è stato individuare le più comuni cause di morte, di origine infettiva e non, e gli agenti eziologici circolanti negli allevamenti suini del Piemonte. Materiali e metodi: Centonovantadue suini deceduti provenienti da 5 aziende a ciclo chiuso della provincia di Cuneo sono stati sottoposti ad esame necroscopico standard presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino tra luglio 2019 e dicembre 2021. Gli animali sono stati categorizzati sulla base del peso in suini post – svezzamento (PS-6,5 – 30 kg) o ingrasso (I- >30 kg), e classificati come casi respiratori (CR), enterici (CE) o sistemici (CS) in relazione al quadro anatomo-patologico osservato. A seconda della classe di appartenenza sono stati campionati determinati organi per le analisi microbiologiche e istologiche, eseguite dall’IZS di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Torino e dal Settore di anatomia – patologica del Dipartimento, rispettivamente. Nei CR sono stati campionati tonsille, polmoni e alte vie respiratorie, nei CE linfonodi meseraici, feci, piccolo e grosso intestino. Sono stati inoltre prelevati linfonodi inguinali superficiali, tonsille, fegato, milza, polmone e osso lungo nei CS. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il software R versione 4.0.4. Il test esatto di Fisher è stato utilizzato per valutare l’associazione PCV2/PRRS e i principali batteri isolati nei casi respiratori e sistemici. Risultati, Considerazioni: Le patologie infettive virali e batteriche sono state registrate come la principale causa di morte in entrambe le categorie (93.71%, n=134 in PS; 85,71%, n=42 in I). Le criticità dello svezzamento hanno determinato mortalità più elevate nei PS, caratterizzate soprattutto da CS (56.72%, n=76), mentre negli ingrassi la prevalenza dei CR (57,14%, n=24) riflette le criticità gestionali di questa fase, rappresentate principalmente da sovraffollamento e ventilazione. Indipendentemente dalla categoria di peso, tra i CS e i CR, i patogeni più frequentemente riscontrati sono stati Streptococcus spp. ed E. coli. Tra gli agenti virali, soprattutto PRRS e PCV2 circolavano negli allevamenti analizzati. Nei CE, E. coli ETEC, Brachyspira spp e Salmonella nuova variante monofasica sono stati gli isolamenti più comuni in entrambe le categorie. Le principali cause di morte non infettiva sono state le ernie ombelicali (33.335% nei PS e 42,86% negli I). Ulteriori studi sono necessari per indagare l’antibiotico – resistenza dei ceppi batterici isolati e valutare l’uso del farmaco e la biosicurezza in allevamento, per ridurre le mortalità e la somministrazione di antibiotici

Principali cause di morte negli allevamenti suini del Piemonte: indagini anatomo-istopatologiche e microbiologiche

CUCCO, IRENE
2020/2021

Abstract

Titolo: Principali cause di morte negli allevamenti suini del Piemonte: indagini anatomo-istopatologiche e microbiologiche Introduzione: Nei Paesi industrializzati si è assistito alla progressiva intensificazione delle aziende suinicole e alla nascita dei sistemi multi – sito, caratterizzati dalla differenziazione della fase di riproduzione, svezzamento e ingrasso. I cambiamenti gestionali, la maggiore densità di animali per allevamento, la globalizzazione e le movimentazioni di animali e carne suina, associati a misure di biosicurezza inadeguate, hanno favorito la diffusione delle malattie infettive. Per migliorare la produttività negli allevamenti è necessario quindi individuare le patologie infettive più comuni, ma anche quelle di origine nutrizionale, genetica e gestionale, che costituiscono ancora un limite per la salute e la produttività aziendale. Obiettivi: Lo scopo di questa tesi è stato individuare le più comuni cause di morte, di origine infettiva e non, e gli agenti eziologici circolanti negli allevamenti suini del Piemonte. Materiali e metodi: Centonovantadue suini deceduti provenienti da 5 aziende a ciclo chiuso della provincia di Cuneo sono stati sottoposti ad esame necroscopico standard presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino tra luglio 2019 e dicembre 2021. Gli animali sono stati categorizzati sulla base del peso in suini post – svezzamento (PS-6,5 – 30 kg) o ingrasso (I- >30 kg), e classificati come casi respiratori (CR), enterici (CE) o sistemici (CS) in relazione al quadro anatomo-patologico osservato. A seconda della classe di appartenenza sono stati campionati determinati organi per le analisi microbiologiche e istologiche, eseguite dall’IZS di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Torino e dal Settore di anatomia – patologica del Dipartimento, rispettivamente. Nei CR sono stati campionati tonsille, polmoni e alte vie respiratorie, nei CE linfonodi meseraici, feci, piccolo e grosso intestino. Sono stati inoltre prelevati linfonodi inguinali superficiali, tonsille, fegato, milza, polmone e osso lungo nei CS. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il software R versione 4.0.4. Il test esatto di Fisher è stato utilizzato per valutare l’associazione PCV2/PRRS e i principali batteri isolati nei casi respiratori e sistemici. Risultati, Considerazioni: Le patologie infettive virali e batteriche sono state registrate come la principale causa di morte in entrambe le categorie (93.71%, n=134 in PS; 85,71%, n=42 in I). Le criticità dello svezzamento hanno determinato mortalità più elevate nei PS, caratterizzate soprattutto da CS (56.72%, n=76), mentre negli ingrassi la prevalenza dei CR (57,14%, n=24) riflette le criticità gestionali di questa fase, rappresentate principalmente da sovraffollamento e ventilazione. Indipendentemente dalla categoria di peso, tra i CS e i CR, i patogeni più frequentemente riscontrati sono stati Streptococcus spp. ed E. coli. Tra gli agenti virali, soprattutto PRRS e PCV2 circolavano negli allevamenti analizzati. Nei CE, E. coli ETEC, Brachyspira spp e Salmonella nuova variante monofasica sono stati gli isolamenti più comuni in entrambe le categorie. Le principali cause di morte non infettiva sono state le ernie ombelicali (33.335% nei PS e 42,86% negli I). Ulteriori studi sono necessari per indagare l’antibiotico – resistenza dei ceppi batterici isolati e valutare l’uso del farmaco e la biosicurezza in allevamento, per ridurre le mortalità e la somministrazione di antibiotici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/80468