There are wildlife species able to exploit the resources offered by humans and the urban environment. Wild boar (Sus scrofa) is one of them. The great availability of food, as well as the insufficient hunting pressure, the expanding urbanisation, and the easy access to cities, through corridors such as rivers and highways, push wild boars to move towards large urban centers. However, their presence in these areas poses a risk not only for the animals themselves, but also for public health and safety. Damages to agriculture and forestry, road traffic accidents, diseases transmission to livestock and risk of zoonoses to people: these are the most relevant issues. Moreover, a strong increase in density and size of wild boar populations has affected Europe and North America in the last twenty years; numbers have more than tripled in Italy: from just over 300.000 in 2000 and 900.000 in 2010 to over a million wild boars registered nowadays. This increase, due to the great adaptability and high prolificity of this species, to the lack of predators, especially the wolf (Canis lupus), and to the expansion of the forest cover, consequent to the abandonment of the rural areas by man, suggests that human – wild boar interactions are destined to become more frequent. Therefore, the continuous monitoring of the abundance and distribution of urban wild boar populations, as well as the application of measures and strategies aimed at its containment, represent a prerequisite for a more correct management of this species. This research, based on a scientific literature review, (i) examines the phenomenon documented in some European realities, such as Barcelona, Berlin, Rome, Budapest, and Krakow, (ii) reports the factors that drive wild boars to move towards city centers, (iii) analyzes the ethological, physiological, and morphological responses observed, (iv) exposes the problems related to the presence of these animals, (v) provides examples of management, and discusses the results achieved.
Alcune specie selvatiche si sono dimostrate capaci di sfruttare le risorse offerte dall’uomo e dall’ambiente urbano. Il cinghiale (Sus scrofa) è una di queste. La grande disponibilità di risorse e la loro facile reperibilità, così come l’insufficiente pressione di caccia, la forte urbanizzazione del territorio e la semplicità d’accesso alle città, attraverso corridoi come fiumi e autostrade, spingono i cinghiali a muoversi verso i grandi centri urbani. Tuttavia, la loro presenza in queste zone costituisce un pericolo, oltre che per gli animali stessi, anche per la sicurezza e la salute pubblica. Danni ad agricoltura e silvicoltura, incidenti stradali, trasmissione di patologie agli animali domestici e rischio di zoonosi per l’uomo: queste le problematiche più rilevanti. Negli ultimi vent’anni, inoltre, un forte aumento di densità e di consistenza delle popolazioni di cinghiale ha interessato Europa e Nord America; in Italia i numeri sono più che triplicati: erano 300.000 nel 2000, circa 900.000 nel 2010 e oltre un milione gli esemplari registrati oggi. Tale incremento, dovuto principalmente alla grande adattabilità e all’elevata prolificità di questa specie, alla carenza di grandi predatori, primo fra tutti il lupo (Canis lupus), e all’ampliamento della copertura forestale, conseguente all'abbandono delle aree rurali da parte dell’uomo, suggerisce che le interazioni tra questo animale e l’uomo siano destinate a diventare sempre più frequenti. Pertanto, il monitoraggio continuo dell’abbondanza e della distribuzione delle popolazioni di cinghiale urbano, così come l’applicazione di misure e strategie volte al suo contenimento, rappresentano un requisito indispensabile per una più corretta gestione di questa specie. Questa ricerca, basata su una revisione della letteratura scientifica, (i) esamina la natura del fenomeno documentato in alcune realtà europee, tra cui Barcellona, Berlino, Roma, Budapest e Cracovia, (ii) riporta i fattori che determinano lo spostamento dei cinghiali verso i centri urbani, (iii) analizza le risposte etologiche, fisiologiche e morfologiche osservate, (iv) espone le problematiche legate alla presenza di questi animali, (v) fornisce esempi di gestione e discute i risultati conseguiti.
Il cinghiale (Sus scrofa) in ambito urbano: fattori di presenza, risposte fenotipiche, problematiche sociosanitarie ed esempi di gestione
CASSINELLI, IRENE
2020/2021
Abstract
Alcune specie selvatiche si sono dimostrate capaci di sfruttare le risorse offerte dall’uomo e dall’ambiente urbano. Il cinghiale (Sus scrofa) è una di queste. La grande disponibilità di risorse e la loro facile reperibilità, così come l’insufficiente pressione di caccia, la forte urbanizzazione del territorio e la semplicità d’accesso alle città, attraverso corridoi come fiumi e autostrade, spingono i cinghiali a muoversi verso i grandi centri urbani. Tuttavia, la loro presenza in queste zone costituisce un pericolo, oltre che per gli animali stessi, anche per la sicurezza e la salute pubblica. Danni ad agricoltura e silvicoltura, incidenti stradali, trasmissione di patologie agli animali domestici e rischio di zoonosi per l’uomo: queste le problematiche più rilevanti. Negli ultimi vent’anni, inoltre, un forte aumento di densità e di consistenza delle popolazioni di cinghiale ha interessato Europa e Nord America; in Italia i numeri sono più che triplicati: erano 300.000 nel 2000, circa 900.000 nel 2010 e oltre un milione gli esemplari registrati oggi. Tale incremento, dovuto principalmente alla grande adattabilità e all’elevata prolificità di questa specie, alla carenza di grandi predatori, primo fra tutti il lupo (Canis lupus), e all’ampliamento della copertura forestale, conseguente all'abbandono delle aree rurali da parte dell’uomo, suggerisce che le interazioni tra questo animale e l’uomo siano destinate a diventare sempre più frequenti. Pertanto, il monitoraggio continuo dell’abbondanza e della distribuzione delle popolazioni di cinghiale urbano, così come l’applicazione di misure e strategie volte al suo contenimento, rappresentano un requisito indispensabile per una più corretta gestione di questa specie. Questa ricerca, basata su una revisione della letteratura scientifica, (i) esamina la natura del fenomeno documentato in alcune realtà europee, tra cui Barcellona, Berlino, Roma, Budapest e Cracovia, (ii) riporta i fattori che determinano lo spostamento dei cinghiali verso i centri urbani, (iii) analizza le risposte etologiche, fisiologiche e morfologiche osservate, (iv) espone le problematiche legate alla presenza di questi animali, (v) fornisce esempi di gestione e discute i risultati conseguiti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80462