The present work aims to explore the potential of the role of the Social Worker within the contexts of refuge shelter for migrants in Italy, particularly in the area of the Susa Valley, a mountainous region around Turin. Special attention is given to educational planning and the development of inclusion pathways that the Educator could design in collaboration with the team of social workers. It is highlighted how the Educator can play a significant role as a facilitator in the integration process, acting as a "bridge" between migrants and the communities where the extraordinary refuge shelter (CAS in italian) are located. Through an approach based on educational intentionality and reflexivity, the Social Worker promotes the development of relational skills and fosters active participation of the hosted beneficiaries, as well as local citizens, within social and cultural contexts. Educational planning appears to be a fundamental meta-competence, capable of guiding actions towards change and, hopefully, inclusion. An educational project carried out in a CAS in Susa (TO) with some beneficiaries from Burkina Faso is examined: the objective is to assess its constraints and potential. This analysis highlights how the Educator, operating between knowledge, understanding, and decision-making, could contribute, together with the social workers and other professionals, to the construction of a support and integration network that values differences and promotes the effective inclusion of migrants.
Il presente lavoro si propone di esplorare le potenzialità del ruolo dell'Educatore Professionale all'interno dei contesti di accoglienza diffusa per migranti in Italia, in particolare nella zona della Valle di Susa, territorio montano in provincia di Torino. Un’attenzione particolare è posta sulla progettazione educativa e sulla costruzione di percorsi di inclusione che l’Educatore potrebbe sviluppare in concerto con l’équipe di operatori dell’accoglienza. Si evidenzia come egli possa svolgere una funzione cruciale di facilitatore del processo di integrazione, agendo da “ponte” tra i migranti e le comunità dove si trovano i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS). Attraverso un approccio che si basa sull’intenzionalità educativa e sulla riflessività, l’Educatore Professionale promuove lo sviluppo di competenze relazionali, oltre a favorire nei contesti sociali e culturali locali la partecipazione attiva dei beneficiari accolti, dei cittadini e delle cittadine. La progettualità educativa appare una metacompetenza fondamentale, capace di orientare le azioni verso il cambiamento e, auspicabilmente, l'inclusione. Si porta in esame un progetto educativo svolto in un CAS di Susa (TO) insieme ad alcuni beneficiari del Burkina Faso: l’obiettivo è valutarne vincoli e potenzialità. Questa analisi evidenzia come l'Educatore Professionale, operando tra conoscenza, comprensione e decisione, potrebbe concorrere, insieme ad un’équipe di operatori sociali ed altre figure professionali, alla costruzione di una rete di supporto e di integrazione che valorizzi le differenze e promuova l'effettiva inclusione dei migranti.
Potenzialità e sfide dell'inserimento degli educatori professionali nei programmi di accoglienza diffusa per richiedenti asilo politico
MARENGO, GIULIA
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro si propone di esplorare le potenzialità del ruolo dell'Educatore Professionale all'interno dei contesti di accoglienza diffusa per migranti in Italia, in particolare nella zona della Valle di Susa, territorio montano in provincia di Torino. Un’attenzione particolare è posta sulla progettazione educativa e sulla costruzione di percorsi di inclusione che l’Educatore potrebbe sviluppare in concerto con l’équipe di operatori dell’accoglienza. Si evidenzia come egli possa svolgere una funzione cruciale di facilitatore del processo di integrazione, agendo da “ponte” tra i migranti e le comunità dove si trovano i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS). Attraverso un approccio che si basa sull’intenzionalità educativa e sulla riflessività, l’Educatore Professionale promuove lo sviluppo di competenze relazionali, oltre a favorire nei contesti sociali e culturali locali la partecipazione attiva dei beneficiari accolti, dei cittadini e delle cittadine. La progettualità educativa appare una metacompetenza fondamentale, capace di orientare le azioni verso il cambiamento e, auspicabilmente, l'inclusione. Si porta in esame un progetto educativo svolto in un CAS di Susa (TO) insieme ad alcuni beneficiari del Burkina Faso: l’obiettivo è valutarne vincoli e potenzialità. Questa analisi evidenzia come l'Educatore Professionale, operando tra conoscenza, comprensione e decisione, potrebbe concorrere, insieme ad un’équipe di operatori sociali ed altre figure professionali, alla costruzione di una rete di supporto e di integrazione che valorizzi le differenze e promuova l'effettiva inclusione dei migranti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/8046