Introduzione: Dalle ultie pubblicazioni sta emergendo come il ruolo dell’infiammazione legata allo stress ossidativo influenzi in modo significativo lo sviluppo delle patologie uterine nel post parto andando ad impattare negativamente sulla fertilità della bovina. Obiettivi: Valutazione su 121 bovine dei valori sierici dello status ossidativo (SO) sierico in relazione con la presenza di patologie uterine nelle prime cinque settimane dal parto, indici riproduttivi (intervallo PC, numero di FA per gravidanza e giorni dal parto alla 1°FA) e produzione di latte. -Delle 121 bovine se ne sono scelte 25 sul cui siero sono stati valutati I livelli di infiammazione tramite la misurazione delle interleuchine (IL6, IL10 e TNFα) I risultati son poi stati relazionati al tempo dal parto e allo sviluppo di patologie uterine. Materiali e metodi: visitate clinicamente per le diagnosi di patologie uterine, prelevato il sangue e poi analizzato in laboratorio tramite un fotometro (FREE-Free Radical Elective Evaluator Carpe Diem i valori dello stress ossidativo. Per le interleuchine si sono utilizzati dei test ELISA su siero. Gli indici riproduttivi son stati calcolati dal programma gestionale dell’azienda protagonista dello studio. Risultati e Considerazioni: C’è differenza significativa tra i livelli di stress ossidativo tra i due gruppi sane e malate, così come anche per le interleuchine. Le terapie intraprese si sono rivelate in grado oltre che di curare clinicamente le patologie uterine anche di riportare i valori simili tra i due gruppi tranne che la produzione di latte la quale è rimasta inferiore per tutto il periodo dello studio. Gli indici riproduttivi non hanno mostrato differenze statisticamente significative nei gruppi sane e malate probabilmente per l’efficacia delle terapie intraprese facendo sì che le guarite tornassero alle performance delle sane. L’IL10 ha mostrato sì una differenza significativa ma minima nei due gruppi che non è stata considerata clinicamente rilevante pertanto essa non sembrerebbe subire variazioni durante una patologia all’utero; si è visto come il parto sia un fattore stressante per l’animale in quanto sia le sane che le malate partivano con valori simili di OS per poi divergere e ricongiungersi alla fine dello studio segno che le terapie se efficaci permettono all’animale di raggiungere i livelli di uno che non si è mai ammalato; infine sembrerebbe che anche una patologia considerata locale e meno grave come l’endometrite riesca ad alterare i parametri ematici di OS e di IL come la ben più grave metrite. Nonostante le metodiche dello studio siano difficili da applicare in campo la valutazione dello SO e delle IL si rilevano essere dei buoni indicatori dello stato di salute della mandria, senza però discriminare sulla gravità o tipo di patologia uterina presente, pertanto se integrate con i classici indici di fertilità, e tenuti sotto controllo con una corretta gestione e alimentazione si potrebbe ridurre l’incidenza delle patologie e conseguentemente l’uso dell’antibiotico.
effetto dello stress ossidativo sulla fertilità nella bovina da latte
GRIGLIONE, GABRIELE
2020/2021
Abstract
Introduzione: Dalle ultie pubblicazioni sta emergendo come il ruolo dell’infiammazione legata allo stress ossidativo influenzi in modo significativo lo sviluppo delle patologie uterine nel post parto andando ad impattare negativamente sulla fertilità della bovina. Obiettivi: Valutazione su 121 bovine dei valori sierici dello status ossidativo (SO) sierico in relazione con la presenza di patologie uterine nelle prime cinque settimane dal parto, indici riproduttivi (intervallo PC, numero di FA per gravidanza e giorni dal parto alla 1°FA) e produzione di latte. -Delle 121 bovine se ne sono scelte 25 sul cui siero sono stati valutati I livelli di infiammazione tramite la misurazione delle interleuchine (IL6, IL10 e TNFα) I risultati son poi stati relazionati al tempo dal parto e allo sviluppo di patologie uterine. Materiali e metodi: visitate clinicamente per le diagnosi di patologie uterine, prelevato il sangue e poi analizzato in laboratorio tramite un fotometro (FREE-Free Radical Elective Evaluator Carpe Diem i valori dello stress ossidativo. Per le interleuchine si sono utilizzati dei test ELISA su siero. Gli indici riproduttivi son stati calcolati dal programma gestionale dell’azienda protagonista dello studio. Risultati e Considerazioni: C’è differenza significativa tra i livelli di stress ossidativo tra i due gruppi sane e malate, così come anche per le interleuchine. Le terapie intraprese si sono rivelate in grado oltre che di curare clinicamente le patologie uterine anche di riportare i valori simili tra i due gruppi tranne che la produzione di latte la quale è rimasta inferiore per tutto il periodo dello studio. Gli indici riproduttivi non hanno mostrato differenze statisticamente significative nei gruppi sane e malate probabilmente per l’efficacia delle terapie intraprese facendo sì che le guarite tornassero alle performance delle sane. L’IL10 ha mostrato sì una differenza significativa ma minima nei due gruppi che non è stata considerata clinicamente rilevante pertanto essa non sembrerebbe subire variazioni durante una patologia all’utero; si è visto come il parto sia un fattore stressante per l’animale in quanto sia le sane che le malate partivano con valori simili di OS per poi divergere e ricongiungersi alla fine dello studio segno che le terapie se efficaci permettono all’animale di raggiungere i livelli di uno che non si è mai ammalato; infine sembrerebbe che anche una patologia considerata locale e meno grave come l’endometrite riesca ad alterare i parametri ematici di OS e di IL come la ben più grave metrite. Nonostante le metodiche dello studio siano difficili da applicare in campo la valutazione dello SO e delle IL si rilevano essere dei buoni indicatori dello stato di salute della mandria, senza però discriminare sulla gravità o tipo di patologia uterina presente, pertanto se integrate con i classici indici di fertilità, e tenuti sotto controllo con una corretta gestione e alimentazione si potrebbe ridurre l’incidenza delle patologie e conseguentemente l’uso dell’antibiotico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
824854_tesigriglionegabriele.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.75 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.75 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/80444