Background: Cytomegalovirus is among the leading congenital viral infections and the leading nongenetic cause of sensorineural hearing loss and deafness and neurodevelopmental sequelae. Several studies have evaluated possible treatments in the prenatal period with mixed results. In 2020, AIFA authorized the use of Valacyclovir for the prevention of fetal infection and treatment of fetal CMV disease. Purpose: Primary objective: to evaluate the efficacy of Valacyclovir per os 8 g/day therapy in the treatment of primary Cytomegalovirus infections in pregnancy in terms of vertical transmission and neonatal outcomes compared with literature data. Secondary objective: comparison between treated population and similar historical cohort that did not receive Valacyclovir therapy. Materials and methods: All cases with primary CMV infection in the first trimester of pregnancy and in the periconceptional period referred to the Presidio Sant'Anna of Turin from January 2021 to May 2022 were included. Patients were placed on Valacyclovir 8 g/day therapy until amniocentesis; treatment was discontinued in case of negative amniocentesis, continued until delivery in case of fetal infection. Laboratory monitoring and ultrasound monitoring were performed at the facility's ultrasound center. Neonatal and infant follow-up was also performed for the cases considered. Data from the present study were compared with historical cohort data (104 cases). Statistical analysis, performed using computer-aided support, made use of logistic regression models. Results: Out of the 22 women referred to the service and who underwent treatment, only 14 reached the end of their pregnancy within the time frame for writing the study (neonatal follow-up data on 14 infants). At the time of amniocentesis, we observed a transmission rate of 20% (3/15 positive amniocentesis) and at birth of 21.43% (3/14 positive cases); the data are consistent with an approximately 50% reduction from the 38-40% rate reported in the literature. Of the 3 cases of congenital infection, one is asymptomatic and two have bilateral and unilateral SNHL, respectively; acoustic prosthesis was placed for these cases. The logistic regression model used to compare the treated group and the historical cohort group showed a lower probability for the treated group to transmit the infection (OR 0.71). There is a higher number of neonatal damages in the historical cohort group than in the treated group. Conclusions: Valacyclovir therapy shows promise in the prevention of congenital infection, although data from the present study do not allow us to demonstrate a significant reduction in maternal-fetal transmission rates compared with the historical cohort group. However, the extent of neonatal harm appears to be reduced. Due to the small sample size under investigation, further studies will be necessary in order to demonstrate the efficacy of the therapy.
Premessa: Il citomegalovirus è tra le principali infezioni virali congenite e la principale causa non genetica di ipoacusia e sordità neurosensoriale e di sequele del neurosviluppo. Diversi studi hanno valutato possibili trattamenti in epoca prenatale con risultati contrastanti. Nel 2020 l’AIFA ha autorizzato l’utilizzo del Valaciclovir per la prevenzione dell’infezione fetale ed il trattamento della malattia fetale da CMV. Obiettivo: Obiettivo primario: valutare l’efficacia della terapia con Valacyclovir per os 8 g/die nel trattamento delle infezioni primarie da Citomegalovirus in gravidanza in termini di trasmissione verticale e di esiti neonatali rispetto ai dati di letteratura. Obiettivo secondario: confronto tra la popolazione trattata e analoga coorte storica che non ha ricevuto terapia con Valacyclovir. Materiali e metodi: Sono stati inclusi tutti i casi con infezione primaria da CMV nel I trimestre di gravidanza ed in epoca periconcezionale afferiti presso il Presidio Sant’Anna di Torino da gennaio 2021 a maggio 2022. Le pazienti sono state poste in terapia con Valacyclovir 8 g/die fino all’amniocentesi; il trattamento è stato interrotto in caso di amniocentesi negativa, proseguito fino al parto in caso di infezione fetale. Sono stati effettuati monitoraggi di laboratorio e monitoraggi ecografici presso il centro ecografico della struttura. È stato inoltre effettuato follow up neonatale ed infantile per i casi considerati. I dati emersi dal presente studio sono stati confrontati con dati di coorte storica (104 casi). L’analisi statistica, effettuata mediante ausilio di supporto informatico, si è avvalsa di modelli di regressione logistica. Risultati: Delle 22 donne afferite al servizio e che hanno effettuato la terapia, solo 14 sono giunte a termine della gravidanza entro tempi utili per la stesura dello studio (dati di follow up neonatale su 14 neonati). Al momento dell’amniocentesi, abbiamo osservato un tasso di trasmissione del 20% (3/15 amniocentesi positive) e alla nascita del 21.43% (3/14 casi positivi); i dati sono compatibili con una riduzione circa del 50% rispetto al tasso del 38-40% riportato in letteratura. Dei 3 casi di infezione congenita, uno è asintomatico e due hanno SNHL bilaterale e monolaterale rispettivamente, per questi casi è stata posta indicazione protesizzazione acustica. Il modello logistico di regressione utilizzato per confrontare il gruppo trattato e il gruppo di coorte storica, ha evidenziato una minore probabilità per il gruppo trattato di trasmettere l’infezione (OR 0.71). Nel gruppo di coorte storica vi è un numero di danni neonatali superiore rispetto al gruppo trattato. Conclusioni: La terapia con Valacyclovir risulta promettente nella prevenzione dell’infezione congenita, sebbene i dati del presente studio non permettano di dimostrare una significativa riduzione dei tassi di trasmissione materno-fetale rispetto al gruppo di coorte storica. Risulta tuttavia ridotta l’entità dei danni neonatali. A causa della ridotta dimensione del campione in esame saranno necessari ulteriori studi al fine di dimostrare l’efficacia della terapia.
Prevenzione secondaria del CMV congenito: trattamento in gravidanza e follow up neonatale su una casistica di pazienti dell’Ospedale Sant’Anna di Torino
PALERMO, GIORGIA DOMENICA
2021/2022
Abstract
Premessa: Il citomegalovirus è tra le principali infezioni virali congenite e la principale causa non genetica di ipoacusia e sordità neurosensoriale e di sequele del neurosviluppo. Diversi studi hanno valutato possibili trattamenti in epoca prenatale con risultati contrastanti. Nel 2020 l’AIFA ha autorizzato l’utilizzo del Valaciclovir per la prevenzione dell’infezione fetale ed il trattamento della malattia fetale da CMV. Obiettivo: Obiettivo primario: valutare l’efficacia della terapia con Valacyclovir per os 8 g/die nel trattamento delle infezioni primarie da Citomegalovirus in gravidanza in termini di trasmissione verticale e di esiti neonatali rispetto ai dati di letteratura. Obiettivo secondario: confronto tra la popolazione trattata e analoga coorte storica che non ha ricevuto terapia con Valacyclovir. Materiali e metodi: Sono stati inclusi tutti i casi con infezione primaria da CMV nel I trimestre di gravidanza ed in epoca periconcezionale afferiti presso il Presidio Sant’Anna di Torino da gennaio 2021 a maggio 2022. Le pazienti sono state poste in terapia con Valacyclovir 8 g/die fino all’amniocentesi; il trattamento è stato interrotto in caso di amniocentesi negativa, proseguito fino al parto in caso di infezione fetale. Sono stati effettuati monitoraggi di laboratorio e monitoraggi ecografici presso il centro ecografico della struttura. È stato inoltre effettuato follow up neonatale ed infantile per i casi considerati. I dati emersi dal presente studio sono stati confrontati con dati di coorte storica (104 casi). L’analisi statistica, effettuata mediante ausilio di supporto informatico, si è avvalsa di modelli di regressione logistica. Risultati: Delle 22 donne afferite al servizio e che hanno effettuato la terapia, solo 14 sono giunte a termine della gravidanza entro tempi utili per la stesura dello studio (dati di follow up neonatale su 14 neonati). Al momento dell’amniocentesi, abbiamo osservato un tasso di trasmissione del 20% (3/15 amniocentesi positive) e alla nascita del 21.43% (3/14 casi positivi); i dati sono compatibili con una riduzione circa del 50% rispetto al tasso del 38-40% riportato in letteratura. Dei 3 casi di infezione congenita, uno è asintomatico e due hanno SNHL bilaterale e monolaterale rispettivamente, per questi casi è stata posta indicazione protesizzazione acustica. Il modello logistico di regressione utilizzato per confrontare il gruppo trattato e il gruppo di coorte storica, ha evidenziato una minore probabilità per il gruppo trattato di trasmettere l’infezione (OR 0.71). Nel gruppo di coorte storica vi è un numero di danni neonatali superiore rispetto al gruppo trattato. Conclusioni: La terapia con Valacyclovir risulta promettente nella prevenzione dell’infezione congenita, sebbene i dati del presente studio non permettano di dimostrare una significativa riduzione dei tassi di trasmissione materno-fetale rispetto al gruppo di coorte storica. Risulta tuttavia ridotta l’entità dei danni neonatali. A causa della ridotta dimensione del campione in esame saranno necessari ulteriori studi al fine di dimostrare l’efficacia della terapia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
848603_tesigiorgiadomenicapalermo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.18 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.18 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/80378