Al giorno d’oggi le organizzazioni, quali enti ed imprese di diversa tipologia, al fine di essere competitive sul mercato e riuscire a sopravvivere nel tempo, devono far fronte ad una questione fondamentale: la loro reputazione e il loro rapporto con gli stakeholder. I portatori di interesse, detti anche stakeholder, che influenzano e sono influenzati dall’operato imprenditoriale sono sempre più interessati e attenti alle attività intraprese dalle imprese. Quest’ultime dunque sono incentivate a prestare attenzione verso gli aspetti ambientali e sociali che riguardano tutti gli stakeholder che operano intorno all’organizzazione. Tutto ciò rientra nel concetto di corporate social responsibility o responsabilità sociale di impresa che l’Unione Europea definisce quale “responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società”. Negli ultimi anni questo tema della responsabilità sociale dell’impresa è stato affrontato da numerosi istituti e organizzazioni che hanno sviluppato linee guida e strumenti utili alle imprese per redigere bilanci e documenti non finanziari e comunicare a tutti i portatori di interesse le attività in cui la stessa si impegna al fine di avere un impatto positivo sull’ambiente e sul contesto in cui opera. Gli strumenti di rendicontazione principali sono il codice etico, il bilancio ambientale, il bilancio sociale e quello di sostenibilità, ognuno dei quali mira ad analizzare specifiche tematiche affrontate dall’impresa di cui si vuole dare comunicazione. Anche le banche e le fondazioni bancarie, oltre alle imprese, si sono impegnate a redigere tali documenti, non solo al fine di aumentare la loro competitività e la loro brand reputation ma per motivi più profondi in quanto non sempre lo scopo è quello del lucro come nel caso delle fondazioni bancarie di origine filantropica e no profit. Un esempio emblematico è rappresentato dalla Compagnia di San Paolo la quale ogni anno stila il cosiddetto “Rapporto annuale” oltre alle “linee programmatiche pluriennali”. Nel primo documento vengono illustrate le missioni prefissate dalla Compagnia per temi legati alla cultura, al sociale e alla salvaguardia dell’ambiente, guardando anche agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nel breve termine mentre nel secondo vi è una visione pluriennale lungo un arco temporale di quattro esercizi.

UN’EPOCA CHE GUARDA AL FUTURO: LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY E L’IMPATTO SULLA FONDAZIONE COMPAGNIA DI SAN PAOLO

MONGE BLUA, NOEMI
2021/2022

Abstract

Al giorno d’oggi le organizzazioni, quali enti ed imprese di diversa tipologia, al fine di essere competitive sul mercato e riuscire a sopravvivere nel tempo, devono far fronte ad una questione fondamentale: la loro reputazione e il loro rapporto con gli stakeholder. I portatori di interesse, detti anche stakeholder, che influenzano e sono influenzati dall’operato imprenditoriale sono sempre più interessati e attenti alle attività intraprese dalle imprese. Quest’ultime dunque sono incentivate a prestare attenzione verso gli aspetti ambientali e sociali che riguardano tutti gli stakeholder che operano intorno all’organizzazione. Tutto ciò rientra nel concetto di corporate social responsibility o responsabilità sociale di impresa che l’Unione Europea definisce quale “responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società”. Negli ultimi anni questo tema della responsabilità sociale dell’impresa è stato affrontato da numerosi istituti e organizzazioni che hanno sviluppato linee guida e strumenti utili alle imprese per redigere bilanci e documenti non finanziari e comunicare a tutti i portatori di interesse le attività in cui la stessa si impegna al fine di avere un impatto positivo sull’ambiente e sul contesto in cui opera. Gli strumenti di rendicontazione principali sono il codice etico, il bilancio ambientale, il bilancio sociale e quello di sostenibilità, ognuno dei quali mira ad analizzare specifiche tematiche affrontate dall’impresa di cui si vuole dare comunicazione. Anche le banche e le fondazioni bancarie, oltre alle imprese, si sono impegnate a redigere tali documenti, non solo al fine di aumentare la loro competitività e la loro brand reputation ma per motivi più profondi in quanto non sempre lo scopo è quello del lucro come nel caso delle fondazioni bancarie di origine filantropica e no profit. Un esempio emblematico è rappresentato dalla Compagnia di San Paolo la quale ogni anno stila il cosiddetto “Rapporto annuale” oltre alle “linee programmatiche pluriennali”. Nel primo documento vengono illustrate le missioni prefissate dalla Compagnia per temi legati alla cultura, al sociale e alla salvaguardia dell’ambiente, guardando anche agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nel breve termine mentre nel secondo vi è una visione pluriennale lungo un arco temporale di quattro esercizi.
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