L’Antico Testamento presenta, tra le sue caratteristiche stilistiche più evidenti, un uso ricorrente di varie tipologie di espressioni formulari e di ripetizioni. Il seguente studio si propone l’obbiettivo di analizzare queste ricorrenze, passandole in rassegna sotto diversi punti di vista. Partendo dall’ipotesi di un’origine di questi ricorsi retorici da ricercare in una fase antecedente di trasmissione orale dell’opera veterotestamentaria si vagliano alcuni dei molteplici studi condotti in merito da eminenti biblisti, osservando approcci differenti alla materia in tempi e luoghi anche molto distanti. Lo studio procede esaminando le numerose possibili manifestazioni delle espressioni formulari e delle ripetizioni nell’Antico Testamento, definendo in primo luogo il concetto di parallelismo e portando ad esempio alcuni passi tratti dal testo. L’analisi strutturale del parallelismo permette di attuare un confronto con alcuni testi della tradizione letteraria italiana. Successivamente si pone l’attenzione sul concetto di ripetizione e sulla sua articolazione, sulle forme variabili con cui essa è realizzata in base alla sua posizione nel testo o all’elemento dell’enunciato che coinvolge (forme verbali, sostantivi, morfemi, radici lessicali…). Infine si farà riferimento alla presenza di ripetizioni di suono volte a rafforzare la musicalità e la memorizzazione del testo, nonché alle implicazioni rituali di cui può essere indice l’uso di figure retoriche basate sulla reiterazione.

Espressioni formulari e ripetizioni nell’Antico Testamento. Analisi di alcuni casi di studio.

MONFALCONE, BIANCA
2020/2021

Abstract

L’Antico Testamento presenta, tra le sue caratteristiche stilistiche più evidenti, un uso ricorrente di varie tipologie di espressioni formulari e di ripetizioni. Il seguente studio si propone l’obbiettivo di analizzare queste ricorrenze, passandole in rassegna sotto diversi punti di vista. Partendo dall’ipotesi di un’origine di questi ricorsi retorici da ricercare in una fase antecedente di trasmissione orale dell’opera veterotestamentaria si vagliano alcuni dei molteplici studi condotti in merito da eminenti biblisti, osservando approcci differenti alla materia in tempi e luoghi anche molto distanti. Lo studio procede esaminando le numerose possibili manifestazioni delle espressioni formulari e delle ripetizioni nell’Antico Testamento, definendo in primo luogo il concetto di parallelismo e portando ad esempio alcuni passi tratti dal testo. L’analisi strutturale del parallelismo permette di attuare un confronto con alcuni testi della tradizione letteraria italiana. Successivamente si pone l’attenzione sul concetto di ripetizione e sulla sua articolazione, sulle forme variabili con cui essa è realizzata in base alla sua posizione nel testo o all’elemento dell’enunciato che coinvolge (forme verbali, sostantivi, morfemi, radici lessicali…). Infine si farà riferimento alla presenza di ripetizioni di suono volte a rafforzare la musicalità e la memorizzazione del testo, nonché alle implicazioni rituali di cui può essere indice l’uso di figure retoriche basate sulla reiterazione.
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