Introduction: Craniocerebral trauma is an alteration of brain function caused by an external force, which can vary in severity. The person with head trauma may present signs and symptoms of clinical instability, for which intensive monitoring is arranged. This situation often forces the assisted person to stay in bed for a few days and in a critical area context, early mobilization often goes into the background. However, early mobilization is crucial to prevent possible complications such as: asthenia, weakness, muscle atrophy, reduced autonomy in ADL, difficulty in recovering previous life, but also anxiety, depression and cognitive impairment. Materials and methods: Following the definition of the research question, the PubMed, Cinhal and Nice databases were consulted. The search included studies published from 2013 to 2024, which responded to the research question and 6 studies were analysed. Results: The studies examined show the importance of activating an early mobilization protocol in order to prevent complications. However, mobilization in this type of patient could cause harmful effects and it is essential to monitor vital parameters before, during and after the activity. Some studies have tested mobilization protocols that showed an early recovery of deambulation and a shorter hospitalization period than in patients with an ordinary hospital stay. Discussion: In the past, care for patients with head trauma required absolute rest and strict movement restrictions. Current studies show that early mobilization is essential to prevent complications, thus becoming an increasingly central practice in medical and nursing care. In addition to being rare, studies often do not focus entirely on the specific pathology, making it difficult to compare the results. Conclusion: The protocols that have emerged have been tested, but none of them is ready to be applied, as they require further studies and verifications in this regard. There is currently no standard protocol and it would be interesting to further examine the existing studies, considering the critical issues previously encountered. Keywords: “craniocerebral trauma”, “head trauma”, “early mobilization”, “patient positioning”, “nursing care”.

Introduzione: Il trauma cranioencefalico è un’alterazione della funzione cerebrale causata da una forza esterna, che può variare in gravità. La persona con trauma cranico può presentare segni e sintomi di instabilità clinica, per i quali viene predisposto un monitoraggio intensivo. Questa situazione spesso costringe la persona assista a rimanere a letto per alcuni giorni ed in un contesto di area critica, la mobilizzazione precoce sovente passa in secondo piano. Tuttavia, la mobilizzazione precoce è cruciale per prevenire le possibili complicanze come: astenia, debolezza, atrofia muscolare, riduzione dell’autonomia nelle ADL, difficoltà nella ripresa della vita precedente, ma anche ansia, depressione e deterioramento cognitivo. Materiali e metodi: A seguito della definizione del quesito di ricerca, sono state consultate le banche dati PubMed, Cinhal e Nice. La ricerca ha incluso studi pubblicati dal 2013 al 2024, che rispondevano al quesito di ricerca e sono stati analizzati 6 studi. Risultati: Dagli studi esaminati, emerge l’importanza di attivare un protocollo di mobilizzazione precoce al fine di prevenire le complicanze. Tuttavia, la mobilizzazione in questa tipologia di paziente potrebbe provocare effetti dannosi ed è fondamentale monitorare i parametri vitali prima, durante e dopo l’attività. Alcuni studi hanno sperimentato dei protocolli di mobilizzazione che hanno dimostrato una ripresa precoce della deambulazione e una durata inferiore del ricovero rispetto ai pazienti con una degenza ordinaria. Discussione: In passato, l’assistenza ai pazienti con trauma cranico richiedeva riposo assoluto e limitazioni rigorose nei movimenti. Gli studi attuali dimostrano che la mobilizzazione precoce è fondamentale per prevenire complicanze, diventando così una pratica sempre più centrale nell’assistenza medica e infermieristica. Gli studi, oltre ad essere rari, spesso non si concentrano interamente sulla patologia specifica, rendendo difficile il confronto dei risultati. Conclusione: I protocolli emersi sono stati sperimentati, ma nessuno di essi è pronto per essere applicato, in quanto necessitano di ulteriori studi e verifiche al riguardo. Al momento, non esiste un protocollo standard e sarebbe interessante approfondire gli studi esistenti, considerando le criticità precedentemente riscontrate. Parole chiave: “trauma craniocerebrale”, “trauma cranico”, “mobilizzazione precoce”, “posizionamento del paziente”, “assistenza infermieristica”.

Assistenza infermieristica e mobilizzazione precoce nei pazienti con trauma cranico in fase acuta: una revisione della letteratura

STOPPA, DEBORAH
2023/2024

Abstract

Introduzione: Il trauma cranioencefalico è un’alterazione della funzione cerebrale causata da una forza esterna, che può variare in gravità. La persona con trauma cranico può presentare segni e sintomi di instabilità clinica, per i quali viene predisposto un monitoraggio intensivo. Questa situazione spesso costringe la persona assista a rimanere a letto per alcuni giorni ed in un contesto di area critica, la mobilizzazione precoce sovente passa in secondo piano. Tuttavia, la mobilizzazione precoce è cruciale per prevenire le possibili complicanze come: astenia, debolezza, atrofia muscolare, riduzione dell’autonomia nelle ADL, difficoltà nella ripresa della vita precedente, ma anche ansia, depressione e deterioramento cognitivo. Materiali e metodi: A seguito della definizione del quesito di ricerca, sono state consultate le banche dati PubMed, Cinhal e Nice. La ricerca ha incluso studi pubblicati dal 2013 al 2024, che rispondevano al quesito di ricerca e sono stati analizzati 6 studi. Risultati: Dagli studi esaminati, emerge l’importanza di attivare un protocollo di mobilizzazione precoce al fine di prevenire le complicanze. Tuttavia, la mobilizzazione in questa tipologia di paziente potrebbe provocare effetti dannosi ed è fondamentale monitorare i parametri vitali prima, durante e dopo l’attività. Alcuni studi hanno sperimentato dei protocolli di mobilizzazione che hanno dimostrato una ripresa precoce della deambulazione e una durata inferiore del ricovero rispetto ai pazienti con una degenza ordinaria. Discussione: In passato, l’assistenza ai pazienti con trauma cranico richiedeva riposo assoluto e limitazioni rigorose nei movimenti. Gli studi attuali dimostrano che la mobilizzazione precoce è fondamentale per prevenire complicanze, diventando così una pratica sempre più centrale nell’assistenza medica e infermieristica. Gli studi, oltre ad essere rari, spesso non si concentrano interamente sulla patologia specifica, rendendo difficile il confronto dei risultati. Conclusione: I protocolli emersi sono stati sperimentati, ma nessuno di essi è pronto per essere applicato, in quanto necessitano di ulteriori studi e verifiche al riguardo. Al momento, non esiste un protocollo standard e sarebbe interessante approfondire gli studi esistenti, considerando le criticità precedentemente riscontrate. Parole chiave: “trauma craniocerebrale”, “trauma cranico”, “mobilizzazione precoce”, “posizionamento del paziente”, “assistenza infermieristica”.
Nursing care and early mobilization in acute head injury patients: a literature review
Introduction: Craniocerebral trauma is an alteration of brain function caused by an external force, which can vary in severity. The person with head trauma may present signs and symptoms of clinical instability, for which intensive monitoring is arranged. This situation often forces the assisted person to stay in bed for a few days and in a critical area context, early mobilization often goes into the background. However, early mobilization is crucial to prevent possible complications such as: asthenia, weakness, muscle atrophy, reduced autonomy in ADL, difficulty in recovering previous life, but also anxiety, depression and cognitive impairment. Materials and methods: Following the definition of the research question, the PubMed, Cinhal and Nice databases were consulted. The search included studies published from 2013 to 2024, which responded to the research question and 6 studies were analysed. Results: The studies examined show the importance of activating an early mobilization protocol in order to prevent complications. However, mobilization in this type of patient could cause harmful effects and it is essential to monitor vital parameters before, during and after the activity. Some studies have tested mobilization protocols that showed an early recovery of deambulation and a shorter hospitalization period than in patients with an ordinary hospital stay. Discussion: In the past, care for patients with head trauma required absolute rest and strict movement restrictions. Current studies show that early mobilization is essential to prevent complications, thus becoming an increasingly central practice in medical and nursing care. In addition to being rare, studies often do not focus entirely on the specific pathology, making it difficult to compare the results. Conclusion: The protocols that have emerged have been tested, but none of them is ready to be applied, as they require further studies and verifications in this regard. There is currently no standard protocol and it would be interesting to further examine the existing studies, considering the critical issues previously encountered. Keywords: “craniocerebral trauma”, “head trauma”, “early mobilization”, “patient positioning”, “nursing care”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/8022