Risk Assessments in the workplace are often understood by entrepreneurs as bureaucratic obligations with little practical utility, even more so in those contexts in which we find several companies in a single workplace. In such contexts it is necessary to provide - pursuant to art. 26 D. Lgs. 81/2008 - to the assessment of interfering risks, necessary because the coexistence of several companies in the same site. This dissertation analyzes and collects, first, the regulatory and technical requirements, on the basis of D. Lgs. 81/2008 and an INAIL guideline, and enriches them, then, with interpretative ideas arose from the analysis of some sentences of the Supreme Court published from 2015 to 2020 concerning the object of this study. Some concrete cases are therefore analyzed: contexts subject to Article 26 alone; violations in the subject of Title IV about ‘temporary or mobile construction sites’; the different application suitability of the Single Document for the Assessment of Interfering Risks (DUVRI) against the Safety and Coordination Plan (PSC) is analyzed and exposed. The main objective of the analysis of sentences aims to clarify the principles of cooperation and coordination prescribed by Article 26 - clause 2 - and to better understand the criteria, used by the Supreme Court, that prevails in charging responsibility on employers. Finally, the paper proposes a brief analysis of data - with limited statistical significance - taken from the ‘SPreSAL Web’ database of Piedmont in which we try to understand the prevalence of violations of Article 26 on our territory. In conclusion, hypotheses are provided on the data analyzed trying to understand the lower prevalence of violations, of Article 26, detected during the judicial police activities provided by the LEA (2-3%) against those violations following accidents and injuries on the workplace (5.5%).

Le Valutazioni dei Rischi sui luoghi di lavoro vengono spesso intese dagli imprenditori come adempimenti burocratici dalla scarsa utilità pratica, a maggior ragione in quei contesti, più complessi sotto il profilo organizzativo, in cui troviamo in un singolo luogo di lavoro più imprese. In tali contesti si deve provvedere, ai sensi dell’art. 26 D.Lgs. 81/2008, alla valutazione dei rischi Interferenziali o da interferenza, derivati dalla compresenza di più imprese in uno stesso luogo di lavoro. Il presente elaborato analizza e raccoglie, prima, le prescrizioni normative e tecniche, sulla scorta del D.Lgs. 81/2008 e di una linea guida di INAIL, e le arricchisce, poi, con spunti interpretativi derivati dall’analisi di alcune sentenze della Cassazione pubblicate nel quinquennio 2015-‘20 riguardanti l’oggetto dello studio. Sono quindi analizzati alcuni casi concreti: contesti soggetti al solo articolo 26; violazioni occorse nel campo d’applicazione, edile, del titolo IV relativo i Cantieri temporanei o mobili; è analizzata ed esposta la differente idoneità applicativa del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali (DUVRI) e del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). L’obiettivo principale dell’analisi delle sentenze propende verso i principi di cooperazione e coordinamento prescritti dall’articolo 26, al comma 2, e verso i criteri di addebito di responsabilità che la Suprema Corte tende a far prevalere. Infine, l’elaborato propone una rapida analisi di dati, dalla limitata significatività statistica, prelevati dalla banca dati “SPreSAL Web” della regione Piemonte in cui si prova a comprendere la prevalenza delle violazioni dell’articolo 26 sul territorio. In conclusione, si forniscono delle ipotesi sui dati analizzati per provare a comprendere la minore prevalenza delle violazioni, dell’articolo 26, rilevate in occasione delle attività di polizia giudiziaria previste dai LEA (2-3%) e di quelle rilevate in seguito ad infortuni (5,5%).

La Valutazione dei Rischi Interferenti come strumento di cooperazione e coordinamento: analisi di un corretto uso e dei profili di responsabilità

TOZZI, ETTORE
2020/2021

Abstract

Le Valutazioni dei Rischi sui luoghi di lavoro vengono spesso intese dagli imprenditori come adempimenti burocratici dalla scarsa utilità pratica, a maggior ragione in quei contesti, più complessi sotto il profilo organizzativo, in cui troviamo in un singolo luogo di lavoro più imprese. In tali contesti si deve provvedere, ai sensi dell’art. 26 D.Lgs. 81/2008, alla valutazione dei rischi Interferenziali o da interferenza, derivati dalla compresenza di più imprese in uno stesso luogo di lavoro. Il presente elaborato analizza e raccoglie, prima, le prescrizioni normative e tecniche, sulla scorta del D.Lgs. 81/2008 e di una linea guida di INAIL, e le arricchisce, poi, con spunti interpretativi derivati dall’analisi di alcune sentenze della Cassazione pubblicate nel quinquennio 2015-‘20 riguardanti l’oggetto dello studio. Sono quindi analizzati alcuni casi concreti: contesti soggetti al solo articolo 26; violazioni occorse nel campo d’applicazione, edile, del titolo IV relativo i Cantieri temporanei o mobili; è analizzata ed esposta la differente idoneità applicativa del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali (DUVRI) e del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). L’obiettivo principale dell’analisi delle sentenze propende verso i principi di cooperazione e coordinamento prescritti dall’articolo 26, al comma 2, e verso i criteri di addebito di responsabilità che la Suprema Corte tende a far prevalere. Infine, l’elaborato propone una rapida analisi di dati, dalla limitata significatività statistica, prelevati dalla banca dati “SPreSAL Web” della regione Piemonte in cui si prova a comprendere la prevalenza delle violazioni dell’articolo 26 sul territorio. In conclusione, si forniscono delle ipotesi sui dati analizzati per provare a comprendere la minore prevalenza delle violazioni, dell’articolo 26, rilevate in occasione delle attività di polizia giudiziaria previste dai LEA (2-3%) e di quelle rilevate in seguito ad infortuni (5,5%).
ITA
Risk Assessments in the workplace are often understood by entrepreneurs as bureaucratic obligations with little practical utility, even more so in those contexts in which we find several companies in a single workplace. In such contexts it is necessary to provide - pursuant to art. 26 D. Lgs. 81/2008 - to the assessment of interfering risks, necessary because the coexistence of several companies in the same site. This dissertation analyzes and collects, first, the regulatory and technical requirements, on the basis of D. Lgs. 81/2008 and an INAIL guideline, and enriches them, then, with interpretative ideas arose from the analysis of some sentences of the Supreme Court published from 2015 to 2020 concerning the object of this study. Some concrete cases are therefore analyzed: contexts subject to Article 26 alone; violations in the subject of Title IV about ‘temporary or mobile construction sites’; the different application suitability of the Single Document for the Assessment of Interfering Risks (DUVRI) against the Safety and Coordination Plan (PSC) is analyzed and exposed. The main objective of the analysis of sentences aims to clarify the principles of cooperation and coordination prescribed by Article 26 - clause 2 - and to better understand the criteria, used by the Supreme Court, that prevails in charging responsibility on employers. Finally, the paper proposes a brief analysis of data - with limited statistical significance - taken from the ‘SPreSAL Web’ database of Piedmont in which we try to understand the prevalence of violations of Article 26 on our territory. In conclusion, hypotheses are provided on the data analyzed trying to understand the lower prevalence of violations, of Article 26, detected during the judicial police activities provided by the LEA (2-3%) against those violations following accidents and injuries on the workplace (5.5%).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/80192