In this work I have proposed to examine the judiciary not only in its general conformation but also in the light of two of its peculiar qualities, third-party and impartiality, qualities that have now risen to unfailing requirements of the jurisdiction and which contribute to qualify the capacity of the judge. . Impartiality is identified with the extraneousness of the judge with respect to the situations that characterize the actions of the parties and the reasons that they bring to the trial, while third party characterizes the institutional position of the judge, regardless of other powers, subject to the law and equidistant by the parties. All this inevitably collides with the complex reality in which we live: the democratic state in which different actors coexist including politics and associations characterized by a strong hierarchical bond. They risk undermining the principles of third-party and impartiality as I tried to demonstrate in the last chapter of this thesis.
In questo lavoro mi sono proposta di esaminare la magistratura non solo nella sua conformazione generale ma anche alla luce di due sue qualità peculiari, l’imparzialità e la terzietà, qualità ormai assurte a requisiti indefettibili della giurisdizione e che concorrono a qualificare la capacità del giudice. L’imparzialità si identifica con l’estraneità del giudice rispetto alle situazioni che contraddistinguono l’agire delle parti e alle ragioni che esse portano nel processo, mentre la terzietà connota la posizione istituzionale del giudice, indipendentemente dagli altri poteri, soggetto alla legge ed equidistante dalle parti. Tutto ciò inevitabilmente si scontra con la realtà complessa in cui viviamo: lo Stato democratico in cui convivono diversi attori tra i quali la politica e le associazioni connotate da un forte vincolo gerarchico. Essi rischiano di inficiare i principi di terzietà e imparzialità come ho cercato di dimostrare nell’ultimo capitolo di questa tesi.
Imparzialità e terzietà della magistratura
MAROTO, GIULIA
2020/2021
Abstract
In questo lavoro mi sono proposta di esaminare la magistratura non solo nella sua conformazione generale ma anche alla luce di due sue qualità peculiari, l’imparzialità e la terzietà, qualità ormai assurte a requisiti indefettibili della giurisdizione e che concorrono a qualificare la capacità del giudice. L’imparzialità si identifica con l’estraneità del giudice rispetto alle situazioni che contraddistinguono l’agire delle parti e alle ragioni che esse portano nel processo, mentre la terzietà connota la posizione istituzionale del giudice, indipendentemente dagli altri poteri, soggetto alla legge ed equidistante dalle parti. Tutto ciò inevitabilmente si scontra con la realtà complessa in cui viviamo: lo Stato democratico in cui convivono diversi attori tra i quali la politica e le associazioni connotate da un forte vincolo gerarchico. Essi rischiano di inficiare i principi di terzietà e imparzialità come ho cercato di dimostrare nell’ultimo capitolo di questa tesi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80150