The presence of trees in cities is an essential factor for mitigating the environmental impact of human activities and contributing to improving the quality of life in urban areas. In the city of Turin, a widespread and significant phenomenon of tree decline has characterized the Tesoriera Park in recent years. The aim of this thesis is to investigate the biotic and abiotic factors that may be associated with this phenomenon, highlighting which tree species are most affected by decline and which are more resilient. Methodologically, an integrated and multifactorial analysis was conducted based on the acquisition and qualitative and statistical processing of data provided by the city of Turin in the form of descriptive records, integrated into a web-GIS (Albera.To). Historical climate data for the period 2013-2023 were acquired, as well as Ellenberg-type indicator values, to calculate the De Martonne aridity index. Diagnostic reports regarding the presence of fungi responsible for wood rot and root decay were also included in the analysis. The analyses revealed that the Tesoriera Park has a heterogeneous species composition: the most represented species are Tilia spp., Celtis australis, and Aesculus hippocastanum, while other genera are less abundant. Between 2016 and 2024, 136 trees were felled, following an overall increasing trend. The genera most affected by felling were Chamaecyparis, Fagus, and Carpinus, while those least affected by problems were Populus, Tilia, Taxus, Celtis, and Platanus. Regarding the reasons for tree felling, the graphs revealed two significantly different clusters: one consisting of genera affected by physiological and pathological issues, and another made up of genera primarily affected by phytostatic problems. The diameter at breast height is the most significant predictor of felling for phytostatic reasons: trees with a diameter greater than 39 cm are four times more likely to be felled due to phytostatic problems. The climate analysis highlighted peaks of aridity in 2017 and 2022, which led to an increased felling rate due to physiological and pathological causes in the two subsequent years. The abiotic factors most strongly associated with the likelihood of felling were temperature, water and nutrient requirements, soil reaction, and tolerance to salinity. Numerous fungi responsible for wood rot and root decay were diagnosed, affecting various tree species; among the main pathogens identified through multiplex-PCR are Armillaria spp., Kretzschmaria deusta, and species of the Ganoderma genus. The GIS-based mapping generated thematic maps showing the spatial distribution of tree felling and the presence of phytopathogenic fungi. The results suggest that tree decline does not affect all tree species equally, and it is therefore possible to identify genera and species that are potentially more resilient, on which future investments could be made. In particular, the data seem to support the idea of planting more thermophilic species, carefully assessing the phytosanitary status and biomechanical conditions of trees with medium-to-large diameters, and exercising caution when planting trees near infection hotspots.
La presenza di alberi nelle città rappresenta un fattore essenziale per mitigare l’impatto ambientale delle attività antropiche e contribuire a migliorare la qualità della vita nei centri urbani. Nella Città di Torino, un esteso e marcato fenomeno di deperimento della componente arborea ha caratterizzato negli ultimi anni il Parco della Tesoriera. L’obiettivo di questa tesi è indagare quali fattori biotici ed abiotici possano essere associati a tale fenomeno, evidenziando quali siano le specie arboree maggiormente interessate dal deperimento e quali invece siano più resilienti. A livello metodologico, è stata condotta un’analisi integrata e multifattoriale basata sull’acquisizione e l’elaborazione qualitativa e statistica dei dati forniti dalla Città di Torino sotto forma di schede descrittive, integrate in un web-GIS (Albera.To). Sono state acquisite le serie storiche dei dati climatici preordinati al calcolo dell’indice di aridità di De Martonne relativamente al perìodo 2013-2023 e alcuni Ellenberg-type indicator values. Sono inoltre stati inclusi nell’analisi gli esiti dei referti diagnostici relativi alla presenza di funghi agenti di carie del legno e marciumi radicali. Le analisi hanno evidenziato che il Parco della Tesoriera presenta una composizione specifica eterogenea: tra le più rappresentate vi sono Tilia spp., Celtis australis e Aesculus hippocastanum, mentre altri generi sono presenti in numero più limitato. Tra il 2016 e il 2024 sono stati abbattuti 136 alberi secondo un trend complessivamente crescente. I generi più interessati dall’abbattimento sono stati Chamaecyparis, Fagus e Carpinus, mentre quelli meno soggetti a problematiche sono risultati Populus, Tilia, Taxus, Celtis e Platanus. In relazione alle cause di abbattimento, i grafi hanno evidenziato la presenza di due cluster significativamente differenti, una comprensiva dei generi interessati da problematiche fisiopatologiche, l’altra comprensiva dei generi prevalentemente interessati da problematiche di carattere fitostatico. Il diametro a petto d’uomo è il predittore più significativo degli abbattimenti per cause fitostatiche: oltre i 39 cm di diametro, la probabilità che un albero incorra in problematiche fitostatiche tali da giustificarne l’abbattimento quadruplica. L’analisi climatica ha evidenziato picchi di aridità nel 2017 e nel 2022, che hanno comportato nei due anni successivi un incremento del tasso di abbattimento legato a cause fisiopatologiche. I fattori abiotici principalmente associati alla probabilità di abbattimento sono risultati la temperatura, le esigenze idriche e di nutrienti, la reazione del suolo e la tolleranza alla salinità. I funghi agenti di carie del legno e marciumi radicali diagnosticati sono numerosi e interessano varie specie arboree; tra i principali patogeni diagnosticati mediante multiplex-PCR si annoverano Armillaria spp., Kretzschmaria deusta e specie del genere Ganoderma. Mediante mappatura in ambiente GIS sono state ottenute delle carte tematiche che mostrano la dislocazione spaziale degli abbattimenti e della presenza di funghi fitopatogeni. I risultati ottenuti suggeriscono che il deperimento non interessa le specie arboree presenti in egual misura, ed è pertanto possibile individuare generi e specie potenzialmente più resilienti, sui quali potrebbe essere opportuno investire nel futuro. In particolare, i dati sembrano confortare l’opportunità di optare per la messa a dimora di specie più termofile, di valutare attentamente lo stato fitosanitario e le condizioni biomeccaniche di alberi di classe diametrica medio-elevata, e di esercitare cautela nella messa a dimora di alberi in prossimità di nuclei di infezione.
Analisi multifattoriale ed integrata del deperimento degli alberi del Parco della Tesoriera di Torino
BRUSASCO, GIULIO
2023/2024
Abstract
La presenza di alberi nelle città rappresenta un fattore essenziale per mitigare l’impatto ambientale delle attività antropiche e contribuire a migliorare la qualità della vita nei centri urbani. Nella Città di Torino, un esteso e marcato fenomeno di deperimento della componente arborea ha caratterizzato negli ultimi anni il Parco della Tesoriera. L’obiettivo di questa tesi è indagare quali fattori biotici ed abiotici possano essere associati a tale fenomeno, evidenziando quali siano le specie arboree maggiormente interessate dal deperimento e quali invece siano più resilienti. A livello metodologico, è stata condotta un’analisi integrata e multifattoriale basata sull’acquisizione e l’elaborazione qualitativa e statistica dei dati forniti dalla Città di Torino sotto forma di schede descrittive, integrate in un web-GIS (Albera.To). Sono state acquisite le serie storiche dei dati climatici preordinati al calcolo dell’indice di aridità di De Martonne relativamente al perìodo 2013-2023 e alcuni Ellenberg-type indicator values. Sono inoltre stati inclusi nell’analisi gli esiti dei referti diagnostici relativi alla presenza di funghi agenti di carie del legno e marciumi radicali. Le analisi hanno evidenziato che il Parco della Tesoriera presenta una composizione specifica eterogenea: tra le più rappresentate vi sono Tilia spp., Celtis australis e Aesculus hippocastanum, mentre altri generi sono presenti in numero più limitato. Tra il 2016 e il 2024 sono stati abbattuti 136 alberi secondo un trend complessivamente crescente. I generi più interessati dall’abbattimento sono stati Chamaecyparis, Fagus e Carpinus, mentre quelli meno soggetti a problematiche sono risultati Populus, Tilia, Taxus, Celtis e Platanus. In relazione alle cause di abbattimento, i grafi hanno evidenziato la presenza di due cluster significativamente differenti, una comprensiva dei generi interessati da problematiche fisiopatologiche, l’altra comprensiva dei generi prevalentemente interessati da problematiche di carattere fitostatico. Il diametro a petto d’uomo è il predittore più significativo degli abbattimenti per cause fitostatiche: oltre i 39 cm di diametro, la probabilità che un albero incorra in problematiche fitostatiche tali da giustificarne l’abbattimento quadruplica. L’analisi climatica ha evidenziato picchi di aridità nel 2017 e nel 2022, che hanno comportato nei due anni successivi un incremento del tasso di abbattimento legato a cause fisiopatologiche. I fattori abiotici principalmente associati alla probabilità di abbattimento sono risultati la temperatura, le esigenze idriche e di nutrienti, la reazione del suolo e la tolleranza alla salinità. I funghi agenti di carie del legno e marciumi radicali diagnosticati sono numerosi e interessano varie specie arboree; tra i principali patogeni diagnosticati mediante multiplex-PCR si annoverano Armillaria spp., Kretzschmaria deusta e specie del genere Ganoderma. Mediante mappatura in ambiente GIS sono state ottenute delle carte tematiche che mostrano la dislocazione spaziale degli abbattimenti e della presenza di funghi fitopatogeni. I risultati ottenuti suggeriscono che il deperimento non interessa le specie arboree presenti in egual misura, ed è pertanto possibile individuare generi e specie potenzialmente più resilienti, sui quali potrebbe essere opportuno investire nel futuro. In particolare, i dati sembrano confortare l’opportunità di optare per la messa a dimora di specie più termofile, di valutare attentamente lo stato fitosanitario e le condizioni biomeccaniche di alberi di classe diametrica medio-elevata, e di esercitare cautela nella messa a dimora di alberi in prossimità di nuclei di infezione.File | Dimensione | Formato | |
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