Con la scolarizzazione di massa inauguratasi negli anni Cinquanta, in Italia si manifestò la questione delle disuguaglianze scolastiche legate soprattutto alla stratificazione sociale. La riuscita scolastica riguarda sia l’origine sociale, sia il genere, sia l’appartenenza etnica e ciò ha una ricaduta sugli esiti dell’apprendimento e sulla dispersione scolastica. Nonostante si siano fatti grandi passi in avanti per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze e l’equità educativa, rimangono ancora molte disparità. Uno dei fattori che può creare disuguaglianza ad esempio sono i compiti per casa. Questo è proprio l’argomento centrale dell’elaborato, infatti si condurrà una riflessione proprio sui compiti a casa e il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi scolastici di bambini provenienti da contesti socio-culturali diversi. Alcuni alunni hanno la possibilità di possedere un sostegno diretto nella pratica dei compiti, altri meno fortunati si ritrovano spesso soli, senza alcun aiuto. Dovrebbe essere dunque la scuola a farsi carico di questo compito, insegnare un buon metodo di studio e puntare sull’autonomia dello studente. A titolo esemplificativo verranno presentati alcuni progetti che cercano di combattere le disuguaglianze scolastiche. Il progetto “Provaci ancora Sam!” che in generale vuole contrastare la dispersione scolastica, il progetto “Scuola dei compiti” relativo proprio ai compiti per casa, e il progetto “Nessuno resta indietro” attivato per contrastare i disagi nati con la pandemia. Sarebbe auspicabile che fosse soprattutto il sistema scolastico e le politiche educative a organizzarsi e rivedere il sistema dei compiti a casa.
I compiti a casa e il coinvolgimento delle famiglie tra disuguaglianze e opportunità
MIDOLO, CRISTINA
2020/2021
Abstract
Con la scolarizzazione di massa inauguratasi negli anni Cinquanta, in Italia si manifestò la questione delle disuguaglianze scolastiche legate soprattutto alla stratificazione sociale. La riuscita scolastica riguarda sia l’origine sociale, sia il genere, sia l’appartenenza etnica e ciò ha una ricaduta sugli esiti dell’apprendimento e sulla dispersione scolastica. Nonostante si siano fatti grandi passi in avanti per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze e l’equità educativa, rimangono ancora molte disparità. Uno dei fattori che può creare disuguaglianza ad esempio sono i compiti per casa. Questo è proprio l’argomento centrale dell’elaborato, infatti si condurrà una riflessione proprio sui compiti a casa e il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi scolastici di bambini provenienti da contesti socio-culturali diversi. Alcuni alunni hanno la possibilità di possedere un sostegno diretto nella pratica dei compiti, altri meno fortunati si ritrovano spesso soli, senza alcun aiuto. Dovrebbe essere dunque la scuola a farsi carico di questo compito, insegnare un buon metodo di studio e puntare sull’autonomia dello studente. A titolo esemplificativo verranno presentati alcuni progetti che cercano di combattere le disuguaglianze scolastiche. Il progetto “Provaci ancora Sam!” che in generale vuole contrastare la dispersione scolastica, il progetto “Scuola dei compiti” relativo proprio ai compiti per casa, e il progetto “Nessuno resta indietro” attivato per contrastare i disagi nati con la pandemia. Sarebbe auspicabile che fosse soprattutto il sistema scolastico e le politiche educative a organizzarsi e rivedere il sistema dei compiti a casa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/80002