Tra le questioni più dibattute nella storia della filosofia vi è quella dell’esistenza di un ente trascendente avente un preciso ruolo metafisico nella realtà: quello di causare l’esistenza di ogni entità senza essere a sua volta causato da nulla. Attorno a questo ente, tradizionalmente identificato nella storia della filosofia con il Dio monoteista, sono state formulate numerose argomentazioni con l’obiettivo di provare tanto l’esistenza quanto la non esistenza di questa particolare entità. Nel presente lavoro è stata proposta un’analisi metafisica il cui fine è stato dimostrare l’esistenza di una causa prima unica, immutabile e metafisicamente semplice. Innanzitutto, dopo aver distinto concettualmente la nozione di causa prima da quella di Dio, è stato aperto un confronto con due principali tradizioni argomentative a favore dell’esistenza di una causa incausata, da un lato, la prova Kalām, dall’altro, le cinque vie tomiste. Quindi, è stato formulato un concetto di causalità ispirato dalle teorie di Tommaso d’Aquino, con il quale si è dimostrato che se mai dovesse esistere un ente incausato questo deve essere metafisicamente semplice, unico e immutabile. In conclusione, è stata elaborata una dimostrazione per assurdo che prova l’esistenza dell’unica causa prima e si è fornita, infine, una risposta alle principali obiezioni che potrebbero essere sollevate contro di essa.
Dimostrazione dell'esistenza di un'unica causa incausata
SCARPIELLO, FRANCESCO
2020/2021
Abstract
Tra le questioni più dibattute nella storia della filosofia vi è quella dell’esistenza di un ente trascendente avente un preciso ruolo metafisico nella realtà: quello di causare l’esistenza di ogni entità senza essere a sua volta causato da nulla. Attorno a questo ente, tradizionalmente identificato nella storia della filosofia con il Dio monoteista, sono state formulate numerose argomentazioni con l’obiettivo di provare tanto l’esistenza quanto la non esistenza di questa particolare entità. Nel presente lavoro è stata proposta un’analisi metafisica il cui fine è stato dimostrare l’esistenza di una causa prima unica, immutabile e metafisicamente semplice. Innanzitutto, dopo aver distinto concettualmente la nozione di causa prima da quella di Dio, è stato aperto un confronto con due principali tradizioni argomentative a favore dell’esistenza di una causa incausata, da un lato, la prova Kalām, dall’altro, le cinque vie tomiste. Quindi, è stato formulato un concetto di causalità ispirato dalle teorie di Tommaso d’Aquino, con il quale si è dimostrato che se mai dovesse esistere un ente incausato questo deve essere metafisicamente semplice, unico e immutabile. In conclusione, è stata elaborata una dimostrazione per assurdo che prova l’esistenza dell’unica causa prima e si è fornita, infine, una risposta alle principali obiezioni che potrebbero essere sollevate contro di essa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79992