Il presente lavoro si pone l’obiettivo di illustrare l’impiego della pratica del bundling nel mercato del software e browser in due casi di politica Antitrust Europea. Molto spesso, all’interno del mercato, tale pratica non è oggetto di particolare attenzione o studio ed è proprio questo il motivo che mi ha spinto ad analizzarla e approfondirla in un determinato settore. Quasi tutti i mercato fanno uso della pratica del bundling. Si distinguono le due tipologie di bundling principale ossia il pure bundling e il mixed bundling. Il caso di pure bundling può essere rappresentato dalla vendita delle sneakers. Nessuno acquisterebbe le scarpe senza i lacci, sarebbero inutilizzabili. Il mixed bundling si verifica quando un’impresa vende dei prodotti all’interno di un pacchetto e allo stesso tempo li vende anche singolarmente. La principale differenza risiede nel prezzo di vendita in quanto il prezzo fissato al pacchetto deve essere inferiore rispetto alla somma dei singoli prezzi dei beni. Le imprese decidono di adottare questa pratica per scoraggiare la concorrenza e rimanere da soli sul mercato, ottenere una posizione di monopolio. Il tema fondante di questo elaborato è lo studio del bundling all’interno del mercato digitale e di come questa pratica è applicata dalle imprese per raggiungere i propri interessi cercando di eliminare i rivali. Quando si acquista un computer o uno smartphone, questi, sono già completi di sistema operativo, motore di ricerca e di una serie di applicazioni e file. Per noi utenti, avere un prodotto completo e pronto per l’uso è una cosa che gioca a nostro favore. Non ci accorgiamo che ciò deforma una corretta concorrenza sul mercato e inoltre ci toglie la possibilità di scelta di eventuali altri software e motori di ricerca. Se i consumatori non hanno preferenze particolari, usano le applicazioni e i browser già preinstallati su computer, smartphone e tablet. Non è da escludere che nel mercato sono presenti browser migliori rispetto a quelli che si trovano già preinstallati su un cellulare, ma non conoscendoli (per poca pubblicità ad esempio) ci accontentiamo di ciò che è già a nostra disposizione. Tutto ciò, se da un lato il consumatore può essere agevolato, dall’altro lato non ha la libertà di scegliere liberamente oppure di poter confrontare e conoscere anche nuove applicazioni. Ovviamente questo è tutto a danno dei produttori e della concorrenza. Ci sono imprese che non riescono a competere e sono costrette a lasciare il mercato. Per la Commissione Europea e Americana questo rappresenta un vera e propria questione da risolvere e, infatti, sono state condotte diverse indagini a coloro che vengono considerati i colossi del settore, Google e Microsoft, per cercare di eliminare tutto quello che danneggiano i concorrenti e anche i consumatori. I due colossi del mercato digitale sono stati multati per aver condotto pratiche illegali, tra cui il bundling e per aver svisato la concorrenza. Google, dopo aver acquistato Android, ha usato quest’ultimo per alterare la concorrenza imponendo il suo motore di ricerca nei cellulari e tablet, anche dietro corrispettivo di un pagamento per i produttori affinché non preinstallassero delle applicazioni differenti a quelle della società statunitense. Caso analogo è stato per Microsoft con la differenza che quest’ultima ha utilizzato la pratica del bundling per i computer sfruttando il proprio sistema operativo e imponendo il proprio browser.
Bundling nel settore del software e dei sistemi operativi explorer e android con analisi di analogie e differenze
LOMBARDO, FLAVIA
2020/2021
Abstract
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di illustrare l’impiego della pratica del bundling nel mercato del software e browser in due casi di politica Antitrust Europea. Molto spesso, all’interno del mercato, tale pratica non è oggetto di particolare attenzione o studio ed è proprio questo il motivo che mi ha spinto ad analizzarla e approfondirla in un determinato settore. Quasi tutti i mercato fanno uso della pratica del bundling. Si distinguono le due tipologie di bundling principale ossia il pure bundling e il mixed bundling. Il caso di pure bundling può essere rappresentato dalla vendita delle sneakers. Nessuno acquisterebbe le scarpe senza i lacci, sarebbero inutilizzabili. Il mixed bundling si verifica quando un’impresa vende dei prodotti all’interno di un pacchetto e allo stesso tempo li vende anche singolarmente. La principale differenza risiede nel prezzo di vendita in quanto il prezzo fissato al pacchetto deve essere inferiore rispetto alla somma dei singoli prezzi dei beni. Le imprese decidono di adottare questa pratica per scoraggiare la concorrenza e rimanere da soli sul mercato, ottenere una posizione di monopolio. Il tema fondante di questo elaborato è lo studio del bundling all’interno del mercato digitale e di come questa pratica è applicata dalle imprese per raggiungere i propri interessi cercando di eliminare i rivali. Quando si acquista un computer o uno smartphone, questi, sono già completi di sistema operativo, motore di ricerca e di una serie di applicazioni e file. Per noi utenti, avere un prodotto completo e pronto per l’uso è una cosa che gioca a nostro favore. Non ci accorgiamo che ciò deforma una corretta concorrenza sul mercato e inoltre ci toglie la possibilità di scelta di eventuali altri software e motori di ricerca. Se i consumatori non hanno preferenze particolari, usano le applicazioni e i browser già preinstallati su computer, smartphone e tablet. Non è da escludere che nel mercato sono presenti browser migliori rispetto a quelli che si trovano già preinstallati su un cellulare, ma non conoscendoli (per poca pubblicità ad esempio) ci accontentiamo di ciò che è già a nostra disposizione. Tutto ciò, se da un lato il consumatore può essere agevolato, dall’altro lato non ha la libertà di scegliere liberamente oppure di poter confrontare e conoscere anche nuove applicazioni. Ovviamente questo è tutto a danno dei produttori e della concorrenza. Ci sono imprese che non riescono a competere e sono costrette a lasciare il mercato. Per la Commissione Europea e Americana questo rappresenta un vera e propria questione da risolvere e, infatti, sono state condotte diverse indagini a coloro che vengono considerati i colossi del settore, Google e Microsoft, per cercare di eliminare tutto quello che danneggiano i concorrenti e anche i consumatori. I due colossi del mercato digitale sono stati multati per aver condotto pratiche illegali, tra cui il bundling e per aver svisato la concorrenza. Google, dopo aver acquistato Android, ha usato quest’ultimo per alterare la concorrenza imponendo il suo motore di ricerca nei cellulari e tablet, anche dietro corrispettivo di un pagamento per i produttori affinché non preinstallassero delle applicazioni differenti a quelle della società statunitense. Caso analogo è stato per Microsoft con la differenza che quest’ultima ha utilizzato la pratica del bundling per i computer sfruttando il proprio sistema operativo e imponendo il proprio browser.File | Dimensione | Formato | |
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