Tutti siamo ogni giorno a stretto contatto con il mondo della moda, magari passiamo davanti ad una vetrina, magari leggiamo una rivista con un articolo riguardante questo mondo, magari aprendo Instagram vediamo un influencer parlarcene. L'essere umano è "programmato" per chiedersi "perché?come?", è "programmato" per essere curioso, tuttavia quando si tratta di abbigliamento nessuno si chiede mai "Cosa avviene dietro ad un semplice maglione in vetrina? Com'è nato? Com'è stato prodotto?" e questo perché ormai la moda è considerata argomento superficiale, è considerato un qualcosa che riguarda l'aspetto esteriore. Ed ecco che ho deciso di andare oltre a questa facciata, non con un'argomentazione generale, ma effettuando un focus su Stone Island, uno dei pochi marchi, se non l'unico, che ha un vero e proprio laboratorio per studiare tessuti e colori, che fin dalla sua nascita ha sempre enfatizzato la tecnologia e l'innovazione, che non si è mai preoccupato delle vendite dando al pubblico ciò che voleva, ma bensì ha portato il pubblico a volere qualsiasi cosa proponessero. Ho inoltre avuto l'opportunità di parlare personalmente con Carlo Rivetti, dunque molte informazioni arriveranno dall'intervista, cosa che mi permette di poter avere dati esclusivi, come le ricerche in corso o i retroscena reali degli avvenimenti raccontati sulle pagine delle riviste e dei giornali. Durante la stesura della tesi ho anche condotto una ricerca su un campione di ragazzi e ragazze tra i 19 e 26 anni, così da analizzare le preferenze e le abitudini dei miei coetanei, per avere una visione non solo su Stone Island, ma bensì anche sul mercato del fashion in generale, analizzando anche gli effetti del Covid-19 sul settore.

Stone Island, innovazione tecnologica al servizio della moda "Made in Italy"

RICCA, ELISABETTA
2020/2021

Abstract

Tutti siamo ogni giorno a stretto contatto con il mondo della moda, magari passiamo davanti ad una vetrina, magari leggiamo una rivista con un articolo riguardante questo mondo, magari aprendo Instagram vediamo un influencer parlarcene. L'essere umano è "programmato" per chiedersi "perché?come?", è "programmato" per essere curioso, tuttavia quando si tratta di abbigliamento nessuno si chiede mai "Cosa avviene dietro ad un semplice maglione in vetrina? Com'è nato? Com'è stato prodotto?" e questo perché ormai la moda è considerata argomento superficiale, è considerato un qualcosa che riguarda l'aspetto esteriore. Ed ecco che ho deciso di andare oltre a questa facciata, non con un'argomentazione generale, ma effettuando un focus su Stone Island, uno dei pochi marchi, se non l'unico, che ha un vero e proprio laboratorio per studiare tessuti e colori, che fin dalla sua nascita ha sempre enfatizzato la tecnologia e l'innovazione, che non si è mai preoccupato delle vendite dando al pubblico ciò che voleva, ma bensì ha portato il pubblico a volere qualsiasi cosa proponessero. Ho inoltre avuto l'opportunità di parlare personalmente con Carlo Rivetti, dunque molte informazioni arriveranno dall'intervista, cosa che mi permette di poter avere dati esclusivi, come le ricerche in corso o i retroscena reali degli avvenimenti raccontati sulle pagine delle riviste e dei giornali. Durante la stesura della tesi ho anche condotto una ricerca su un campione di ragazzi e ragazze tra i 19 e 26 anni, così da analizzare le preferenze e le abitudini dei miei coetanei, per avere una visione non solo su Stone Island, ma bensì anche sul mercato del fashion in generale, analizzando anche gli effetti del Covid-19 sul settore.
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