This thesis aims to investigate the pedagogical value of epistolary practice. The letter is one of the primary forms of writing and has been an important means of communication. It's used both to convey information, but also to keep alive a relationship "in absence," it allows us to shorten or cancel the physical distance between the interlocutors. The figure of Antonio Gramsci is an example of how correspondence has been fundamental in maintaining the relationship with his relatives. He was incarcerated in November 1926 by the Fascist regime and forced to communicate only through letters, he revealed himself to be a caring and a very demanding father, especially when it came to the education of his children. Starting with the "Letters from Prison" written by the Sardinian thinker, the following thesis aims to demonstrate how many of the themes addressed within the missives are current doubts, which continue to demand answers even nowadays and to which educators and adults are required to ask themselves.
Questa tesi ha come obiettivo quello di indagare il valore pedagogico della pratica epistolare. La lettera è una delle forme primarie di scrittura, ed ha rappresentato per molti anni un importante mezzo di comunicazione. Utilizzata sia per trasmettere informazioni, ma anche per mantenere viva una relazione “in assenza”, essa è in grado di accorciare o annullare la distanza fisica tra gli interlocutori. La figura di Antonio Gramsci è un esempio di come la corrispondenza sia stata fondamentale nel mantenere la relazione con i propri familiari. Incarcerato nel novembre del 1926 dal regime fascista, costretto a comunicare solo attraverso lettere, si rivela un padre attento e molto esigente, soprattutto quando si tratta dell’educazione dei suoi figli. A partire dalle “lettere dal Carcere” scritte dal pensatore sardo, il seguente lavoro di tesi, vuole dimostrare come molti dei temi affrontati all’interno delle missive, sono dubbi attuali, che continuano a chiedere risposta ancora oggi, e a cui gli educatori e adulti sono tenuti a porsi.
L'ADULTO CHE EDUCA: LETTERE DAL CARCERE DI ANTONIO GRAMSCI
MUSCARNERA, AURORA
2021/2022
Abstract
Questa tesi ha come obiettivo quello di indagare il valore pedagogico della pratica epistolare. La lettera è una delle forme primarie di scrittura, ed ha rappresentato per molti anni un importante mezzo di comunicazione. Utilizzata sia per trasmettere informazioni, ma anche per mantenere viva una relazione “in assenza”, essa è in grado di accorciare o annullare la distanza fisica tra gli interlocutori. La figura di Antonio Gramsci è un esempio di come la corrispondenza sia stata fondamentale nel mantenere la relazione con i propri familiari. Incarcerato nel novembre del 1926 dal regime fascista, costretto a comunicare solo attraverso lettere, si rivela un padre attento e molto esigente, soprattutto quando si tratta dell’educazione dei suoi figli. A partire dalle “lettere dal Carcere” scritte dal pensatore sardo, il seguente lavoro di tesi, vuole dimostrare come molti dei temi affrontati all’interno delle missive, sono dubbi attuali, che continuano a chiedere risposta ancora oggi, e a cui gli educatori e adulti sono tenuti a porsi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79757