LA LEADERSHIP NELLA POLITICA CONTEMPORANEA

È facile assumere che la forma originaria del potere personale sia quella monocratica, quella che consolida l’unitarietà dei poteri. La sua stabilità è data da quanto è più forte e autoritario il capo. Tuttavia, questa forma incontra oggi due limiti. Il primo è legato alla mortalità del sovrano che mette fine alla continuità temporale del potere. Il secondo è un limite normativo: l’unitarietà del potere è antidemocratica. Perciò nacquero e si opposero i partiti, capaci di sostenere l’edificio statale e controllare l’incorporazione democratica delle masse. Il quadro descritto rappresenta il secolo scorso. Oggi questa situazione si sta sgretolando, come già visto, a causa della personalizzazione della politica, che contribuisce a logorare i partiti deboli. La coesione tra rafforzamento istituzionale e popolarità mediatica fa emergere la nuova figura del personal leader. Un leader che può contare su una straordinaria quantità di risorse: finanziarie, mediatiche, istituzionali. Un leader nettamente diverso da ogni forma dittatoriale passata, che si applica e realizza la sua leadership attraverso canali democratici legittimi. In questo incerto scenario evolutivo per ogni leader, le masse sono fondamentali. Esse, oltre che ad essere la base su cui imporre le mosse del leader, sono integrate tramite i partiti in un sistema in cui si sentono sempre meno protette e ascoltate. Il leader deve applicarsi oltre le sue capacità per restare nella comfort-zone democratica e per garantire longevità alla sua leadership nella democrazia del leader. Sembra, infatti, che al cuore della democrazia ci sia un inganno: il popolo comanda ma per interposta persona. I cambiamenti che hanno coinvolto questo meccanismo sono appunto la personalizzazione e la digitalizzazione. Le masse personalizzate si sono trovate di fronte ad un potere leaderizzato. Quindi, chi sarà il futuro Principe Digitale? I leader di oggi senz’altro ci metteranno il loro contributo per utilizzare la tecnologia rivoluzionaria e conquistare con fortuna, valore e inganno le masse. A questo si affiancherà sempre il neo-partito cybercratico. La società politica occidentale è nata sicuramente dal corpo assoluto del sovrano ed ha impiegato tempo e fasi evolutive per solidificarsi nel corpo collettivo democratico. Negli ultimi anni il pubblico politico ha incorporato le masse tramite i partiti e ha trovato un compromesso, in cui il popolo ha delegato, ma rimanendo sempre in disparte. La digitalizzazione ha legittimamente eliminato questo compromesso, creando confusione e rapidità dei processi politici. I nuovi spazi offerti dalla rete sono solo risorse per il nuovo leader digitale che rimane a portata di un clic. Probabilmente la miglior arma mai esistita, e ancora in fase di sviluppo, per il leader politico contemporaneo.