The museum is often considered a static place, old, an environment prone to preserve works and cultural heritage of all kinds, but little inclined to dialogue with the different types of public who choose to visit it. The health emergency due to Covid-19 and the rediscovery of the value of culture for the community have paved the way for an irreversible change, which generates novelty, dynamism, expectations and invites to know and rediscover museums, their collections and the broader concept of cultural heritage. The need to discover the culture of the territory also outside the museum gradually matures. The museum, in dialogue with the territory and the public, is an institution that grows over time, that combines tradition and innovation, that generates knowledge, culture and tolerance; it is a place that encourages new forms of learning and lends itself, therefore, to the development of educational programs. The museum is an educational institution that caters to children, young people and adults; a place that promotes forms of lifelong learning and that encourages actions and commitments of pedagogical care. The aim of this study is to expose the main characteristics of the museum as a place of encounter, confrontation and dialogue, as a pedagogical place and as a place of learning and, at the same time, to show that education to heritage is carried out not only in the museum itself, but also and above all in the territory, in the environments of daily life to which the museum institution invites us to look with new and expert eyes, aware that every culture develops its own museums and that every man builds his own museum of memories. In this regard, the research question is as follows: how does the museum, on the basis of its characteristics and in relation to its aims, educate individuals throughout life to the discovery and appreciation of cultural heritage as an educational wealth to be preserved and increased for the whole community? In order to answer the research question, a general theoretical framework was elaborated in order to expose the history of the museum, the different types of audiences, the accessibility of the museum institution, the evolution of museum didactics, the educational tools and strategies, the main learning theories used in the elaboration of museum educational programs, the resilience at the time of Covid-19 and the advantages offered by the use of digital technologies. Subsequently, a heritage education project was developed to be proposed to some classes of the Primary School of San Carlo Canavese (TO) and neighboring municipalities, to encourage heritage education, the rediscovery of the territory of belonging, culture in dialogue with tradition and innovation. The project was developed by enhancing the history, context and cultural heritage present at the GONETTAGO structure in San Carlo Canavese, an old farmhouse where a prestigious sports center is currently located. The farmhouse belonged to the parents of Monsignor Emanuele Gonetti, who became capitular vicar of the archdiocese of Turin. However, due to the restrictions caused by the health emergency, it was not built, but it remains available to the structure and the schools of Canavese to be tested.
Il museo è considerato spesso un luogo statico, antico, un ambiente incline a preservare opere e beni culturali di ogni genere, ma poco propenso a dialogare con le diverse tipologie di pubblico che scelgono di visitarlo. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e la riscoperta del valore della cultura per la collettività hanno aperto la strada ad un cambiamento irreversibile, che genera novità, dinamicità, aspettative e invita a conoscere e riscoprire i musei, le loro collezioni e il più ampio concetto di patrimonio culturale. Matura progressivamente la necessità di scoprire la cultura del territorio anche fuori dal museo. Il museo, in dialogo con il territorio e con i pubblici, è un’istituzione che cresce nel tempo, che unisce tradizione e innovazione, che genera conoscenza, cultura e tolleranza; è un luogo atto a favorire inedite forme di apprendimento e si presta, pertanto, allo sviluppo di programmi educativi. Il museo è un’istituzione educativa che si rivolge ai bambini, ai ragazzi e agli adulti; un luogo che promuove forme di lifelong learning e che favorisce azioni e impegni di cura pedagogica. L’obiettivo di questo studio è quello di esporre le principali caratteristiche del museo come luogo di incontro, confronto e dialogo, come luogo pedagogico e come luogo di apprendimento e, nel medesimo tempo, mostrare che l’educazione al patrimonio si realizza non solo nel museo stesso, ma anche e soprattutto sul territorio, negli ambienti di vita quotidiana ai quali l’istituzione museale invita a guardare con occhi nuovi ed esperti, consapevoli che ogni cultura sviluppa i suoi musei e che ogni uomo costruisce il suo personale museo di ricordi. A questo proposito, la domanda della ricerca è la seguente: in che modo il museo, sulla base delle sue caratteristiche e in relazione alle sue finalità, educa gli individui lungo tutto l’arco della vita alla scoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale quale ricchezza educativa da preservare e incrementare per l’intera comunità? Per rispondere alla domanda di ricerca, è stato elaborato un quadro teorico generale volto ad esporre la storia del museo, le diverse tipologie di pubblico, l’accessibilità dell’istituzione museale, l’evoluzione della didattica museale, gli strumenti e le strategie educative, le principali teorie dell’apprendimento utilizzate nell’elaborazione dei programmi educativi museali, la resilienza al tempo del Covid-19 e i vantaggi offerti dall’uso delle tecnologie digitali. Successivamente è stato elaborato un progetto di educazione al patrimonio da proporre ad alcune classi della Scuola Primaria di San Carlo Canavese (TO) e comuni limitrofi, per incentivare l’educazione al patrimonio, la riscoperta del territorio di appartenenza, la cultura in dialogo con la tradizione e l’innovazione. Il progetto è stato elaborato valorizzando la storia, il contesto e i beni culturali presenti presso la struttura GONETTAGO a San Carlo Canavese, un’antica cascina dove attualmente si trova un prestigioso centro sportivo. La cascina apparteneva ai genitori di Monsignor Emanuele Gonetti che divenne vicario capitolare dell’arcidiocesi torinese. Tuttavia, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, non è stato realizzato, ma resta a disposizione della struttura e delle scuole del canavese per essere sperimentato.
Educare al patrimonio culturale: dal museo verso la ri-scoperta del territorio
LATURRA, MICAELA
2020/2021
Abstract
Il museo è considerato spesso un luogo statico, antico, un ambiente incline a preservare opere e beni culturali di ogni genere, ma poco propenso a dialogare con le diverse tipologie di pubblico che scelgono di visitarlo. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e la riscoperta del valore della cultura per la collettività hanno aperto la strada ad un cambiamento irreversibile, che genera novità, dinamicità, aspettative e invita a conoscere e riscoprire i musei, le loro collezioni e il più ampio concetto di patrimonio culturale. Matura progressivamente la necessità di scoprire la cultura del territorio anche fuori dal museo. Il museo, in dialogo con il territorio e con i pubblici, è un’istituzione che cresce nel tempo, che unisce tradizione e innovazione, che genera conoscenza, cultura e tolleranza; è un luogo atto a favorire inedite forme di apprendimento e si presta, pertanto, allo sviluppo di programmi educativi. Il museo è un’istituzione educativa che si rivolge ai bambini, ai ragazzi e agli adulti; un luogo che promuove forme di lifelong learning e che favorisce azioni e impegni di cura pedagogica. L’obiettivo di questo studio è quello di esporre le principali caratteristiche del museo come luogo di incontro, confronto e dialogo, come luogo pedagogico e come luogo di apprendimento e, nel medesimo tempo, mostrare che l’educazione al patrimonio si realizza non solo nel museo stesso, ma anche e soprattutto sul territorio, negli ambienti di vita quotidiana ai quali l’istituzione museale invita a guardare con occhi nuovi ed esperti, consapevoli che ogni cultura sviluppa i suoi musei e che ogni uomo costruisce il suo personale museo di ricordi. A questo proposito, la domanda della ricerca è la seguente: in che modo il museo, sulla base delle sue caratteristiche e in relazione alle sue finalità, educa gli individui lungo tutto l’arco della vita alla scoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale quale ricchezza educativa da preservare e incrementare per l’intera comunità? Per rispondere alla domanda di ricerca, è stato elaborato un quadro teorico generale volto ad esporre la storia del museo, le diverse tipologie di pubblico, l’accessibilità dell’istituzione museale, l’evoluzione della didattica museale, gli strumenti e le strategie educative, le principali teorie dell’apprendimento utilizzate nell’elaborazione dei programmi educativi museali, la resilienza al tempo del Covid-19 e i vantaggi offerti dall’uso delle tecnologie digitali. Successivamente è stato elaborato un progetto di educazione al patrimonio da proporre ad alcune classi della Scuola Primaria di San Carlo Canavese (TO) e comuni limitrofi, per incentivare l’educazione al patrimonio, la riscoperta del territorio di appartenenza, la cultura in dialogo con la tradizione e l’innovazione. Il progetto è stato elaborato valorizzando la storia, il contesto e i beni culturali presenti presso la struttura GONETTAGO a San Carlo Canavese, un’antica cascina dove attualmente si trova un prestigioso centro sportivo. La cascina apparteneva ai genitori di Monsignor Emanuele Gonetti che divenne vicario capitolare dell’arcidiocesi torinese. Tuttavia, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, non è stato realizzato, ma resta a disposizione della struttura e delle scuole del canavese per essere sperimentato.File | Dimensione | Formato | |
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