Il fenomeno dei Senza Fissa Dimora è un problema sociale di grande portata che colpisce diverse migliaia di persone nel nostro Paese, così come in molti altri, e ciò solleva anche seri problemi etici. Ho deciso di improntare il mio lavoro proponendo di analizzare dal punto di vista etno-antropologico la situazione delle persone senza dimora in Spagna, con la scopo di fornire argomenti razionali che supportino nuove azioni, più giuste e solidali, nei loro confronti da parte di ciascuno di noi, delle istituzioni, dello Stato e dei professionisti. Il mio lavoro si baserà su uno studio del fenomeno dei senza fissa dimora all’interno della realtà spagnola, in particolar modo nella Comunidad de Burgos, in Castilla y Leòn. Viene spesso sottolineato come la ricchezza di una lingua si misuri dal numero di parole che possiede per designare lo stesso concetto; tuttavia, non è meno vero che molte volte, la varietà, non indica solo la ricchezza di una lingua. Al contrario, questo stesso fatto può rivelare, in un certo senso, anche la sua povertà quando le parole semplicemente cessano di nominare, descrivere o esprimere concetti per incanalare l'universo di opinioni e giudizi latenti in una società, condizionando la realtà e producendo una distorsione nell'uso di una lingua. Sebbene la nostra lingua sia prolissa nel designare persone che non hanno una residenza o un lavoro permanenti, negli ultimi decenni, si sono consolidate due nuove espressioni con cui fare riferimento a queste persone: “senza tetto” e “senza dimora”. Queste sono ancora piuttosto prive di pregiudizi anche se, probabilmente, finiranno per esserne cariche; e ciò accadrà perché le parole riflettono, alla fine, l'opinione e le “credenze” di una specifica società, evolvendosi di pari passo. Così come le parole che le designano sono invisibili, imprecise e giudicanti, anche le persone a cui si riferiscono si trovano nello spazio sociale delimitato dall'invisibilità e dal giudizio: quello spazio tanto evidente quanto nascosto, in cui, pur trovandosi sotto gli occhi della società, occorre andare a cercarle. Questo spazio di confinamento è lo spazio dell’esclusione sociale. L’obiettivo della mia tesi è, quindi, conoscere e descrivere le realtà – i chi, i come e i perché – delle persone senza dimora o senza tetto, mettendo l'accento non sulla parola giusta ma sul modo di pronunciarla.

SINHOGARISMO Antropologia delle persone senza dimora e dei fenomeni di esclusione sociale in Spagna

MASINO, MARA
2020/2021

Abstract

Il fenomeno dei Senza Fissa Dimora è un problema sociale di grande portata che colpisce diverse migliaia di persone nel nostro Paese, così come in molti altri, e ciò solleva anche seri problemi etici. Ho deciso di improntare il mio lavoro proponendo di analizzare dal punto di vista etno-antropologico la situazione delle persone senza dimora in Spagna, con la scopo di fornire argomenti razionali che supportino nuove azioni, più giuste e solidali, nei loro confronti da parte di ciascuno di noi, delle istituzioni, dello Stato e dei professionisti. Il mio lavoro si baserà su uno studio del fenomeno dei senza fissa dimora all’interno della realtà spagnola, in particolar modo nella Comunidad de Burgos, in Castilla y Leòn. Viene spesso sottolineato come la ricchezza di una lingua si misuri dal numero di parole che possiede per designare lo stesso concetto; tuttavia, non è meno vero che molte volte, la varietà, non indica solo la ricchezza di una lingua. Al contrario, questo stesso fatto può rivelare, in un certo senso, anche la sua povertà quando le parole semplicemente cessano di nominare, descrivere o esprimere concetti per incanalare l'universo di opinioni e giudizi latenti in una società, condizionando la realtà e producendo una distorsione nell'uso di una lingua. Sebbene la nostra lingua sia prolissa nel designare persone che non hanno una residenza o un lavoro permanenti, negli ultimi decenni, si sono consolidate due nuove espressioni con cui fare riferimento a queste persone: “senza tetto” e “senza dimora”. Queste sono ancora piuttosto prive di pregiudizi anche se, probabilmente, finiranno per esserne cariche; e ciò accadrà perché le parole riflettono, alla fine, l'opinione e le “credenze” di una specifica società, evolvendosi di pari passo. Così come le parole che le designano sono invisibili, imprecise e giudicanti, anche le persone a cui si riferiscono si trovano nello spazio sociale delimitato dall'invisibilità e dal giudizio: quello spazio tanto evidente quanto nascosto, in cui, pur trovandosi sotto gli occhi della società, occorre andare a cercarle. Questo spazio di confinamento è lo spazio dell’esclusione sociale. L’obiettivo della mia tesi è, quindi, conoscere e descrivere le realtà – i chi, i come e i perché – delle persone senza dimora o senza tetto, mettendo l'accento non sulla parola giusta ma sul modo di pronunciarla.
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