Disegno dello studio: studio trasversale descrittivo. Obiettivi: indagare l’incidenza degli infortuni dell’attività sportiva del CrossFit e indagare se la disciplina possa avere delle proprietà riabilitative, con i relativi ambiti di applicazione. Background: il CrossFit è una disciplina aventi origini relativamente recenti, che si compone di elementi di ginnastica, sollevamento pesi ed esercizi aerobici, che possono essere combinati secondo diverse modalità. L’attuale letteratura riporta principalmente gli aspetti traumatici della disciplina ma, recentemente, alcuni studi hanno aperto la possibilità all’uso terapeutico del CrossFit. In particolare, sono stati effettuati degli studi relativi all’applicazione del CrossFit nel caso di instabilità cronica di caviglia (CAI) e Low Back Pain. Materiali e metodi: formulazione e distribuzione di un questionario online tra Aprile e Giugno 2021, che ha raccolto 206 partecipazioni. Nella prima parte del questionario è stata indagata l’incidenza di infortuni, le sedi anatomiche più colpite e la tipologia di esercizi più compromettente. Nella seconda parte è stata indagata l’influenza del CrossFit su un eventuale e preesistente disturbo muscolo scheletrico. Dopo aver individuato i possibili campi di intervento è stata effettuata un’analisi biomeccanica di alcuni dei “movimenti fondamentali” della disciplina per individuare possibili adattamenti da attuare per ridurre lo stress articolare e/o produrre una maggiore attività muscolare, in base agli obiettivi. Descrizione dei casi: il questionario ha raccolto un campione molto eterogeneo di 206 partecipanti, aventi tra 21 e 61 anni. Oltre il 50% ha riportato almeno un infortunio, riguardante principalmente la spalla e la colonna lombare, durante esercizi di sollevamento pesi. Dall’analisi statistica relativa all’influenza del CrossFit su precedenti disturbi muscoloscheletrici è emerso che, tra i 71 rispondenti, le problematiche più frequenti sono la lombalgia, la cervicalgia e l’instabilità di caviglia. Risultati e conclusione: dei 206 partecipanti, 106 (51,5%) hanno riportato almeno un infortunio. La maggior parte degli infortuni sono stati causati da un evento traumatico specifico, durante esercizi di sollevamento pesi. Le sedi anatomiche maggiormente coinvolte sono la spalla (42,4%), la colonna lombare (17,9%) e le ginocchia (11,3%). Gli infortuni riportati sono principalmente di entità lieve o moderata (90,6%) e non hanno richiesto la sospensione definitiva dell’attività. Relativamente ai possibili effetti benefici del CrossFit, dei 71 partecipanti che hanno lamentato un disturbo muscoloscheletrico precedente all’attività, dopo l’inizio della disciplina, il 52,9% ha riportato un miglioramento del disturbo, con ricomparsa periodica della sintomatologia, il 32,9% ha presentato una risoluzione definitiva e nei restati casi il disturbo è rimasto invariato o è peggiorato. Per approfondire i possibili risvolti riabilitativi del CrossFit è stata effettuata un’analisi biomeccanica di alcuni dei “movimenti fondamentali” giungendo alla conclusione che, con gli opportuni adattamenti, è possibile praticare la disciplina e trarre benefici nel caso di disturbi riguardanti gli arti inferiori; mentre, per disturbi riguardanti gli arti superiori la disciplina non sembrerebbe essere adatta. Sarebbero necessari ulteriori studi per indagare le possibilità di utilizzare il CrossFit nel caso di patologie che richiedano un ricondizionamento generale
Il CrossFit: incidenza degli infortuni negli atleti e proprietà fisioterapiche della disciplina.
INGRASSIA, TERESA
2020/2021
Abstract
Disegno dello studio: studio trasversale descrittivo. Obiettivi: indagare l’incidenza degli infortuni dell’attività sportiva del CrossFit e indagare se la disciplina possa avere delle proprietà riabilitative, con i relativi ambiti di applicazione. Background: il CrossFit è una disciplina aventi origini relativamente recenti, che si compone di elementi di ginnastica, sollevamento pesi ed esercizi aerobici, che possono essere combinati secondo diverse modalità. L’attuale letteratura riporta principalmente gli aspetti traumatici della disciplina ma, recentemente, alcuni studi hanno aperto la possibilità all’uso terapeutico del CrossFit. In particolare, sono stati effettuati degli studi relativi all’applicazione del CrossFit nel caso di instabilità cronica di caviglia (CAI) e Low Back Pain. Materiali e metodi: formulazione e distribuzione di un questionario online tra Aprile e Giugno 2021, che ha raccolto 206 partecipazioni. Nella prima parte del questionario è stata indagata l’incidenza di infortuni, le sedi anatomiche più colpite e la tipologia di esercizi più compromettente. Nella seconda parte è stata indagata l’influenza del CrossFit su un eventuale e preesistente disturbo muscolo scheletrico. Dopo aver individuato i possibili campi di intervento è stata effettuata un’analisi biomeccanica di alcuni dei “movimenti fondamentali” della disciplina per individuare possibili adattamenti da attuare per ridurre lo stress articolare e/o produrre una maggiore attività muscolare, in base agli obiettivi. Descrizione dei casi: il questionario ha raccolto un campione molto eterogeneo di 206 partecipanti, aventi tra 21 e 61 anni. Oltre il 50% ha riportato almeno un infortunio, riguardante principalmente la spalla e la colonna lombare, durante esercizi di sollevamento pesi. Dall’analisi statistica relativa all’influenza del CrossFit su precedenti disturbi muscoloscheletrici è emerso che, tra i 71 rispondenti, le problematiche più frequenti sono la lombalgia, la cervicalgia e l’instabilità di caviglia. Risultati e conclusione: dei 206 partecipanti, 106 (51,5%) hanno riportato almeno un infortunio. La maggior parte degli infortuni sono stati causati da un evento traumatico specifico, durante esercizi di sollevamento pesi. Le sedi anatomiche maggiormente coinvolte sono la spalla (42,4%), la colonna lombare (17,9%) e le ginocchia (11,3%). Gli infortuni riportati sono principalmente di entità lieve o moderata (90,6%) e non hanno richiesto la sospensione definitiva dell’attività. Relativamente ai possibili effetti benefici del CrossFit, dei 71 partecipanti che hanno lamentato un disturbo muscoloscheletrico precedente all’attività, dopo l’inizio della disciplina, il 52,9% ha riportato un miglioramento del disturbo, con ricomparsa periodica della sintomatologia, il 32,9% ha presentato una risoluzione definitiva e nei restati casi il disturbo è rimasto invariato o è peggiorato. Per approfondire i possibili risvolti riabilitativi del CrossFit è stata effettuata un’analisi biomeccanica di alcuni dei “movimenti fondamentali” giungendo alla conclusione che, con gli opportuni adattamenti, è possibile praticare la disciplina e trarre benefici nel caso di disturbi riguardanti gli arti inferiori; mentre, per disturbi riguardanti gli arti superiori la disciplina non sembrerebbe essere adatta. Sarebbero necessari ulteriori studi per indagare le possibilità di utilizzare il CrossFit nel caso di patologie che richiedano un ricondizionamento generaleFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79665