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Introduzione L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, per il focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Molti soggetti infettati sono stati ricoverati e per ridurre la possibilità di diffusione del virus sono state isolate le strutture di cura e impediti i contatti diretti con le famiglie. L’isolamento forzato e l’impossibilità di contatto fisico tra i pazienti ricoverati e i loro cari ha generato importanti stress emotivi in ambo le parti. Spesso i parenti non hanno più visto la persona ricoverata nemmeno dopo il decesso e non sono state espletate le procedure dei funerali classici. Obiettivo Analizzare il vissuto dei familiari dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie durante il periodo pandemico caratterizzato da limitazioni alle visite. Indagare le strategie messe in atto dai professionisti per favorire la comunicazione con i caregiver durante la pandemia. Materiali e metodi È stata condotta una ricerca di background consultando 3 database elettronici: PubMed, Cinahl e PsychInfo. Sono stati utilizzati 27 articoli per la stesura dell’elaborato. È stato proposto un questionario finalizzato ad indagare le esperienze e le emozioni vissute dai famigliari dei soggetti ricoverati durante la pandemia tramite l’utilizzo di Google moduli. Risultati e discussioni I risultati evidenziano che i famigliari hanno manifestato ansia, depressione, irritabilità, angoscia, frustrazione, paura, disperazione, preoccupazione, tristezza, stress, senso di colpa e disturbi del sonno. In letteratura sono presenti dei protocolli che favoriscono una comunicazione telefonica efficace. Sono stati analizzati 58 questionari di famigliari di soggetti ricoverati durante la pandemia non esclusivamente per covid-19. Il campione è composto da 14 maschi e 44 femmine con un’età media di 45 anni. Dall’indagine condotta emergono forti segnali di disagio psicologico e sono state confermate conseguenze negative sullo stato d’animo degli intervistati analogamente a quanto individuato in letteratura. Per quanto riguarda le strategie messe in atto dai professionisti, l’analisi dei questionari ha evidenziato che i famigliari sono stati coinvolti e costantemente aggiornati sull’andamento del ricovero, fattore che ha contribuito a ridurre gli stati d’animo negativi. I dispositivi tecnologici hanno aiutato a mantenere una relazione di fiducia nonostante la distanza. Conclusioni Emerge la necessità di maggiori supporti psicologici e protocolli di comunicazione per sostenere i caregiver e i familiari nella prevenzione e gestione del malessere psicologico.

Gli effetti delle misure restrittive sull’accesso alle strutture sanitarie in seguito alla pandemia Covid-19; indagine sull’esperienza dei caregiver/familiari: un contributo per il futuro.

NASI, VALENTINA
2020/2021

Abstract

Introduzione L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, per il focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Molti soggetti infettati sono stati ricoverati e per ridurre la possibilità di diffusione del virus sono state isolate le strutture di cura e impediti i contatti diretti con le famiglie. L’isolamento forzato e l’impossibilità di contatto fisico tra i pazienti ricoverati e i loro cari ha generato importanti stress emotivi in ambo le parti. Spesso i parenti non hanno più visto la persona ricoverata nemmeno dopo il decesso e non sono state espletate le procedure dei funerali classici. Obiettivo Analizzare il vissuto dei familiari dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie durante il periodo pandemico caratterizzato da limitazioni alle visite. Indagare le strategie messe in atto dai professionisti per favorire la comunicazione con i caregiver durante la pandemia. Materiali e metodi È stata condotta una ricerca di background consultando 3 database elettronici: PubMed, Cinahl e PsychInfo. Sono stati utilizzati 27 articoli per la stesura dell’elaborato. È stato proposto un questionario finalizzato ad indagare le esperienze e le emozioni vissute dai famigliari dei soggetti ricoverati durante la pandemia tramite l’utilizzo di Google moduli. Risultati e discussioni I risultati evidenziano che i famigliari hanno manifestato ansia, depressione, irritabilità, angoscia, frustrazione, paura, disperazione, preoccupazione, tristezza, stress, senso di colpa e disturbi del sonno. In letteratura sono presenti dei protocolli che favoriscono una comunicazione telefonica efficace. Sono stati analizzati 58 questionari di famigliari di soggetti ricoverati durante la pandemia non esclusivamente per covid-19. Il campione è composto da 14 maschi e 44 femmine con un’età media di 45 anni. Dall’indagine condotta emergono forti segnali di disagio psicologico e sono state confermate conseguenze negative sullo stato d’animo degli intervistati analogamente a quanto individuato in letteratura. Per quanto riguarda le strategie messe in atto dai professionisti, l’analisi dei questionari ha evidenziato che i famigliari sono stati coinvolti e costantemente aggiornati sull’andamento del ricovero, fattore che ha contribuito a ridurre gli stati d’animo negativi. I dispositivi tecnologici hanno aiutato a mantenere una relazione di fiducia nonostante la distanza. Conclusioni Emerge la necessità di maggiori supporti psicologici e protocolli di comunicazione per sostenere i caregiver e i familiari nella prevenzione e gestione del malessere psicologico.
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