Il Sé e l’Altro, strettamente interconnessi nell’esperienza che vivono e a cui danno vita ogni giorno, si ritrovano costantemente influenzati da fattori quali ignoranza, stereotipi e pregiudizi. Questi tre appaiono, molto spesso, come elementi da eliminare in qualche modo e di cui non ci accorgiamo ma siamo tutti vittime inconsapevoli. La relazione con l’Altro in primis sfocia, tante volte, in una non-conoscenza che porta alla sua esclusione in quanto l’Io, ignorante, e altresì influenzato da stereotipi e pregiudizi, si ferma a quello che è il suo primo pensiero, costruito culturalmente e contestualmente. Ignoranza, stereotipi e pregiudizi non si possono eliminare in assoluto, sono parte di noi e non ci sarà mai conoscenza sufficienza a colmarne la mancanza, come le immagini mentali su cui si base l’esperienza diretta non potrà mai essere vissuta in completa razionalità e quindi senza quei processi mentali e cognitivi che costruiscono tali preconcetti. Per tale motivo questa tesi, sottoforma di contributo empirico, ha voluto indagare un campione accidentale di persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni affinchè si potesse sondare la percezione riguardo i fattori in analisi e l’influenza di essi sulla loro esperienza. La ricerca svolta, dopo aver costruito un quadro teorico di riferimento utilizzando una bibliografia frutto della commistione di testi recenti e non, si è avvalsa di strumenti quantitativi e qualitativi: un questionario, lo studio di Kahan, lo IAT test e l’intervista diventando così un’indagine mixed-methods. l’obiettivo posto è stato quello di osservare e interpretare in che modo il campione percepisce che questi fattori intervengano nell’esclusione dell’Altro. L’analisi dei dati ottenuti e la successiva interpretazione hanno permesso di definire un quadro, in costante aggiornamento, del panorama della società complessa in cui avviene l’incontro tra Sé e l’Altro con l’influenza di ignoranza, stereotipi e pregiudizi.

Il Sé e l'Altro tra ignoranza, stereotipi e pregiudizi. Un' indagine mixed-methods.

BONFIGLIO, BEATRICE
2020/2021

Abstract

Il Sé e l’Altro, strettamente interconnessi nell’esperienza che vivono e a cui danno vita ogni giorno, si ritrovano costantemente influenzati da fattori quali ignoranza, stereotipi e pregiudizi. Questi tre appaiono, molto spesso, come elementi da eliminare in qualche modo e di cui non ci accorgiamo ma siamo tutti vittime inconsapevoli. La relazione con l’Altro in primis sfocia, tante volte, in una non-conoscenza che porta alla sua esclusione in quanto l’Io, ignorante, e altresì influenzato da stereotipi e pregiudizi, si ferma a quello che è il suo primo pensiero, costruito culturalmente e contestualmente. Ignoranza, stereotipi e pregiudizi non si possono eliminare in assoluto, sono parte di noi e non ci sarà mai conoscenza sufficienza a colmarne la mancanza, come le immagini mentali su cui si base l’esperienza diretta non potrà mai essere vissuta in completa razionalità e quindi senza quei processi mentali e cognitivi che costruiscono tali preconcetti. Per tale motivo questa tesi, sottoforma di contributo empirico, ha voluto indagare un campione accidentale di persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni affinchè si potesse sondare la percezione riguardo i fattori in analisi e l’influenza di essi sulla loro esperienza. La ricerca svolta, dopo aver costruito un quadro teorico di riferimento utilizzando una bibliografia frutto della commistione di testi recenti e non, si è avvalsa di strumenti quantitativi e qualitativi: un questionario, lo studio di Kahan, lo IAT test e l’intervista diventando così un’indagine mixed-methods. l’obiettivo posto è stato quello di osservare e interpretare in che modo il campione percepisce che questi fattori intervengano nell’esclusione dell’Altro. L’analisi dei dati ottenuti e la successiva interpretazione hanno permesso di definire un quadro, in costante aggiornamento, del panorama della società complessa in cui avviene l’incontro tra Sé e l’Altro con l’influenza di ignoranza, stereotipi e pregiudizi.
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