Con il termine di ingegneria naturalistica si intende un insieme di tecniche costruttive basate sulla sostenibilità che possono essere applicate per interventi di difesa del suolo come ad esempio mitigazione di erosione di terreni, versanti o consolidamento di corsi d’acqua. Nell’ingegnere naturalistica lo scopo è quello di creare opere mantenendo un equilibrio che sia il più ecologicamente sostenibile e compatibile con l'ambiente. Questo avviene attraverso l'Impiego di materiali vegetali vivi in abbinamento a materiali organici e/o inorganici come elementi lignei, massi, stuoie biodegradabili ecc. In questo studio vengono analizzati alcuni aspetti tecnici riguardanti il legname utilizzato nell’ingegneria naturalistica. A questo proposito vengono trattati i principali difetti e le caratteristiche (ampiezza degli anelli di accrescimento, presenza di nodi, federazioni o cretti, cipollatura) che possono caratterizzare questo tipo di materiale e alterarne le prestazioni. Di fondamentale importanza è il concetto di durabilità, ovvero la resistenza del legno al degradamento da agenti biotici (organismi xilofagi) o abiotici. Ciò viene considerato nelle norme UNI EN 335:2013 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno – Classi di utilizzo: definizioni, applicazione al legno massiccio, e prodotti a base di legno, UNI EN 350:2016 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno – Prove e classificazione della durabilità agli agenti biologici del legno e dei materiali a base di legno e UNI EN 460:1996 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno. Durabilità naturale del legno massiccio. Guida ai requisiti di durabilità per legno da utilizzare nelle classi di rischio. L’elaborato prende quindi in considerazione le classi di utilizzo, e di durabilità del legno e dei suoi prodotti, fornendo un quadro per l'impiego nelle opere di ingegneria naturalistica. Attraverso trattamenti o norme costruttive adeguata la durabilità del legno può essere aumentata. I trattamenti possono essere preventivi, curativi, attuati con mezzi chimici o fisici, con o senza biocidi. Anche l’attenzione costruttiva su come evitare che il materiale legnoso subisca grosse fluttuazioni del contenuto di umidità aiuta a preservare l’opera. La scelta del legname si rivela di fondamentale importanza e si basa sulle condizioni in cui si andrà ad operare e sugli aspetti generali del tondame, tenendo sempre presente il criterio di classe di qualità, evitando legname con la presenza di difetti non ammissibili. Le specie legnose maggiormente impiegate, a seconda delle condizioni, degli obiettivi e delle disponibilità locali sono pino, larice, castagno, robinia, quercia, douglasia e salice. Esse vengono utilizzate nell’ingegneria naturalistica per costruire ad esempio palizzate, palificate vive di sostegno o di sponda, grate vive e briglie. L’elaborato vuole quindi fornire un quadro sui principali aspetti di impiego del legno utilizzato in ingegneria naturalistica, in particolare sulla durabilità, anche mediante cenni ad esempi applicativi.
Aspetti tecnologici del legno utilizzato in ingegneria naturalistica
BRAGGION, ENRICO
2020/2021
Abstract
Con il termine di ingegneria naturalistica si intende un insieme di tecniche costruttive basate sulla sostenibilità che possono essere applicate per interventi di difesa del suolo come ad esempio mitigazione di erosione di terreni, versanti o consolidamento di corsi d’acqua. Nell’ingegnere naturalistica lo scopo è quello di creare opere mantenendo un equilibrio che sia il più ecologicamente sostenibile e compatibile con l'ambiente. Questo avviene attraverso l'Impiego di materiali vegetali vivi in abbinamento a materiali organici e/o inorganici come elementi lignei, massi, stuoie biodegradabili ecc. In questo studio vengono analizzati alcuni aspetti tecnici riguardanti il legname utilizzato nell’ingegneria naturalistica. A questo proposito vengono trattati i principali difetti e le caratteristiche (ampiezza degli anelli di accrescimento, presenza di nodi, federazioni o cretti, cipollatura) che possono caratterizzare questo tipo di materiale e alterarne le prestazioni. Di fondamentale importanza è il concetto di durabilità, ovvero la resistenza del legno al degradamento da agenti biotici (organismi xilofagi) o abiotici. Ciò viene considerato nelle norme UNI EN 335:2013 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno – Classi di utilizzo: definizioni, applicazione al legno massiccio, e prodotti a base di legno, UNI EN 350:2016 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno – Prove e classificazione della durabilità agli agenti biologici del legno e dei materiali a base di legno e UNI EN 460:1996 Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno. Durabilità naturale del legno massiccio. Guida ai requisiti di durabilità per legno da utilizzare nelle classi di rischio. L’elaborato prende quindi in considerazione le classi di utilizzo, e di durabilità del legno e dei suoi prodotti, fornendo un quadro per l'impiego nelle opere di ingegneria naturalistica. Attraverso trattamenti o norme costruttive adeguata la durabilità del legno può essere aumentata. I trattamenti possono essere preventivi, curativi, attuati con mezzi chimici o fisici, con o senza biocidi. Anche l’attenzione costruttiva su come evitare che il materiale legnoso subisca grosse fluttuazioni del contenuto di umidità aiuta a preservare l’opera. La scelta del legname si rivela di fondamentale importanza e si basa sulle condizioni in cui si andrà ad operare e sugli aspetti generali del tondame, tenendo sempre presente il criterio di classe di qualità, evitando legname con la presenza di difetti non ammissibili. Le specie legnose maggiormente impiegate, a seconda delle condizioni, degli obiettivi e delle disponibilità locali sono pino, larice, castagno, robinia, quercia, douglasia e salice. Esse vengono utilizzate nell’ingegneria naturalistica per costruire ad esempio palizzate, palificate vive di sostegno o di sponda, grate vive e briglie. L’elaborato vuole quindi fornire un quadro sui principali aspetti di impiego del legno utilizzato in ingegneria naturalistica, in particolare sulla durabilità, anche mediante cenni ad esempi applicativi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
844007_relazionefinalebraggion_enrico.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.26 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.26 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/79303