L'accesso all'acqua è stato riconosciuto a livello internazionale come un diritto umano universale, autonomo e specifico, presupposto per tutti gli altri diritti umani, ma nel 2030, 20 milioni di cittadini non avranno ancora accesso all'acqua potabile. E’ molto difficile considerare questa risorsa unicamente come un diritto, se non impossibile, essendo essenziale per portare a termine gran parte delle lavorazioni industriali e allo stesso tempo essenziale per il settore agricolo. Il sovra sfruttamento di questo bene sta danneggiando migliaia di persone, che a causa di una distribuzione non equa di quest’ultima sono costrette a vivere con quantità minime, ma l’acqua per le industrie e le piantagioni non manca mai. In alcuni territori molto aridi in cui l’acqua rappresenta la vita, gli stati attuano politiche internazionali a di scapito dei vicini, in alcuni casi questa mancanza comporta la causa di conflitti, che non risolvono il problemi dei cittadini e allontanano stati che avrebbero unicamente interessi nella cooperazione. Il Nilo viene considerato dal molti stati un modo per garantire ai propri cittadini un futuro, essendo la fonte di vita per bene udici stati, che cercano di ottenere maggiore legittimità su queste acque, trovandosi così a opporsi a interessi di stati ben più influenti come l’Egitto e il Sudan, che storicamente controllano questo fiume. L’Etiopia è considerato un paese che a saputo tener testa a questi stati per ottenere una dovuta parte di questa risorsa, per troppi anni monopolizzata dal governo del Ciro. La cooperazione è l’unica via percorribile, il cambiamento non può più tardare.
L'acqua: un bene economico o un diritto essenziale? Le risorse idriche del Nilo come elemento di discordia fra gli stati rivieraschi.
CAROSSA, ALESSANDRO
2021/2022
Abstract
L'accesso all'acqua è stato riconosciuto a livello internazionale come un diritto umano universale, autonomo e specifico, presupposto per tutti gli altri diritti umani, ma nel 2030, 20 milioni di cittadini non avranno ancora accesso all'acqua potabile. E’ molto difficile considerare questa risorsa unicamente come un diritto, se non impossibile, essendo essenziale per portare a termine gran parte delle lavorazioni industriali e allo stesso tempo essenziale per il settore agricolo. Il sovra sfruttamento di questo bene sta danneggiando migliaia di persone, che a causa di una distribuzione non equa di quest’ultima sono costrette a vivere con quantità minime, ma l’acqua per le industrie e le piantagioni non manca mai. In alcuni territori molto aridi in cui l’acqua rappresenta la vita, gli stati attuano politiche internazionali a di scapito dei vicini, in alcuni casi questa mancanza comporta la causa di conflitti, che non risolvono il problemi dei cittadini e allontanano stati che avrebbero unicamente interessi nella cooperazione. Il Nilo viene considerato dal molti stati un modo per garantire ai propri cittadini un futuro, essendo la fonte di vita per bene udici stati, che cercano di ottenere maggiore legittimità su queste acque, trovandosi così a opporsi a interessi di stati ben più influenti come l’Egitto e il Sudan, che storicamente controllano questo fiume. L’Etiopia è considerato un paese che a saputo tener testa a questi stati per ottenere una dovuta parte di questa risorsa, per troppi anni monopolizzata dal governo del Ciro. La cooperazione è l’unica via percorribile, il cambiamento non può più tardare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79301