This thesis investigates the relationship between human beings and the object universe as Philip K. Dick presents it in his ontological and theological speculations. A series of artifacts, based on which the different paragraphs are named, offers itself both as the main content of the discourse and a medium for accessing Dickian reflections on being and the divine from a novel angle. The aim is to bring to light not just some traces of Dick's punctual critique of the relationship between man and things according to contemporary socio-economic dynamics. Indeed, the principal intention is to bring out from his narrative an alternative perspective, based first and foremost on a rethinking of the subject-object dualism, as well as of the notions of "tool," "use"/utility," that can go so far as to provide insights into the relationship with Otherness in general.
L’elaborato indaga la relazione tra esseri umani e universo oggettuale per come viene a delinearsi nelle speculazioni ontologiche e teologiche di Philip K. Dick: una serie di manufatti, sulla base della quale sono nominati i diversi paragrafi, si offre sia come contenuto principale del discorso sia come medium per accedere da un angolo visuale inedito alle riflessioni dickiane sugli enti e sul divino. L’intento è quello di portare alla luce non soltanto alcune tracce della puntuale critica rivolta da Dick al contemporaneo e alle modalità con cui si configura il rapporto tra uomo e cose secondo le attuali logiche socioeconomiche. Si vuole piuttosto far emergere, dalla sua narrativa, anche una “proposta prospettica” alternativa, fondata innanzitutto su un ripensamento del dualismo soggetto-oggetto, nonché delle nozioni di “strumento”, “uso/utilità”, che possa spingersi a fornire degli spunti di riflessione sul rapporto con l’alterità in generale.
Vasi, automi e Cani Pigri Marroni: le voci dell’Altro nella narrativa di Philip K. Dick
DEL PIZZO, CAROLA
2021/2022
Abstract
L’elaborato indaga la relazione tra esseri umani e universo oggettuale per come viene a delinearsi nelle speculazioni ontologiche e teologiche di Philip K. Dick: una serie di manufatti, sulla base della quale sono nominati i diversi paragrafi, si offre sia come contenuto principale del discorso sia come medium per accedere da un angolo visuale inedito alle riflessioni dickiane sugli enti e sul divino. L’intento è quello di portare alla luce non soltanto alcune tracce della puntuale critica rivolta da Dick al contemporaneo e alle modalità con cui si configura il rapporto tra uomo e cose secondo le attuali logiche socioeconomiche. Si vuole piuttosto far emergere, dalla sua narrativa, anche una “proposta prospettica” alternativa, fondata innanzitutto su un ripensamento del dualismo soggetto-oggetto, nonché delle nozioni di “strumento”, “uso/utilità”, che possa spingersi a fornire degli spunti di riflessione sul rapporto con l’alterità in generale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79275