Esperto ricercatore di libri da stampare, la sua produzione di circa 120 edizioni introduce così tante novità da attribuire ad Aldo Manuzio il Vecchio il titolo di primo vero editore moderno. Questo elaborato ha come oggetto principale proprio una parte della produzione di Aldo, ovvero le sue edizioni conservate alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La prima parte della tesi consisterà in una breve storia della vita dell'editore, dalla nascita alla morte, immersa nel contesto della Venezia editoriale tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Si passeranno in rassegna tutte le innovazioni di Aldo che hanno cambiato il concetto stesso del libro, grazie al suo ambizioso progetto di stampare tutti i classici greci e latini esistenti: prima di tutto i nuovi caratteri da lui ideati e incisi dall'orafo Francesco Griffo, fino al 150 stretto collaboratore di Manuzio, il greco e il corsivo. Quest'ultimo in particolare servirà ad Aldo per la produzione di un nuovo tipo di libri, in formato in 8°, più maneggevoli e tascabili, chiamati per questa particolare caratteristica libelli portatiles. Questa invenzione, in particolare, rivoluzionerà il modo di intendere la lettura, non più riservata ai soli studiosi, ma a chiunque sapesse leggere il latino. Le innovazioni nei classici latini e greci, trovano poi un riscontro anche nelle edizioni in volgare. Inoltre, grazie ad una collaborazione con Pietro Bembo, introduce un'ulteriore novità destinata ad avere una non immediata fortuna: l'apostrofo, assieme a cui compariranno anche i primi segni di punteggiatura, la virgola e il punto e virgola. La seconda parte si concentra sulla parte più strettamente di analisi bibliografica, con la ricostruzione del fondo Aldino alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e alla descrizione bibliologica delle edizioni che vi sono conservate, con una breve introduzione sugli strumenti bibliografici utilizzati: ISTC, MEI e i cataloghi della Biblioteca. La parte finale del lavoro consisterà nell'inserimento degli incunaboli precedentemente descritti all'interno della piattaforma MEI. ​

Per una storia del fondo Aldine alla Biblioteca Nazionale Universitaria

TOLOTTI, VALENTINA
2021/2022

Abstract

Esperto ricercatore di libri da stampare, la sua produzione di circa 120 edizioni introduce così tante novità da attribuire ad Aldo Manuzio il Vecchio il titolo di primo vero editore moderno. Questo elaborato ha come oggetto principale proprio una parte della produzione di Aldo, ovvero le sue edizioni conservate alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La prima parte della tesi consisterà in una breve storia della vita dell'editore, dalla nascita alla morte, immersa nel contesto della Venezia editoriale tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Si passeranno in rassegna tutte le innovazioni di Aldo che hanno cambiato il concetto stesso del libro, grazie al suo ambizioso progetto di stampare tutti i classici greci e latini esistenti: prima di tutto i nuovi caratteri da lui ideati e incisi dall'orafo Francesco Griffo, fino al 150 stretto collaboratore di Manuzio, il greco e il corsivo. Quest'ultimo in particolare servirà ad Aldo per la produzione di un nuovo tipo di libri, in formato in 8°, più maneggevoli e tascabili, chiamati per questa particolare caratteristica libelli portatiles. Questa invenzione, in particolare, rivoluzionerà il modo di intendere la lettura, non più riservata ai soli studiosi, ma a chiunque sapesse leggere il latino. Le innovazioni nei classici latini e greci, trovano poi un riscontro anche nelle edizioni in volgare. Inoltre, grazie ad una collaborazione con Pietro Bembo, introduce un'ulteriore novità destinata ad avere una non immediata fortuna: l'apostrofo, assieme a cui compariranno anche i primi segni di punteggiatura, la virgola e il punto e virgola. La seconda parte si concentra sulla parte più strettamente di analisi bibliografica, con la ricostruzione del fondo Aldino alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e alla descrizione bibliologica delle edizioni che vi sono conservate, con una breve introduzione sugli strumenti bibliografici utilizzati: ISTC, MEI e i cataloghi della Biblioteca. La parte finale del lavoro consisterà nell'inserimento degli incunaboli precedentemente descritti all'interno della piattaforma MEI. ​
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