La controcultura è un concetto ampio e vario all’interno del quale, storicamente, sono stati inclusi diversi movimenti e gruppi sociali che si oppongono ai principi della cultura dominante. Tra questi troviamo la rave culture, un movimento che pone al centro della propria identità la frequentazione di feste illegali e gratuite, con musica ad alto volume, utilizzo di droghe, opposizione alle forze dell’ordine e sentimento di repulsione verso le istituzioni. All’interno di questi ambienti non istituzionalizzati si sono sviluppate dinamiche sociologicamente rilevanti nei confronti della cultura dominante. Di maggiore interesse è il rapporto molto combattuto nei confronti delle istituzioni e dei media. Le prime si sono opposte per anni in maniera assoluta, reprimendo questo fenomeno con sequestri e arresti. I media invece hanno prevalentemente demonizzato la rave culture, ponendo il focus delle notizie sui comportamenti devianti che venivano messi in atto all’interno dei rave, come il vandalismo, l’uso di sostanze stupefacenti e l’occupazione di proprietà privata. L’utilizzo di droghe è sempre stato un tema strettamente correlato alla frequentazione dei rave, verrà infatti approfondito per comprendere quali sono le meccaniche sociali che portano i partecipanti di un rave a sentirsi parte di una comunità tramite l’utilizzo di droghe come l’ecstasy. Negli ultimi decenni però la situazione è cambiata, evolvendosi sotto diversi punti di vista: verrà analizzato il processo di legittimazione della musica elettronica da parte della cultura dominante, con la conseguente nascita di altri contesti più istituzionalizzati, che hanno reso sempre meno essenziale la presenza dei rave. Infine prendendo in esempio il Burning Man, un festival svolto una volta all’anno nel deserto del Nevada, si dimostrerà che al giorno d’oggi esistono dei luoghi dove la controcultura, e più nello specifico la rave culture, è stata commercializzata e formalizzata, rendendola maggiormente controllata, senza che però venga privata totalmente del proprio spirito anti-istituzionale che l’ha portata a nascere.
Rave culture: l’evoluzione di una controcultura e il suo rapporto con i media.
FALCO, DANIELE
2021/2022
Abstract
La controcultura è un concetto ampio e vario all’interno del quale, storicamente, sono stati inclusi diversi movimenti e gruppi sociali che si oppongono ai principi della cultura dominante. Tra questi troviamo la rave culture, un movimento che pone al centro della propria identità la frequentazione di feste illegali e gratuite, con musica ad alto volume, utilizzo di droghe, opposizione alle forze dell’ordine e sentimento di repulsione verso le istituzioni. All’interno di questi ambienti non istituzionalizzati si sono sviluppate dinamiche sociologicamente rilevanti nei confronti della cultura dominante. Di maggiore interesse è il rapporto molto combattuto nei confronti delle istituzioni e dei media. Le prime si sono opposte per anni in maniera assoluta, reprimendo questo fenomeno con sequestri e arresti. I media invece hanno prevalentemente demonizzato la rave culture, ponendo il focus delle notizie sui comportamenti devianti che venivano messi in atto all’interno dei rave, come il vandalismo, l’uso di sostanze stupefacenti e l’occupazione di proprietà privata. L’utilizzo di droghe è sempre stato un tema strettamente correlato alla frequentazione dei rave, verrà infatti approfondito per comprendere quali sono le meccaniche sociali che portano i partecipanti di un rave a sentirsi parte di una comunità tramite l’utilizzo di droghe come l’ecstasy. Negli ultimi decenni però la situazione è cambiata, evolvendosi sotto diversi punti di vista: verrà analizzato il processo di legittimazione della musica elettronica da parte della cultura dominante, con la conseguente nascita di altri contesti più istituzionalizzati, che hanno reso sempre meno essenziale la presenza dei rave. Infine prendendo in esempio il Burning Man, un festival svolto una volta all’anno nel deserto del Nevada, si dimostrerà che al giorno d’oggi esistono dei luoghi dove la controcultura, e più nello specifico la rave culture, è stata commercializzata e formalizzata, rendendola maggiormente controllata, senza che però venga privata totalmente del proprio spirito anti-istituzionale che l’ha portata a nascere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79248