Gli incendi boschivi rappresentano un fenomeno naturale e necessario in molti ecosistemi; tuttavia, spesso si configurano come pericoli naturali in grado di determinare conseguenze negative per l’uomo, ad esempio quando i servizi ecosistemici di interesse antropico possono essere compromessi dagli effetti del disturbo. L’incidenza e la complessità di tali fenomeni sono in continuo aumento, principalmente come conseguenza dello sviluppo antropico e del cambiamento degli ecosistemi causato dal cambiamento climatico e di uso del suolo. Una corretta gestione degli incendi boschivi richiede da un lato di tenere in considerazione il ruolo ecologico del fuoco e dall’altro di prevenire eventi potenzialmente dannosi per l’uomo e per gli ecosistemi. La prevenzione e la mitigazione degli effetti degli incendi boschivi richiedono la comprensione di dove e quando sia più elevata la probabilità che si verifichi un incendio, così come delle cause che portano all’innesco. Diversi approcci possono essere utilizzati per prevenire gli incendi boschivi; la gestione dei combustibili rappresenta senz’altro una delle strategie più efficaci, ma interventi in termini di educazione, rafforzamento della legislazione e modificazione del comportamento umano possono essere ugualmente importanti. La presente relazione finale si propone di approfondire in particolare alcune tecniche di gestione del combustibile e di pianificazione degli interventi ai fini della prevenzione degli incendi boschivi. A tale scopo sono stati analizzati alcuni casi studio. L’utilizzo di softwares di simulazione del comportamento del fuoco, quale ad esempio FlamMap, può fornire indicazioni utili alla localizzazione degli interventi di prevenzione, nonché per valutarne l’efficacia, in termini di impatto sul comportamento (riduzione dell’intensità) e sulla propagazione del fuoco. Le politiche di gestione del combustibile hanno spesso fatto ampio ricorso alla realizzazione di viali tagliafuoco, quali strumenti proattivi per la prevenzione e la mitigazione degli effetti degli incendi boschivi. Alcuni autori hanno analizzato e confrontato le diverse tipologie di viali tagliafuoco esistenti, verificandone l’effetto sulla riduzione del rischio di incendio, sull’intensità del fronte di fiamma, sulla propagazione in chioma e sul controllo dell’incendio. La gestione del combustibile con l’ausilio di erbivori domestici o selvatici rappresenta un metodo meno dispendioso e più ecologico rispetto alle tecniche meccaniche. L’efficacia di tale pratica nel mitigare l’impatto degli incendi può dipendere da diversi fattori, tra i quali il tipo di erbivoro, la densità della popolazione animale e il pattern di alimentazione. Uno studio recente ha evidenziato come la riduzione del carico di combustibile sia maggiore quando sono presenti sia pascolatori, che brucatori e quando le preferenze alimentari delle specie corrispondono con la vegetazione locale. In alcuni casi risulta tuttavia necessario combinare il pascolamento con altre strategie di gestione, quale quella meccanica, per ridurre l’impatto del fuoco. L’aumento della frequenza, dell’intensità e dell’estensione degli incendi boschivi a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni evidenzia come incrementare le attività di estinzione e gli investimenti in questo ambito non possa rappresentare una soluzione adeguata. Dall’analisi della letteratura emerge invece l’importanza della prevenzione, in particolare in relazione alla gestione dei combustibili.
Prevenzione e mitigazione degli incendi boschivi: dalle tecniche selvicolturali alla gestione degli erbivori
CHIMENTI, MANUEL
2020/2021
Abstract
Gli incendi boschivi rappresentano un fenomeno naturale e necessario in molti ecosistemi; tuttavia, spesso si configurano come pericoli naturali in grado di determinare conseguenze negative per l’uomo, ad esempio quando i servizi ecosistemici di interesse antropico possono essere compromessi dagli effetti del disturbo. L’incidenza e la complessità di tali fenomeni sono in continuo aumento, principalmente come conseguenza dello sviluppo antropico e del cambiamento degli ecosistemi causato dal cambiamento climatico e di uso del suolo. Una corretta gestione degli incendi boschivi richiede da un lato di tenere in considerazione il ruolo ecologico del fuoco e dall’altro di prevenire eventi potenzialmente dannosi per l’uomo e per gli ecosistemi. La prevenzione e la mitigazione degli effetti degli incendi boschivi richiedono la comprensione di dove e quando sia più elevata la probabilità che si verifichi un incendio, così come delle cause che portano all’innesco. Diversi approcci possono essere utilizzati per prevenire gli incendi boschivi; la gestione dei combustibili rappresenta senz’altro una delle strategie più efficaci, ma interventi in termini di educazione, rafforzamento della legislazione e modificazione del comportamento umano possono essere ugualmente importanti. La presente relazione finale si propone di approfondire in particolare alcune tecniche di gestione del combustibile e di pianificazione degli interventi ai fini della prevenzione degli incendi boschivi. A tale scopo sono stati analizzati alcuni casi studio. L’utilizzo di softwares di simulazione del comportamento del fuoco, quale ad esempio FlamMap, può fornire indicazioni utili alla localizzazione degli interventi di prevenzione, nonché per valutarne l’efficacia, in termini di impatto sul comportamento (riduzione dell’intensità) e sulla propagazione del fuoco. Le politiche di gestione del combustibile hanno spesso fatto ampio ricorso alla realizzazione di viali tagliafuoco, quali strumenti proattivi per la prevenzione e la mitigazione degli effetti degli incendi boschivi. Alcuni autori hanno analizzato e confrontato le diverse tipologie di viali tagliafuoco esistenti, verificandone l’effetto sulla riduzione del rischio di incendio, sull’intensità del fronte di fiamma, sulla propagazione in chioma e sul controllo dell’incendio. La gestione del combustibile con l’ausilio di erbivori domestici o selvatici rappresenta un metodo meno dispendioso e più ecologico rispetto alle tecniche meccaniche. L’efficacia di tale pratica nel mitigare l’impatto degli incendi può dipendere da diversi fattori, tra i quali il tipo di erbivoro, la densità della popolazione animale e il pattern di alimentazione. Uno studio recente ha evidenziato come la riduzione del carico di combustibile sia maggiore quando sono presenti sia pascolatori, che brucatori e quando le preferenze alimentari delle specie corrispondono con la vegetazione locale. In alcuni casi risulta tuttavia necessario combinare il pascolamento con altre strategie di gestione, quale quella meccanica, per ridurre l’impatto del fuoco. L’aumento della frequenza, dell’intensità e dell’estensione degli incendi boschivi a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni evidenzia come incrementare le attività di estinzione e gli investimenti in questo ambito non possa rappresentare una soluzione adeguata. Dall’analisi della letteratura emerge invece l’importanza della prevenzione, in particolare in relazione alla gestione dei combustibili.File | Dimensione | Formato | |
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