Il gioco è considerato un comportamento “non serio”, che prende in prestito i suoi pattern motori da altri contesti definiti seri (es. aggressivo, sessuale). Tuttavia, nel gioco i pattern sono ri-arrangiati sia dal punto di vista strutturale che temporale. In questo studio sono state condotte osservazioni video sulle interazioni ludiche e aggressive in due gruppi di gorilla di pianura (Gorilla gorilla gorilla) ospitati presso due parchi francesi: La Valléè des Singes (Romagne; Nindividui = 10) e lo ZooParc de Beauval (Saint Aignansur Cher; Nindividui = 11). Lo scopo della ricerca è stato verificare se la variabilità (diverse tipologie), la distribuzione (ripetizione e casualità temporale) e la reciprocità (simmetria nel numero di pattern offensivi/difensivi scambiati dai giocatori) dei pattern utilizzati durante un’interazione ludica siano effettivamente diverse rispetto a quelle dei pattern usati in un contesto serio come quello aggressivo. Inoltre, sono stati analizzati i potenziali fattori che possono influenzare il successo del gioco, misurato attraverso la durata della sessione. I nostri risultati hanno dimostrato che i pattern motori utilizzati dai gorilla durante il gioco presentano una maggiore variabilità, distribuzione e reciprocità rispetto a quelli usati nelle aggressioni, favorendo sessioni più variabili e simmetriche. Inoltre, è stato evidenziato che gli individui dominanti e/o più forti del gruppo tendono, durante le interazioni di gioco con partner subordinati e/o fisicamente inferiori, a limitare la loro forza e ad assumere posizioni di sottomissione per mantenere la sessione bilanciata e promuoverne il proseguimento (meccanismi di role-reversal e self-handicapping). Infine, dallo studio è emerso che la durata del gioco (e quindi il suo successo) è influenzata positivamente dall’aumentare della differenza di età trai giocatori e dalla presenza dello specifico segnale di gioco Full Play Face (FPF; piena faccia da gioco). Dall’analisi sequenziale di tutte le sessioni ludiche, è emerso che la FPF favorisce la simmetria trai giocatori, mentre l’altra variante espressiva - la Play Face (PF, faccia da gioco) - aumenta la variabilità dell’interazione. Quest’ultimo risultato suggerisce che le due espressioni facciali non siano diverse solo dal punto di vista motorio, ma anche dal punto di vista funzionale.

Il gioco nel gorilla di pianura (Gorilla gorilla gorilla): struttura, durata e segnali visivi di un comportamento "non serio"

PIRARBA, LUCA
2020/2021

Abstract

Il gioco è considerato un comportamento “non serio”, che prende in prestito i suoi pattern motori da altri contesti definiti seri (es. aggressivo, sessuale). Tuttavia, nel gioco i pattern sono ri-arrangiati sia dal punto di vista strutturale che temporale. In questo studio sono state condotte osservazioni video sulle interazioni ludiche e aggressive in due gruppi di gorilla di pianura (Gorilla gorilla gorilla) ospitati presso due parchi francesi: La Valléè des Singes (Romagne; Nindividui = 10) e lo ZooParc de Beauval (Saint Aignansur Cher; Nindividui = 11). Lo scopo della ricerca è stato verificare se la variabilità (diverse tipologie), la distribuzione (ripetizione e casualità temporale) e la reciprocità (simmetria nel numero di pattern offensivi/difensivi scambiati dai giocatori) dei pattern utilizzati durante un’interazione ludica siano effettivamente diverse rispetto a quelle dei pattern usati in un contesto serio come quello aggressivo. Inoltre, sono stati analizzati i potenziali fattori che possono influenzare il successo del gioco, misurato attraverso la durata della sessione. I nostri risultati hanno dimostrato che i pattern motori utilizzati dai gorilla durante il gioco presentano una maggiore variabilità, distribuzione e reciprocità rispetto a quelli usati nelle aggressioni, favorendo sessioni più variabili e simmetriche. Inoltre, è stato evidenziato che gli individui dominanti e/o più forti del gruppo tendono, durante le interazioni di gioco con partner subordinati e/o fisicamente inferiori, a limitare la loro forza e ad assumere posizioni di sottomissione per mantenere la sessione bilanciata e promuoverne il proseguimento (meccanismi di role-reversal e self-handicapping). Infine, dallo studio è emerso che la durata del gioco (e quindi il suo successo) è influenzata positivamente dall’aumentare della differenza di età trai giocatori e dalla presenza dello specifico segnale di gioco Full Play Face (FPF; piena faccia da gioco). Dall’analisi sequenziale di tutte le sessioni ludiche, è emerso che la FPF favorisce la simmetria trai giocatori, mentre l’altra variante espressiva - la Play Face (PF, faccia da gioco) - aumenta la variabilità dell’interazione. Quest’ultimo risultato suggerisce che le due espressioni facciali non siano diverse solo dal punto di vista motorio, ma anche dal punto di vista funzionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/79124