La gestione e il ruolo dei giardini zoologici si sono evoluti nel corso del tempo; se inizialmente queste strutture erano semplici menageries e luoghi il cui scopo era l’esposizione di animali esotici, oggi svolgono l’importante ruolo di sensibilizzazione ed educazione, ricerca e conservazione delle specie minacciate. Il presente studio è stato incentrato sull’ippopotamo comune (Hippopotamus amphibius), con l’obiettivo di monitorare e valutare le dinamiche sociali all’interno della coppia di soggetti dopo la nascita di un piccolo. In natura, la madre al momento del parto si allontana dal gruppo e rimane isolata per alcune settimane per proteggere il piccolo da eventuali predatori e dagli stessi maschi adulti del gruppo. In ambiente controllato tali comportamenti non possono essere messi in atto in maniera autonoma ed è compito fondamentale del bioparco garantire il benessere dei soggetti e permettere loro di esplicare i loro comportamenti naturali, seguendo le guidelines che la WAZA (World Association of Zoo Aquaria) ha redatto in collaborazione con la IUCN (International Union for Conservation of Nature). A seguito di un periodo di separazione dei due soggetti riproduttori, è stato valutato, dal momento in cui il gruppo è stato riunificato, l’andamento delle dinamiche comportamentali per ogni diade di soggetti: coppia riproduttrice, madre e piccolo, padre e piccolo. Per tutte le coppie, i parametri significativi iniziali considerati sono stati: distanza mantenuta dai soggetti e comportamenti messi in atto in relazione al trascorrere dei mesi. L’istinto protettivo della femmina nei confronti del piccolo ha portato nel primo periodo di osservazione ad aggressività verso il maschio, che è stata valutata in termini di comportamenti aggressivi messi in atto, con l’intento di determinare le cause scatenanti. Nel corso dei cinque mesi di osservazioni, è stato possibile osservare una variazione nel numero e della tipologia di comportamenti messi in atto dai soggetti adulti e dal piccolo. Le distanze tra i soggetti si sono modificate seguendo trend differenti: l’isolamento inziale del maschio si è evoluto in una diminuzione delle distanze mantenute sia con la femmina che con il piccolo. L’aggressività e le distanze inter-personale dei soggetti, sono risultati correlati con il trascorrere dei giorni, dimostrando che la causa principale dei comportamenti aggressivi era dovuta all’istinto protettivo e materno della femmina nei confronti del nuovo nato. In conclusione i risultati ottenuti evidenziano pattern comportamentali simili a quelli descritti in natura, sottolineando l’importanza di una corretta gestione degli animali in ambiente controllato, che sia il più possibile confortevole e naturale per garantire il benessere e la conservazione di tale specie.

Monitoraggio comportamentale e valutazione delle dinamiche sociali in una coppia di ippopotami comuni (Hippopotamus amphibius) dopo la nascita di un piccolo.

MORIONDO, MARTINA
2020/2021

Abstract

La gestione e il ruolo dei giardini zoologici si sono evoluti nel corso del tempo; se inizialmente queste strutture erano semplici menageries e luoghi il cui scopo era l’esposizione di animali esotici, oggi svolgono l’importante ruolo di sensibilizzazione ed educazione, ricerca e conservazione delle specie minacciate. Il presente studio è stato incentrato sull’ippopotamo comune (Hippopotamus amphibius), con l’obiettivo di monitorare e valutare le dinamiche sociali all’interno della coppia di soggetti dopo la nascita di un piccolo. In natura, la madre al momento del parto si allontana dal gruppo e rimane isolata per alcune settimane per proteggere il piccolo da eventuali predatori e dagli stessi maschi adulti del gruppo. In ambiente controllato tali comportamenti non possono essere messi in atto in maniera autonoma ed è compito fondamentale del bioparco garantire il benessere dei soggetti e permettere loro di esplicare i loro comportamenti naturali, seguendo le guidelines che la WAZA (World Association of Zoo Aquaria) ha redatto in collaborazione con la IUCN (International Union for Conservation of Nature). A seguito di un periodo di separazione dei due soggetti riproduttori, è stato valutato, dal momento in cui il gruppo è stato riunificato, l’andamento delle dinamiche comportamentali per ogni diade di soggetti: coppia riproduttrice, madre e piccolo, padre e piccolo. Per tutte le coppie, i parametri significativi iniziali considerati sono stati: distanza mantenuta dai soggetti e comportamenti messi in atto in relazione al trascorrere dei mesi. L’istinto protettivo della femmina nei confronti del piccolo ha portato nel primo periodo di osservazione ad aggressività verso il maschio, che è stata valutata in termini di comportamenti aggressivi messi in atto, con l’intento di determinare le cause scatenanti. Nel corso dei cinque mesi di osservazioni, è stato possibile osservare una variazione nel numero e della tipologia di comportamenti messi in atto dai soggetti adulti e dal piccolo. Le distanze tra i soggetti si sono modificate seguendo trend differenti: l’isolamento inziale del maschio si è evoluto in una diminuzione delle distanze mantenute sia con la femmina che con il piccolo. L’aggressività e le distanze inter-personale dei soggetti, sono risultati correlati con il trascorrere dei giorni, dimostrando che la causa principale dei comportamenti aggressivi era dovuta all’istinto protettivo e materno della femmina nei confronti del nuovo nato. In conclusione i risultati ottenuti evidenziano pattern comportamentali simili a quelli descritti in natura, sottolineando l’importanza di una corretta gestione degli animali in ambiente controllato, che sia il più possibile confortevole e naturale per garantire il benessere e la conservazione di tale specie.
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