Nei sistemi dendritici, quali i fiumi, l’incremento della conoscenza delle dinamiche che governano la composizione e la struttura delle comunità a differenti scale d’osservazione, dal mesohabitat all’intero bacino, ha permesso di andare oltre alle tradizionali teorie focalizzate sui processi ambientali riguardanti l’asta principale, dando così maggior importanza alle variabili spaziali (capacità dispersive degli organismi) che agiscono a scala di reticolo idrografico. È stata così formulata la Network Position Hypothesis (Schmera et al., 2018; NPH), secondo la quale le comunità fluviali che occupano le posizioni più periferiche ed isolate del reticolo fluviale sono prevalentemente selezionate dalle condizioni ambientali locali (species sorting) mentre nelle posizioni più centrali e più connesse la composizione delle comunità è il risultato dell’azione congiunta delle variabili ambientali e dei processi di dispersione (mass effect). La presente indagine rappresenta uno dei primi tentativi di validazione della NPH nei fiumi alpini con lo scopo di valutare la variazione della composizione tassonomica delle comunità di macroinvertebrati bentonici fluviali in relazione alla posizione del sito nel reticolo idrografico (siti periferici VS siti centrali). Inoltre, si è voluto esplorare come la posizione interagisce col tipo di mesohabitat (riffle VS pool), identificando quindi quattro possibili combinazioni mesohabitatXposizione. Sono stati selezionati 12 siti di campionamento in un’area ristretta dell’Alta Valle Po per minimizzare effetti dell’eterogeneità ambientale a scala di bacino (clima e uso del suolo). Ogni sito è localizzato in un diverso affluente del fiume Po con simili caratteristiche idro-morfologiche, e sono stati equamente ripartiti tra centrali e periferici in base alla distanza rispetto all’asta principale. In ogni sito i macroinvertebrati sono stati campionati da un riffle e da una pool e congiuntamente sono state misurate le seguenti variabili ambientali locali: velocità e profondità della corrente, granulometria del substrato, input energetici (produzione primaria bentonica e detrito organico alloctono), concentrazione di nutrienti e parametri fisico-chimici dell’acqua. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la composizione delle comunità varia in maniera significativa sia in relazione al mesohabitat che in relazione alla posizione nel reticolo idrografico, sebbene la prima abbia un’influenza maggiore sulle comunità. Per tutte le combinazioni mesohabitatXposizione è stata registrata un’elevata influenza (percentuale di varianza spiegata) delle variabili ambientali sulle comunità di macroinvertebrati, sebbene maggiore per i riffle rispetto alle pool. Inoltre, per entrambi i mesohabitat è stato osservato un aumento del contributo delle variabili ambientali (scenario di species sorting) passando dai siti centrali a quelli periferici. I risultati ottenuti dal presente studio supportano quindi le previsioni della NPH. La presente indagine ha fornito nuove informazioni per quanto riguarda i processi che regolano le dinamiche delle comunità di macroinvertebrati bentonici fluviali a scala di bacino, in un contesto, quello alpino, ancora poco approfondito nell’ecologia delle metacomunità. Ha inoltre permesso di stabilire che il mesohabitat è un parametro da tenere in considerazione in questo tipo di analisi per poter descrivere la composizione e la struttura delle comunità in maniera esaustiva.
Risposta dei macroinvertebrati bentonici al tipo di mesohabitat e alla posizione all'interno del reticolo fluviale: un caso studio in Alta Valle Po
MICHELIS, CHIARA
2020/2021
Abstract
Nei sistemi dendritici, quali i fiumi, l’incremento della conoscenza delle dinamiche che governano la composizione e la struttura delle comunità a differenti scale d’osservazione, dal mesohabitat all’intero bacino, ha permesso di andare oltre alle tradizionali teorie focalizzate sui processi ambientali riguardanti l’asta principale, dando così maggior importanza alle variabili spaziali (capacità dispersive degli organismi) che agiscono a scala di reticolo idrografico. È stata così formulata la Network Position Hypothesis (Schmera et al., 2018; NPH), secondo la quale le comunità fluviali che occupano le posizioni più periferiche ed isolate del reticolo fluviale sono prevalentemente selezionate dalle condizioni ambientali locali (species sorting) mentre nelle posizioni più centrali e più connesse la composizione delle comunità è il risultato dell’azione congiunta delle variabili ambientali e dei processi di dispersione (mass effect). La presente indagine rappresenta uno dei primi tentativi di validazione della NPH nei fiumi alpini con lo scopo di valutare la variazione della composizione tassonomica delle comunità di macroinvertebrati bentonici fluviali in relazione alla posizione del sito nel reticolo idrografico (siti periferici VS siti centrali). Inoltre, si è voluto esplorare come la posizione interagisce col tipo di mesohabitat (riffle VS pool), identificando quindi quattro possibili combinazioni mesohabitatXposizione. Sono stati selezionati 12 siti di campionamento in un’area ristretta dell’Alta Valle Po per minimizzare effetti dell’eterogeneità ambientale a scala di bacino (clima e uso del suolo). Ogni sito è localizzato in un diverso affluente del fiume Po con simili caratteristiche idro-morfologiche, e sono stati equamente ripartiti tra centrali e periferici in base alla distanza rispetto all’asta principale. In ogni sito i macroinvertebrati sono stati campionati da un riffle e da una pool e congiuntamente sono state misurate le seguenti variabili ambientali locali: velocità e profondità della corrente, granulometria del substrato, input energetici (produzione primaria bentonica e detrito organico alloctono), concentrazione di nutrienti e parametri fisico-chimici dell’acqua. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la composizione delle comunità varia in maniera significativa sia in relazione al mesohabitat che in relazione alla posizione nel reticolo idrografico, sebbene la prima abbia un’influenza maggiore sulle comunità. Per tutte le combinazioni mesohabitatXposizione è stata registrata un’elevata influenza (percentuale di varianza spiegata) delle variabili ambientali sulle comunità di macroinvertebrati, sebbene maggiore per i riffle rispetto alle pool. Inoltre, per entrambi i mesohabitat è stato osservato un aumento del contributo delle variabili ambientali (scenario di species sorting) passando dai siti centrali a quelli periferici. I risultati ottenuti dal presente studio supportano quindi le previsioni della NPH. La presente indagine ha fornito nuove informazioni per quanto riguarda i processi che regolano le dinamiche delle comunità di macroinvertebrati bentonici fluviali a scala di bacino, in un contesto, quello alpino, ancora poco approfondito nell’ecologia delle metacomunità. Ha inoltre permesso di stabilire che il mesohabitat è un parametro da tenere in considerazione in questo tipo di analisi per poter descrivere la composizione e la struttura delle comunità in maniera esaustiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79119