Abstract Il glifosato è l’erbicida non selettivo più usato al mondo, sintetizzato per la prima volta nel 1950 da una ditta svizzera e solamente nel 1974 brevettato dalla Monsanto che ne scoprì le sue ottime qualità come pesticida ad ampio spettro. Ad oggi ogni anno se ne consumano circa ottocento mila tonnellate e il suo mercato vale nel mondo oltre cinque miliardi di dollari. Può essere usato per tutte le coltivazioni di cereali e soprattutto nelle coltivazioni transgeniche in grado di resistere al pesticida. Nel mio elaborato descrivo le varie vie di sintesi del glifosato, il suo meccanismo d’azione e come esso si dissolve e degrada nel terreno. Nel corso della dissertazione, illustro anche i difetti dell’utilizzo del glifosato e il fatto che dopo vari studi seguiti dall’IARC esso è stato definito un possibile cancerogeno, pertanto, il suo utilizzo almeno in Europa è stato limitato. Nella seconda parte dello scritto descrivo i metodi di analisi con cui è possibile rilevare residui del pesticida sia negli alimenti, come i cereali, ma anche nelle acque del suolo. Per quanto riguarda i cereali la tecnica considerata e descritta è la cromatografia liquida HPLC accompagnata alla spettrometria di massa, mentre invece per le acque del suolo illustrerò la tecnica cromatografia liquida HPLC con derivatizzazione.
Glifosato, aspetti analitici ed ambientali
GIRAUDO, ANDREA
2020/2021
Abstract
Abstract Il glifosato è l’erbicida non selettivo più usato al mondo, sintetizzato per la prima volta nel 1950 da una ditta svizzera e solamente nel 1974 brevettato dalla Monsanto che ne scoprì le sue ottime qualità come pesticida ad ampio spettro. Ad oggi ogni anno se ne consumano circa ottocento mila tonnellate e il suo mercato vale nel mondo oltre cinque miliardi di dollari. Può essere usato per tutte le coltivazioni di cereali e soprattutto nelle coltivazioni transgeniche in grado di resistere al pesticida. Nel mio elaborato descrivo le varie vie di sintesi del glifosato, il suo meccanismo d’azione e come esso si dissolve e degrada nel terreno. Nel corso della dissertazione, illustro anche i difetti dell’utilizzo del glifosato e il fatto che dopo vari studi seguiti dall’IARC esso è stato definito un possibile cancerogeno, pertanto, il suo utilizzo almeno in Europa è stato limitato. Nella seconda parte dello scritto descrivo i metodi di analisi con cui è possibile rilevare residui del pesticida sia negli alimenti, come i cereali, ma anche nelle acque del suolo. Per quanto riguarda i cereali la tecnica considerata e descritta è la cromatografia liquida HPLC accompagnata alla spettrometria di massa, mentre invece per le acque del suolo illustrerò la tecnica cromatografia liquida HPLC con derivatizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/79107