Il presente elaborato è composto da tre capitoli, per ognuno dei quali è bene assumere tre lenti differenti. La prima parte del testo si presenta in termini più prettamente teorici e filosofici, in cui si introduce il concetto di cittadinanza nelle sue tre diverse interpretazioni, politica, giuridica e sociologica, con i relativi autori di riferimento. È strutturata in modo tale da permettere al lettore di capire in che modo e perché, in alcuni contesti, abbia prevalso una determinata prospettiva rispetto alle altre. Procedendo verso il secondo capitolo, accantoniamo la prospettiva filosofica per assumere una prospettiva più prettamente giuridica, introducendo il tema dei diritti, evidenziando il modo in cui questi siano strettamente connessi allo status civitatis. Dopo avere presentato gli elementi essenziali della teoria dei diritti fondamentali di Luigi Ferrajoli, attenzioneremo questo aspetto dal punto di vista dell’ordinamento italiano, elencando quali siano i diritti spettanti allo straniero residente nel nostro paese, con focus sulla distinzione fra titolarità e godimento. Noteremo come nonostante i diritti fondamentali siano riconosciuti a tutti a prescindere dall'appartenenza a una comunità politica, in molti casi si verifica uno scarto tra uguaglianza formale e sostanziale. Pertanto, molti diritti riconosciuti agli stranieri vengono graduati in base al loro status giuridico, ad esempio in base alla loro presenza regolare o irregolare sul territorio della Repubblica. Infine, l’ultimo capitolo sarà dedicato al caso studio dell’Arsenale della Pace, sede del Sermig (Servizio missionario giovani), in cui ho svolto la mia esperienza di tirocinio nei mesi di gennaio e febbraio scorsi. In particolar modo, sono stata concretamente inserita nell’ambito del servizio di accoglienza femminile, in cui ho avuto la possibilità di osservare direttamente l’azione delle altre volontarie presenti in struttura e di sperimentarmi autonomamente nella gestione della relazione con le ospiti. Il nostro obiettivo è quello di indagare sul ruolo svolto dall’Arsenale della Pace, in quanto ente del terzo settore e gestore del progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) nel mettere in atto pratiche di cittadinanza per gli stranieri che trovano supporto e sostegno nella comunità del Sermig. Dunque, nel tentativo di far dialogare aspetti teorici ed esperienza empirica, ci proponiamo di restituire una visione d’insieme sulla controversa questione dell’esigibilità dei diritti fondamentali per i non cittadini in Italia.

Il peso della cittadinanza nell'esercizio dei diritti fondamentali. Il caso dell’Arsenale della Pace

SUTERA, SARA
2020/2021

Abstract

Il presente elaborato è composto da tre capitoli, per ognuno dei quali è bene assumere tre lenti differenti. La prima parte del testo si presenta in termini più prettamente teorici e filosofici, in cui si introduce il concetto di cittadinanza nelle sue tre diverse interpretazioni, politica, giuridica e sociologica, con i relativi autori di riferimento. È strutturata in modo tale da permettere al lettore di capire in che modo e perché, in alcuni contesti, abbia prevalso una determinata prospettiva rispetto alle altre. Procedendo verso il secondo capitolo, accantoniamo la prospettiva filosofica per assumere una prospettiva più prettamente giuridica, introducendo il tema dei diritti, evidenziando il modo in cui questi siano strettamente connessi allo status civitatis. Dopo avere presentato gli elementi essenziali della teoria dei diritti fondamentali di Luigi Ferrajoli, attenzioneremo questo aspetto dal punto di vista dell’ordinamento italiano, elencando quali siano i diritti spettanti allo straniero residente nel nostro paese, con focus sulla distinzione fra titolarità e godimento. Noteremo come nonostante i diritti fondamentali siano riconosciuti a tutti a prescindere dall'appartenenza a una comunità politica, in molti casi si verifica uno scarto tra uguaglianza formale e sostanziale. Pertanto, molti diritti riconosciuti agli stranieri vengono graduati in base al loro status giuridico, ad esempio in base alla loro presenza regolare o irregolare sul territorio della Repubblica. Infine, l’ultimo capitolo sarà dedicato al caso studio dell’Arsenale della Pace, sede del Sermig (Servizio missionario giovani), in cui ho svolto la mia esperienza di tirocinio nei mesi di gennaio e febbraio scorsi. In particolar modo, sono stata concretamente inserita nell’ambito del servizio di accoglienza femminile, in cui ho avuto la possibilità di osservare direttamente l’azione delle altre volontarie presenti in struttura e di sperimentarmi autonomamente nella gestione della relazione con le ospiti. Il nostro obiettivo è quello di indagare sul ruolo svolto dall’Arsenale della Pace, in quanto ente del terzo settore e gestore del progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) nel mettere in atto pratiche di cittadinanza per gli stranieri che trovano supporto e sostegno nella comunità del Sermig. Dunque, nel tentativo di far dialogare aspetti teorici ed esperienza empirica, ci proponiamo di restituire una visione d’insieme sulla controversa questione dell’esigibilità dei diritti fondamentali per i non cittadini in Italia.
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