Negli ultimi decenni la filosofia della mente ha registrato una sempre più crescente attenzione verso il tema della corporeità. Ma cosa significa adottare un approccio incarnato nello studio della mente? Questa tesi si propone di abbozzare una risposta duplice: da una parte, tratteggiando un criterio classificatorio per le varie teorie embodied; dall’altra, avanzando e difendendo una propria versione di teoria incarnata. La proposta teorica in oggetto sarà caratterizzata da un’enfasi sulle rappresentazioni corporee in luogo di un’attenzione rivolta al corpo in sé, come anche da una critica del concetto di rappresentazione presente nelle scienze cognitive classiche. Le peculiarità dell’approccio incarnato proposto saranno esemplificate da un’applicazione dello stesso allo studio della percezione, analisi che si concentrerà sulle rappresentazioni percettive necessarie all’azione. Complessivamente, il tessuto della tesi sarà attraversato da un serrato confronto con i paradigmi teorici embodied più recenti e con alcune delle loro radici concettuali – segnatamente, la fenomenologia e le teorie gibsoniane. Di ispirazione fenomenologica sarà pure la direzione generale della tesi: essa tenterà in ultimo luogo di adombrare quel «modo d’esistenza ambiguo» (Merleau-Ponty, 1945, tr. it. pag. 270) del corpo che, in maniera complessa quanto affascinante, innerva «l’ambiguità [stessa] dell’essere al mondo» (pag. 134), poiché del mondo «mantiene continuamente in vita lo spettacolo visibile, lo anima e lo alimenta internamente» (pag. 277).
Dare corpo alla teoria. Uno studio sulle teorie embodied moderate
LIVI, SOFIA
2020/2021
Abstract
Negli ultimi decenni la filosofia della mente ha registrato una sempre più crescente attenzione verso il tema della corporeità. Ma cosa significa adottare un approccio incarnato nello studio della mente? Questa tesi si propone di abbozzare una risposta duplice: da una parte, tratteggiando un criterio classificatorio per le varie teorie embodied; dall’altra, avanzando e difendendo una propria versione di teoria incarnata. La proposta teorica in oggetto sarà caratterizzata da un’enfasi sulle rappresentazioni corporee in luogo di un’attenzione rivolta al corpo in sé, come anche da una critica del concetto di rappresentazione presente nelle scienze cognitive classiche. Le peculiarità dell’approccio incarnato proposto saranno esemplificate da un’applicazione dello stesso allo studio della percezione, analisi che si concentrerà sulle rappresentazioni percettive necessarie all’azione. Complessivamente, il tessuto della tesi sarà attraversato da un serrato confronto con i paradigmi teorici embodied più recenti e con alcune delle loro radici concettuali – segnatamente, la fenomenologia e le teorie gibsoniane. Di ispirazione fenomenologica sarà pure la direzione generale della tesi: essa tenterà in ultimo luogo di adombrare quel «modo d’esistenza ambiguo» (Merleau-Ponty, 1945, tr. it. pag. 270) del corpo che, in maniera complessa quanto affascinante, innerva «l’ambiguità [stessa] dell’essere al mondo» (pag. 134), poiché del mondo «mantiene continuamente in vita lo spettacolo visibile, lo anima e lo alimenta internamente» (pag. 277).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
940541_livi-tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.06 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.06 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/78967