L’invecchiamento del cane che vive in famiglia è di interesse scientifico sia per ampliare la conoscenza su questa specie che come animale modello per lo studio dell’invecchiamento dell'uomo. L’obiettivo di questo studio è di misurare l’effetto del ri-test su una batteria di test comportamentali che misurano svariati cambiamenti legati all’età nel cane. I soggetti sono stati suddivisi in un gruppo di cani giovani (n=20, di età tra i 2 e i 5 anni, 10 maschi di cui 5 castrati e 5 interi, 10 femmine di cui 9 sterilizzate e una intera) ed uno di cani anziani (n=18, di età maggiore di 10 anni, 10 maschi di cui due interi e gli altri 8 castrati, 8 femmine di cui una intera e le altre 7 sterilizzate). I cani sono stati sottoposti ad una batteria di test non invasivi, che non richiedevano pre-training e di facile riproduzione. I test sono stati ripetuti due volte a distanza di massimo 15 giorni. Gli aspetti del comportamento investigati con i test erano i seguenti: attività di esplorazione, approccio di una persona estranea estraneo, attività di gioco, neofilia e neofobia, persistenza nel problem solving, memoria spaziale. È stato notato un effetto dell’età per la memoria spaziale e la neofobia. Inoltre, le variabili non erano influenzate dal ri-test, eccetto l’esplorazione, l’approccio di una persona estranea e la neofilia. Questi test rappresentano un buon risultato preliminare per future indagini relative al valore predittivo e diagnostico legato all’invecchiamento cognitivo normale e patologico.

Replicabilità dei risultati di test comportamentali non invasivi per la misurazione delle differenze tra cani giovani e anziani (Canis familiaris): ?effetto di test e ri-test

AGUZZOLI, ENRICA
2021/2022

Abstract

L’invecchiamento del cane che vive in famiglia è di interesse scientifico sia per ampliare la conoscenza su questa specie che come animale modello per lo studio dell’invecchiamento dell'uomo. L’obiettivo di questo studio è di misurare l’effetto del ri-test su una batteria di test comportamentali che misurano svariati cambiamenti legati all’età nel cane. I soggetti sono stati suddivisi in un gruppo di cani giovani (n=20, di età tra i 2 e i 5 anni, 10 maschi di cui 5 castrati e 5 interi, 10 femmine di cui 9 sterilizzate e una intera) ed uno di cani anziani (n=18, di età maggiore di 10 anni, 10 maschi di cui due interi e gli altri 8 castrati, 8 femmine di cui una intera e le altre 7 sterilizzate). I cani sono stati sottoposti ad una batteria di test non invasivi, che non richiedevano pre-training e di facile riproduzione. I test sono stati ripetuti due volte a distanza di massimo 15 giorni. Gli aspetti del comportamento investigati con i test erano i seguenti: attività di esplorazione, approccio di una persona estranea estraneo, attività di gioco, neofilia e neofobia, persistenza nel problem solving, memoria spaziale. È stato notato un effetto dell’età per la memoria spaziale e la neofobia. Inoltre, le variabili non erano influenzate dal ri-test, eccetto l’esplorazione, l’approccio di una persona estranea e la neofilia. Questi test rappresentano un buon risultato preliminare per future indagini relative al valore predittivo e diagnostico legato all’invecchiamento cognitivo normale e patologico.
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